Se c'è un personaggio del paddock del Motomondiale che più di ogni altro è dentro alla storia recente di Honda quello è Alberto Puig. Il manager catalano con un passato da pilota ha vissuto in questi anni nel box nipponico gioie e dolori, trionfi e tonfi, sempre con la voglia di progredire. Un desiderio ancora più forte oggi che il team sta soffrendo e ha avuto bisogno di nuovi innesti per riprendersi a partire dal direttore tecnico Albesiano.
"L'unica strategia che abbiamo stabilito in questo momento è quella di migliorare la moto e per farlo l'azienda sta utilizzando tutte le risorse umane e finanziarie che ha a disposizione, oltre alla sua tecnologia. Per questo è stato ingaggiato Romano. Stiamo facendo tutto il possibile perché sappiamo che il nostro livello attuale non è quello che dovrebbe essere", ha affermato a Motorsport.com.
Facendo un paragone con la F1 dove la Casa dell’Ala Dorata sta raccogliendo successi come fornitore dei motori per Red Bull, il dirigente ha tenuto ad evidenziare: “Auto e moto non sono la stessa cosa e poi da noi ci si occupa dell’intero mezzo e non solo di una componente. Visto che entrambe le squadre sono sotto il capello di HRC stiamo comunque cercando di sfruttare le loro competenze. Stiamo anche valutando una sede in Europa, ma adesso il focus è sul far crescere la RC213 V. Il nostro svantaggio colpa della pandemia? Forse in parte perché alcuni tecnici non hanno potuto recarsi in Giappone”, il suo ragionamento.
Tra le novità del 2025 ci sarà Aleix Espargaro nelle vesti di collaudatore. “Ha molta esperienza ed è chiaro nelle analisi. Viene da un marchio di successo come Aprilia, per cui può portare solo cose positive e idee. Inoltre nell’ultima gara disputata al Montmelo era in lotta per il podio e per poter verificare i nuovi pezzi in modo corretto bisogna essere veloci e saper andare al limite. Metterà pressione agli ufficiali? Sì e questo è importante, un po’ come sta facendo Pedrosa con KTM. A lungo termine è positivo”.
Immancabile tra i temi affrontati quello relativo a tutti i dispositivi che ormai costellano i prototipi da corsa. "Alcuni sono stati un bene e hanno migliorato la sicurezza. Anni fa il controllo di trazione era nel polso e se esageravi finivi fuori, non bisogna però eccedere nell’elettronica. Il pilota deve restare più importante della moto. Sono certo si arriverà ad un compromesso”, ha dichiarato prima di gettare lo sguardo al 2027 a quando entrerà in vigore il nuovo regolamento e il divario tra competitivi e inseguitori potrebbe crescere. “I costruttori troveranno sempre il modo di fare andare le moto sempre più veloci e noi non possiamo aspettare due anni per fare questo passo”, ha chiosato convinto.