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MotoGP, Marini: "Mi fa arrabbiare chi mette voci in giro sul mio futuro in Honda"

"Credo che sia una persona in particolare che lo fa di proposito per suoi interessi. Io sono contento di questa mia avventura in Honda, credo in questo progetto, il test al Mugello è stato molto utile"

MotoGP: Marini:

Luca Marini arriva a Barcellona dopo aver svolto una sessione di test privati al Mugello, con HRC che ha portato in pista tanti pezzi nuovi per una RCV che non riesce al momento a replicare le prestazioni delle migliori concorrenti in pista. In Giappone stanno lavorando anche se non sempre le idee che sulla carta sembrano buone si traducono in miglioramenti dal punto di vista della velocità in pista. Luca però si è detto soddisfatto di quanto provato al Mugello, convinto che almeno la direzione intrapresa sia quella giusta per risalire la china, chiedendo solo di avere pazienza prima di vedere quei passi in avanti che in tanti si aspettano da parte di Honda.

Nelle scorse settimane ci sono poi state voci riguardo una eventuale volontà di Luca di separarsi da HRC prima della fine naturale del contratto che lo vede vincolato fino a tutto il 2025, voci che lo stesso Luca ha smentito con forza nell'incontro con i giornalisti avvenuto oggi. 

"Questo è qualcosa che mi fa arrabbiare - ha detto Marini - non so chi abbia messo questa voce in giro, credo sia stata una persona in particolare. Credo che l’abbia fatto di proposito per suoi interessi. Ma io sono contento di questa mia avventura in Honda, credo in questo progetto. Abbiamo corso solo cinque gare e siamo solo all’inizio, tutti in Honda stanno spingendo moltissimo e le cose possono cambiare velocemente portando nuovi pezzi ad ogni test. Io sono concentrato e contento. E’ vero che è dura, perché l’anno scorso lottavo per il podio in ogni gara, mentre oggi lotto per un punto ed è già difficile ottenerlo. Ma sono contento delle persone che ho attorno e penso che le cose miglioreranno".

Sono serviti i test al Mugello?
"
Serve sempre di più, non è mai abbastanza. Abbiamo provato molte cose ed è stato abbastanza positivo secondo me. Adesso dobbiamo capire, dopo aver analizzato tutti i dati dei test, che parti nuove della moto usare in pista già domani, perché ci sono molte possibilità. Dobbiamo anche decidere cosa omologare dal punto di vista aerodinamico, senza avere troppa fretta, anche perché in Giappone stanno lavorando molto ed avremo altri upgrade. Dobbiamo essere intelligenti nel capire se ci sono cose chiaramente positive e usarle, oppure aspettare altri aggiornamenti. Anche perché il distacco dagli altri è importante oggi e ci servono passi in avanti netti per avvicinarci. Abbiamo trovato alcune cose buone, ma non siamo migliorati quanto pensavo sul giro, mi sarei aspettato di più. E’ un processo e sappiamo che serve tempo. Non è neanche facile per un pilota trovare il limite se entri in pista ogni volta con cose diverse sulla moto, serve tempo a me e Joan per riuscire ad essere veloci e trovare il limite della moto nuova. Non si possono togliere cinque decimi al giro in un test".

Almeno questo test vi aiuterà per il GP tra dieci giorni circa?
"Non penso che al Mugello nel test ci siamo preparati per il GP, proprio perché in ogni uscita avevamo una moto diversa. Cose anche grosse...quindi non vai a fare l'assetto per il weekend di gara. Mugello è una pista molto adatta allo sviluppo di una moto, perché capisci molto bene l’aerodinamica, il motore, Ci sono tante curve diverse, c’è poco grip e secondo me è meglio fare i test lì piuttosto che su piste come Jerez. Speriamo che in futuro si possa tornare lì a fare altri test, perché si viene sempre via con molte risposte in più. Ma questo non cambierà la nostra prestazione al GP, se succederà sarà solo perché quello che abbiamo portato nei test è davvero un miglioramento".

I test che svolgevi prima erano molto diversi. 
"Ero in una squadra satellite, quindi era tutto diverso. Quando facevo un test in passato era tutto dedicato alla prestazione, provi assetti ma solo per essere più veloce. Oggi il lavoro è completamente diverso, io penso che si debba avere fiducia negli ingegneri giapponesi, loro hanno un metodo di lavoro completamente diverso rispetto agli italiani. Ma sono precisi, vogliono capire tutto al meglio ed è parte del mio lavoro di pilota condividere con loro le mie impressioni e dargli delle risposte che siano il più precise possibili. C’è una buona connessione, stiamo crescendo bene assieme".

Ci spieghi meglio questo approccio dei giapponesi?
"Il loro approccio è che vogliono capire tutto, vogliono verificare che tutto funzioni perfettamente prima di portarlo in pista con il rischio che magari si rompa causando un problema al pilota. Hanno bisogno di piloti che gli diano informazioni molto corrette, che siano in grado di fornirgli le informazioni nel modo più chiaro possibile, anche per quanto riguarda le sensazioni in sella. Non gli serve qualcuno che gli urli contro dicendo che le cose non funzionano".

Mir ha detto che secondo lui la direzione presa da Honda è sbagliata, tu cosa ne pensi?
"Non posso dire molto al riguardo. Stiamo andando secondo me nella direzione giusta, ma capisco che tutti si sarebbero aspettati di vederci partire in questa stagione con prestazioni migliori rispetto al 2023, mentre in realtà siamo messi anche peggio. Per questo abbiamo perso dei mesi, ma adesso penso che stiamo andando nella corretta direzione di sviluppo, che poi è quella che mi è apparsa chiarissima fin dal primo test in Malesia. Ci serve tempo, magari già da questa gara vedremo qualcosa di diverso ma non credo che le prestazioni cambieranno moltissimo dopo il test del Mugello. Penso che dopo questo weekend avremo le idee più chiare".

Sarà importante fare un buon risultato, oppure è prematuro oggi sperare in questo?
"Si, guardiamo al risultato perché se ci avviciniamo vuole dire che abbiamo lavorato bene nei test. Non so ancora con quale moto partiremo domani. Non credo che avremo tutto il pacchetto che abbiamo provato al Mugello. Qualcosa di diverso c’è, potrebbe essere qualcosa di grosso. Ma ci saranno altri aggiornamenti verso Aragon, Misano, dobbiamo essere intelligenti. E’ vero che abbiamo le concessioni, ma questo non significa che possiamo fare come ci pare".

Secondo te da qui a fine anno arriverà qualcosa di davvero buono per voi di Honda?
"Impossibile dirlo. Magari arriva Honda al test di Misano con una moto che funziona e puoi lottare per il podio fino a fine anno. La verità è che dai giapponesi devi aspettarti di tutto. Vediamo se cambio ia qualcosa con gli aggiornamenti da domani. Non credo proprio che troveremo mezzo secondo, ma anche due decimi sarebbero una cosa buona".

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