Quello a Cremona è stato senza dubbio un fine settimana di grandi emozioni per Yari Montella. Il portacolori del team Barni Spark Racing è passato infatti dal festeggiare la promozione in Superbike nel 2025, a ingoiare l’amaro boccone di una caduta in Gara 2 che lo ha relegato a 43 punti dal leader Adrian Huertas. Un errore pagato a caro prezzo ma che non ha tolto fiducia al pilota campano, pronto a tornare alla carica in questo fine settimana ad Aragon.
Yari, con che spirito arrivi al Motorland?
“Con quello giusto per cercare di riaprire il campionato. Mi sento tranquillo e ho metabolizzato la gara di Cremona. Dobbiamo prendere gli aspetti positivi anche di un weekend del genere e continuare a spingere, cercando di portare a casa il massimo da queste ultime tre gare”.
Riparti dalla fiducia data dal fatto che eri davanti a tutti?
“Ho sempre avuto fiducia, ma quello di quest’anno è un campionato molto tirato. Per di più, nelle ultime gare si è aggiunto anche Manzi all’appello, quindi siamo costretti a spingere ancora di più per fare la differenza, perché adesso arrivare 2° o 3° cambia. A Cremona mi ero reso conto che Huertas era 3° e mi faceva comodo avere Manzi in mezzo a noi. Ho dato il massimo e ho spinto, esagerando forse un pochino, ma in un campionato così al limite l’errore è dietro l’angolo”.
Qual è l’approccio per cercare di recuperare questi 43 punti?
“In questo momento, tutto quello che posso fare è spingere, cercare di andare più forte possibile da qui a fine stagione e sperare che Manzi si metta in mezzo e lo possa ostacolare. Tra noi due, forse io sono quello che ha un po’ meno pressione, perché sono quello che deve recuperare. Anche se al contempo devo cercare di difendere il secondo posto da Manzi, che è dietro per soli sette punti”.
Se non dovessi farcela, ti resterebbe il rimpianto per questo titolo sfumato?
“No. È stato un campionato combattuto fino alla fine e mi piacerebbe portarlo fino all’ultima gara a Jerez e poi che vinca il migliore. Ma se dovessi essere io a perdere non mi sentirei un perdente, perché sono stato in grado di battere il mio diretto avversario e di giocarmela fino alla fine. Non avrei nessun rammarico, anzi. Posso solo essere orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto dall’inizio della stagione, di come abbiamo affrontato i momenti di difficoltà e sofferto e gioito insieme”.
A Cremona è arrivato l’annuncio del tuo passaggio in Superbike nel 2025, ma era già da qualche mese che la notizia era nell’aria. Come hai vissuto tutte queste voci sul tuo futuro?
“Abbiamo finalizzato il contratto a Cremona, ma era da un po’ che se ne parlava, sia tra i giornalisti che tra me e Barni. Però sono sempre rimasto concentrato sul lavoro che stiamo facendo, tant’è che l’emozione e l’euforia del passaggio in Superbike non l’ho ancora sentita. Non ho ancora davvero realizzato quello che accadrà l’anno prossimo, perché non voglio farmi distrarre da fattori esterni che potrebbero distogliermi dall’obiettivo principale di questa stagione. Alla Superbike ci penseremo la domenica dopo Jerez”.
Se nel 2021 ti avessero detto che nel giro di 4 anni saresti arrivato in Superbike, ci avresti creduto?
“Da come si era messa no, perché ho passato qualche annetto un po’ particolare dopo la vittoria dell’Europeo. Ho affrontato dei periodi difficili e non nascondo che ci sono stati dei momenti in cui mi è passato per la testa di mollare tutto, perché non riuscivo più a vedere la luce in fondo al tunnel. Vedevo solo problemi da cui non riuscivo a venire fuori. Vivevo nel limbo. Un po’ per carattere, un po’ grazie alle persone che avevo accanto, però non ho mai perso la grinta e la voglia di dimostrare il mio vero potenziale e quel briciolo di speranza per continuare a spingere e per cercare di ottenere una risposta definitiva. Positiva o negativa che fosse. Alla fine, si può dire che mi è andata bene e non posso che essere fiero del lavoro che ho fatto in questo periodo e ringraziare la squadra che mi ha permesso di arrivare in Superbike”.
Cosa significa per te arrivare nella classe regina?
“È stata tanto sudata e voluta e sono contento, anche perché vengo da una parte d’Italia da cui dicono che sia ancora più difficile emergere. È vero che è complicato, ma non è impossibile e spero di poter essere un punto di riferimento per chi è della zona. So cosa significa lavorare e l’impegno che serve per fare ogni cosa, perché provengo da una famiglia molto normale e sono sempre stato cresciuto con l’idea del lavoro. In estate mio padre faceva lavorare me e mio fratello nel panificio di famiglia, proprio per insegnarcene il senso. Forse è anche per questo che i momenti difficili li ho sempre affrontati lavorando”.
Ti senti pronto per questa nuova sfida?
“Sento di essere cambiato tanto tra l’anno scorso e quest’anno e i risultati sono proprio lo specchio del passo avanti che abbiamo fatto sia come squadra che io come pilota. Ho lavorato tanto su me stesso, perché avevo capito che c’erano delle situazioni e dei momenti del weekend che non riuscivo a gestire. Ho preso la situazione di petto, cercando di migliorare il più possibile per puntare a qualcosa di grande. E adesso sono tranquillo e pronto per affrontare le ultime tre gare di quest’anno e la sfida del prossimo”.
Photo credit: Barni Spark Racing