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SBK, Muir: “Non siamo riusciti a dare a Redding ciò di cui aveva bisogno”

L'INTERVISTA - Parla Shaun: “Non critico le prestazioni di Scott, perché sta faticando ad attarsi al pacchetto che ha a disposizione. Spero che resti in squadra ed entro due anni vogliamo arrivare al titolo. Far correre Giannini a Imola? Ci abbiamo pensato, ma ci serviva l’esperienza di Haslam”

SBK: Muir: “Non siamo riusciti a dare a Redding ciò di cui aveva bisogno”

Come nel 2022, il tracciato di Donington Park ha rappresentato un punto di svolta per la stagione della BMW, che sulla pista inglese ha ottenuto il suo miglior risultato in questo complicato 2023, arrivando ai piedi del podio con Scott Redding. Un cambio di passo che la compagine bavarese punta a confermare già a partire dal Round di Imola di questo fine settimana, tappa cruciale per il prosieguo della stagione della Casa tedesca, anche per via dell’atteso annuncio sul futuro del pilota britannico. Una situazione di cui abbiamo discusso alla vigilia del weekend con Shaun Mir, team principal del ROKiT  BMW Motorrad WorldSBK Team.

Shaun, siete reduci dal vostro miglior risultato dell’anno, ma credo che vi aspettaste più di un quarto posto a inizio stagione.
“Era chiaro dall’Australia che avremmo fatto abbastanza fatica, ma anche nel 2022 abbiamo dovuto aspettare fino a Donington Park per trovare i risultati di cui avevamo bisogno. Stavamo aspettando questa performance ed è arrivata giusto in tempo. Siamo contenti di quel quarto posto, ma credo che il podio sarebbe potuto essere alla nostra portata con un paio di giri in più. Non siamo riusciti a ottenere questo risultato prima, ma adesso speriamo di riuscire a continuare con questo slancio”.

Adesso è il momento di pensare al Round di Imola, dove schiererete Haslam proprio al posto dell’infortunato Sykes. Come mai avete deciso di puntare su Leon?
“Innanzitutto va detto che speravamo nel rientro di Michael (van der Mark ndr.), e proprio per questo abbiamo fatto un test con lui la scorsa settimana, ma ha sofferto un brutto infortunio ed era ancora un po’ troppo presto per farlo rientrare. Abbiamo anche dovuto considerare l’esperienza di tutti i piloti BMW su questo tracciato. Scott e Garrett Gerloff non sono mai stati qui prima d’ora, Loris Baz ci ha già corso, ma molto tempo fa, per questo era importante per noi avere un pilota che conoscesse il tracciato. Leon sta facendo un ottimo lavoro in sella alla BMW nel campionato britannico, e aveva senso farlo correre qui. Per questo lo abbiamo scelto”.

Avete preso in considerazione anche Giannini? È un pilota talentuoso e conosce bene sia la pista che la moto.
“Sì, ci abbiamo pensato. È stata una decisione difficile, ma alla fine ha prevalso l’esperienza di Leon”.

Che aspettative avete per questo appuntamento e per l’ultima parte della stagione?
“Guardando alla passata stagione, siamo arrivati a Donington, Most e Magny-Cours con un ottimo slancio. Ci aspettavamo di ottenere delle solide prestazioni e l’abbiamo fatto. Abbiamo cominciato quella striscia positiva a Donington e ci piace pensare di potere ripetere quanto abbiamo fatto anche quest’anno. Ovviamente, Imola è stata annunciata a stagione in corso e non sapevamo quando sarebbe stata inserita in calendario. In ogni caso, penso che potremo fare bene qui. Credo che il layout del circuito possa essere adatto alla nostra moto e non credo saremo svantaggiati rispetto agli altri. Mi aspetto che Scott vada avanti sull’onda di Donington e sono convinto che potrà stare tra i primi sei. Non so cosa potremo aspettarci da Leon, perché dobbiamo anche tenere conto del fatto che arriva dal BSB, dove è abituato a guidare una moto con un’elettronica diversa da quella che usiamo qui, quindi avrà bisogno di tempo per adattarsi”.

Parlando proprio dell’elettronica, voi non vi affidate a Magneti Marelli come le altre squadre e Scott ha detto diverse volte che molto tempo per riuscire a regolare tutto al meglio. Potrebbe essere un limite per voi?
“No di certo. L’elettronica che usiamo è parte del DNA della nostra moto. Quando si parla di elettronica, di fatto, si parla di un computer in cui inseriamo dei dati per gestire il sistema che usiamo in pista. Quindi, non ha importanza chi gestisce l’elettronica che utilizzano BMW o gli altri, perché quello che conta è l’esperienza degli ingegneri che si occupano di quelle informazioni. Sicuramente la nostra elettronica è diversa da quella dei nostri rivali, ma i nostri risultati dimostrano che riusciamo comunque a farla funzionare e a far crescere il progetto e credo che la qualità dei piloti che abbiamo riesca a massimizzare ciò che otteniamo dal pacchetto dell’elettronica, per questo non penso assolutamente che sia uno svantaggio”.

I vostri piloti hanno stili e background differenti. Sono concordi sullo sviluppo della moto o seguono delle strade differenti?
“Quando Garrett si è unito al gruppo è arrivato pensando di poter adattare la moto a quello che ritiene essere il suo stile, ma ha iniziato rapidamente e in maniera spontanea a usare un set-up di base  generico della BMW, perché il set-up che utilizzavamo ai primi tempi con Tom Sykes continua a funzionare nella stessa finestra di utilizzo che abbiamo sempre usato con questa moto. Abbiamo un ottimo set-up di base e ogni volta che cerchiamo di ottimizzare le prestazioni della moto la finestra di lavoro rimane la stessa per tutti e quattro”.

