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Bonora: "La MotoGP aveva bisogno di limiti, il pilota tornerà al centro del gioco"

INTERVISTA - Il Race Manager di Aprilia sul nuovo regolamento: "ci aspettiamo dai 25 ai 30 CV in meno. Il GPS servirà ai team per migliorare, ma anche alla Direzione Gara e allo spettacolo"

MotoGP: Bonora:

Pochi giorni fa sono state dettate le linee guida della MotoGP del futuro. Dal 2027 in pista ci saranno moto meno potenti, più semplici, con meno aerodinamica e senza abbassatori per cercare di aumentare lo spettacolo in pista. I punti sono chiari, ma capirli a fondo non è semplice e Paolo Bonora, Race Manager di Aprilia, ce li ha spiegati uno per uno.

L’obiettivo principale è stato quello di fermare l’esplosione dell’aerodinamica a cui stiamo assistendo da ormai 4 o 5 anni - inizia Bonora - Questo è il reparto che sforna più novità, almeno in Aprilia, non si è mai fermi ed era giusto mettere un limite altrimenti i costi sarebbero aumentati e questa impennata sarebbe stata poco sostenibile nei prossimi anni. Da questo punto di vista siamo partiti con il piede giusto e c’è stato anche un allineamento generale sul fatto di ridurre le prestazioni”.

Quando si era iniziato a parlare della cilindrata di 850 cc, però, Aprilia non era stata subito d’accordo.
Era stato così perché avrebbe significato riprogettare completamente il motore, quindi preferivamo ridurre le prestazioni ma restando con il mille. Tuttavia, per raggiungere un accordo con gli altri costruttori, ci siamo allineati sui motori di 850 cc con alesaggio di 75 millimetri. La nostra previsione è di una consistente riduzione della potenza e della velocità massima, cosa che si è resa necessaria per fermare questa excalation”.

Si stava esagerando?
Da un punto di vista tecnico, si cerca di andare sempre più forte, ma bisogna anche riconoscere che gli spettatori a casa non percepiscono se si va ai 340 o ai 360 Km/h. Si può avere lo stesso spettacolo anche andando 20 chilometri all’ora più lenti e a tutto favore della sicurezza. Era giusto farlo perché tutto sta diventando esasperato”.

E superare sta diventando sempre più difficile per i piloti…
È questa la chiave. Negli ultimi anni abbiamo visto una difficoltà nei sorpassi: dietro un altro pilota la parte aerodinamica non lavora come quando si è soli, la temperatura e quindi la pressione della gomma anteriore si alza, i freni si scaldano. Si è voluto permettere di rendere più facili i sorpassi e quindi aumentare lo show”.

"Per l'aerodinamica, 5 centimetri in meno fanno una grande differenza"

Il nuovo regolamento prevede una riduzione di 50 millimetri della larghezza dell’aerodinamica: 5 centimetri possono fare la differenza?
Nella parte alta, mentre non ci saranno modifiche in quella bassa e questa è stata una cosa voluta da Aprilia, per continuare a sviluppare la carena ‘a effetto suolo’, la nostra punta di diamante. Quanto è grande il cambiamento? Molto. Saremo al limite della copertura del pilota, sarà una bella sfida riuscire a far sì che sia completamente all’interno del profilo aerodinamico. Le ali anteriori saranno sicuramente più piccole e quindi avranno meno carico con una sezione minore”.

Non si potrà più arrivare ai valori di carico attuali?
Non è detto, c’è un intero reparto che lavora su questo aspetto e a breve inizieranno a sviluppare l’intera moto per capire come indirizzarlo, sicuramente avrà un diverso design. Anche perché il nuovo regolamento riduce di 50 millimetri anche il punto più avanzato della carena. Adesso, tutte le MotoGP hanno un ‘labbro’ molto in avanti, mentre l’ala dovrà spostarsi più verso il pilota e comporterà un diverso carico aerodinamico. Infine, la coda sarà più bassa di 10 millimetri, o meglio tutte le appendici aerodinamiche sulla parte posteriore saranno più basse e omologate, a differenza di ora. Farà parte del pacchetto aerodinamico”.

"Via gli abbassatori, il pilota farà maggiore differenza"

Qual era la posizione di Aprilia sugli abbassatori?
Tirarli via. In partenza ormai le moto strisciano per terra: fare un dispositivo che abbassa sempre di più la moto comporta un ridisegno completa degli scarichi, della coppa dell’olio, della parte inferiore del motore con dei costi esagerati. In più, le partenza diventano sempre meno varie, c’è sempre meno possibilità di errore e questo va a discapito dello spettacolo. Eliminare completamenti gli abbassatori posteriori e anteriori significherà meno costi e riportare il pilota al centro dell’azione: meno tecnica e più pilota, per riassumere. Lo stesso vale in uscita di curva, dove la moto avrà più possibilità di impennarsi, cosa che adesso non succede, il pilota è meno partecipe in questa fase”.

Quindi il pilota, almeno sulla carta, potrà fare maggiore differenza?
Sì perché limitare la parte aerodinamica, vietare gli abbassatori e abbassare la potenza permetterà al pilota di giocare di più. Per esempio, dovrà spostarsi con il corpo per limitare l’impennata”.

Vi siete già fatti un’idea di quanto saranno più lente le future MotoGP?
Abbiamo fatto tutti dei calcoli, ci sarà un calo di prestazioni e sarà abbastanza consistente, almeno nel primo anno. Ci si attende dai 25 ai 35 CV di riduzione della potenza e la velocità massima diminuirà di conseguenza. Però mi aspetto anche un evoluzione negli anni successivi, anche senza tornare forse ai livelli attuali”.

"Il GPS aiuterà tutti, ma attenti all'excalation dei costi"

Il punto più ‘oscuro’ del nuovo regolamento è la condivisione dei dati GPS… ce lo spieghi?
Le MotoGP hanno già il GPS, ma non è a disposizione delle squadre ma dell’organizzatore e della Direzione Gara. Viene usato per mostrare in TV la posizione delle moto in pista e serve anche ai commissari  per mostrare le bandiere. Questi scopi non necessitano di sistemi particolarmente precisi, anche uno scarto di 2 metri va bene per sapere dov’è la moto”.

E in futuro?
In Formula 1 questa applicazione è già in uso e i dati a disposizione delle squadre e si è chiesto di fare lo stesso. Il motivo è che c’è uno sviluppo sempre più crescente delle analisi video del comportamento delle moto in pista da parti di specialisti che ogni team ufficiale ha. L’obiettivo è quello di migliorare le traiettorie dei propri piloti analizzando il comportamento delle altre moto per limare qualche millesimo di secondo in ogni curva. Chi meglio del GPS potrebbe darci l’idea di come un pilota si muove lungo la pista? Questo è un tema: si darà a tutti i team la possibilità di vedere questi dati alla fine di ogni sessione. Probabilmente, avremo sistemi più evoluti degli attuali, con una precisione di 50 centimetri o anche meno, che ci consentiranno di fare analisi più accurate”.

Sarà l’unico utilizzo?
No, perché la Direzione Gara avrà questi dati in tempo reale e mi aspetto che possano usarli per fare analisi più accurate in caso di incidenti. Il terzo tema è che anche i media tv potranno avere a disposizione questi dati e le tv potranno utilizzarli per creare un effetto ‘WOW’ per spiegare le dinamiche di un sorpasso o di una caduta. L’introduzione del GPS aprirà tutta una serie di possibilità e di idee”.

Per i team sarà un grosso aiuto?
Soprattutto per chi deve migliorare, ma chi arriva dalla F1 sa che ci potranno essere dei problemi. Massimo Rivola ha già visto queste dinamiche e sa che avere a disposizione un segnale così accurato porterà a un aumento dei costi per dotarsi di personale che farà analisi sempre più accurate. È una cosa che deve essere messa sul piatto”.

Quali sono gli altri punti che potrebbero avere un’influenza diretta sulle gare?
La riduzione del peso che arriva da quella della cilindrata. Avere moto più leggere di 4 chili permetterà al pilota di essere più parte del gioco, con cambi di direzione più veloci e ingressi in curva più facili”.

Aprilia è soddisfatta di questo regolamento?
Siamo parte di questo show e siamo contenti di svilupparlo sempre di più. Abbiamo capito di dovere sacrificare qualche cosa dal punto di vista tecnico a favore di una maggiore fruibilità del nostro sport. Vediamo un futuro roseo, anche grazie all’ingresso di Liberty Media. Questo regolamento è stato un compromesso frutto della collaborazione fra tutti i costruttori”.

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