Sykes è il pilota che conosce meglio di tutti la BMW, avendo corso con la squadra già nel 2019. Cosa ne pensa della nuova M 1000 RR? 
“Quella di affidare la moto a Tom è stata una scelta piuttosto estrema. Innanzitutto, bisogna dire che quando abbiamo realizzato la gravità dell’infortunio di Michael abbiamo capito che avremmo dovuto sostituirlo per qualche gara. Per questioni di mercato abbiamo chiamato Ivo Lopez, che corre nel campionato spagnolo, abbiamo pensato a Giannini e a Leon, visto che ha più esperienza qui a Imola, ma quando Tom è salito in moto a nei test a Misano, dopo che si era già separato dal team Puccetti, ha cominciato a rendersi conto dei progressi compiuti dalla moto e aveva diverse idee molto interessanti riguardo alle aree in cui voleva che fosse sviluppata, Non tanto sul fronte dell’elettronica, quanto più sul caratteristiche del motore. Già dalla prima volta in cui è montato in sella ha fatto grandi passi avanti in queste aree rispetto all’ultima volta che aveva guidato la moto, ma non ha avuto abbastanza tempo per raggiungere il massimo dei risultati”.

Redding ha un’opzione per continuare con BMW che scade questo weekend. Ne avete già parlato? C’è qualche annuncio in programma?
“BMW ha un annuncio da dare questo weekend. So che c’è una scadenza, ma è una questione di cui non mi sono occupato personalmente. Spero solo che Scott resti con la squadra”.

Quello di Redding con BMW non è stato un percorso semplice fin qui e immagino non lo sia stato nemmeno per BMW con lui, considerando  il suo nervosismo e certe dichiarazioni pungenti che ha rilasciato. Come vi rapportate con un pilota con un carattere così forte, e come lo state aiutando a imboccare la strada giusta?
“Ci sono piloti che esternano le loro emozioni e altri che non lo fanno e quel che posso dire sul temperamento di Scott è che non ha il carattere irascibile che si vede in televisione. È un ragazzo molto calmo. Sicuramente diventa nervoso quando mancano le performance, ma nel box è un ragazzo molto gentile e di buone maniere. Sfortunatamente, è il più esplicito dei quattro piloti della famiglia BMW, ma quella che manifesta è soltanto la frustrazione che prova qualunque pilota. La sfida più grande che abbiamo da affrontare in questo momento è quella di dargli il pacchetto di cui ha bisogno per performare al meglio, perché è certo che riuscirà a raggiungere i giusti risultati quando avrà quel pacchetto. Lo abbiamo già visto a Donington”.

Siete soddisfatti delle sue prestazioni fin qui?
“Non voglio criticare le sue performance. Non sono soddisfatto di quelle che sono le prestazioni della squadra. Come gruppo non siamo riusciti a realizzare il pacchetto che può permettere a Scott di portarci i giusti risultati. Non voglio prendermela con Scott per non essere stato abbastanza forte, perché credo stia faticando ad adattarsi al pacchetto che ha”.

L’obiettivo primario di BMW è quello di lottare per il titolo, quando sarà un target realmente perseguibile?
“L’obiettivo che abbiamo come gruppo BMW e SMR è quello di lottare per il titolo nei prossimi due anni. Non avremmo investito nei piloti che abbiamo messo sotto contratto e fatto crescere il nostro gruppo di tecnici se non puntassimo a questo risultato”.

Quanto vi stanno aiutando le concessioni a chiudere il gap con i primi?
“Non abbiamo usato interamente le concessioni e penso rivedremo la situazione nelle prossime tre gare. Il grande passo avanti di cui avevamo bisogno era relativo alla potenza del motore. Siamo riusciti a migliorare in quest’area dove stavamo facendo molta fatica, per il resto stiamo gestendo ciò che abbiamo cercando di migliorarlo e svilupparlo ulteriormente, sfruttando le concessioni nel 2024”.

A partire da Imola le Ducati verranno ulteriormente penalizzate di 250 giri motore, che verranno invece aggiunti alle Kawasaki. Bisognerebbe cambiare il regolamento per bilanciare il campionato? 
“Penso che siamo sulla strada giusta. Se non fosse per Alvaro Bautista e la Ducati, che si stanno distinguendo rispetto a tutti gli altri, credo che il campionato sarebbe in una posizione molto forte in questo momento, perché il gap che c’è tra Toprak e Johnny e il resto dei primi otto e il più ristretto a cui abbiamo assistito da tanto tempo. A mio parere il 2021 è stata la stagione migliore e più competitiva che abbiamo visto e credo che questo dimostri che il regolamento funziona. Dobbiamo cercare di chiudere il gap, ma in generale credo che il regolamento funzioni”.

Si è discusso tanto dell’introduzione di un peso minimo moto-pilota. Voi sareste favorevoli?
“Sono aperto a questa situazione. Credo sia una soluzione che i costruttori e il campionato dovrebbero valutare, perché penso potremmo trarne beneficio. Dobbiamo vedere come proseguirà il campionato e come la questione dei giri motore inciderà sulle prestazioni di Ducati e Kawasaki, percò io sarei favorevole”.

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