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SBK, Tanti investimenti, pochi risultati: Toprak dovrà mettere le ali alla BMW

L’ANALISI - Con l'ingaggio di Toprak BMW ha confermato ulteriomente quanto creda nella SBK. Dal 2019 ad oggi la Casa tedesca ha sfoggiato ben tre moto, ma al momento il piatto piange e in questa stagione è l'unico costruttore a secco di podi

SBK: Tanti investimenti, pochi risultati: Toprak dovrà mettere le ali alla BMW

Ci sarà una nuova sfida nel 2024 di Toprak Razatlioglu e risponde al nome di BMW Motorrad. Dopo quattro stagioni in Yamaha, con cui si è laureato Campione del Mondo nel 2021, il pilota turco ha infatti deciso di accantonare il sogno di un passaggio in MotoGP, e la prospettiva di un rinnovo con la Casa di Iwata, per rilanciarsi tra le derivate di serie con il marchio bavarese. Ma cosa troverà Toprak al suo arrivo nel team ROKiT BMW Motorrad?

Tanti investimenti, pochi frutti

Senza ombra di dubbio una Casa che non ha paura di investire. A differenza di marchi come la Yamaha, che si destreggia tra MotoGP e Superbike, le derivate di serie sono il principale obiettivo del costruttore di Monaco di Baviera, che sin dal suo rientro nel campionato nel 2019, con l’appoggio della formazione di Shaun Muir, si è presentato ai nastri di partenza con un chiaro obiettivo in mente: colmare il gap con i migliori e lottare per il Mondiale. 

Un intento che la BMW ha perseguito investendo su due fronti distinti ma complementari, come la moto e i piloti. In cinque anni, infatti, tre sono stati i nuovi mezzi portati in pista dal marchio tedesco che, dopo due stagioni con la S 1000 RR, nel 2021 ha realizzato un nuovo modello denominato M 1000 RR. Una moto quasi interamente rivista per l’inizio di questo 2023, con l’omologazione di una nuova versione dotata di carena in fibra di carbonio, aerodinamica ispirata alla MotoGP e un anteriore ridefinito, con l’obiettivo di aumentare il carico aerodinamico e la velocità massima del mezzo.

Un’evoluzione costante anche sul fronte della line-up, che nel 2021 ha visto l’arrivo di due moto clienti a supporto delle due ufficiali affidate alla new entry Michael van der Mark e al veterano Tom Sykes, poi sostituito da Scott Redding a partire dal 2022. Nello stesso anno, anche Loris Baz ha sposato la causa della Casa di Monaco di Baviera, affiancando Eugene Laverty nel team Bonovo Action, che da questa stagione schiera il 27enne Garrett Gerloff al posto del nordirlandese, diventato coach dei piloti e co-proprietario della squadra.

Alcuni dei nomi più interessanti transitati sul mercato, ripartiti in due formazioni di tutto rispetto, che però non sono ancora riuscite a raccogliere i risultati sperati dalla BMW. L'unico costruttore a non aver ancora agguantato il podio in queste prime gare del 2023. Un magro bottino quello della compagine bavarese, che nelle ultime cinque stagioni ha ottenuto un totale di soli 11 podi, di cui 3 secondi posti con Sykes (2 nel 2019 e 1 nel 2021), 7 terzi posti (2 con Sykes nel 2019, 1 con Sykes e 2 con van der Mark nel 2021 e 2 con Redding nel 2022) e una vittoria. Stiamo parlando dell’affermazione di van der Mark nel 2021, nella Superpole Race bagnata di Portimao, che ha regalato alla Casa dell’Elica il suo primo successo dal 2013.

Una moto veloce, ma con troppo carico

Un piatto che piange e sul quale hanno sicuramente inciso gli ultimi due travagliati anni di van der Mark, costretto a saltare quasi tutta la prima parte della stagione 2022 a causa di due diversi infortuni, e nuovamente fermo ai box per via della frattura del femore riportata nel Round di Assen. Ma ancor di più le prestazioni della M 1000 RR, che mai come in questo 2023 si è rivelata sotto alle aspettative dei suoi alfieri

In una stagione che stenta a decollare, il malcontento serpeggia soprattutto nel lato del box #45, dove Redding ha più volte messo in discussione la filosofia della BMW, a suo dire “più orientata a vendere le moto, che a vincere le gare”. A differenza delle altre Case produttrici il costruttore di Monaco di Baviera è l’unico a non affidarsi all’elettronica Magneti Marelli, per montare una centralina Bosch, che a detta del pilota inglese contribuisce a complicare il funzionamento della moto, portando via tempo prezioso per la ricerca del giusto settaggio.

A condizionare le prestazioni della nuova BMW, tuttavia, non è soltanto ciò che si nasconde sotto alla carena. Il restyling della moto, che le ha regalato una velocità massima di 314 km/h, contro i 306 di prima, si è infatti tradotto in un mezzo che fatica a girare e a mettere a terra i 212 cavalli di cui dispone il suo quattro cilindri in linea. Problemi difficili da aggirare per i piloti della compagine tedesca, che si ritrovano a seguire linee diverse dai rivali, finendo per fare più strada e sollecitare ulteriormente delle gomme già provate dall’elevato carico aerodinamico fornito dal nuovo anteriore della M 1000 RR e dalle alette derivate dai prototipi.

Una base per il futuro

Tanti problemi da risolvere, ma il lavoro in Casa BMW non accenna a fermarsi. Grazie anche alle super concessioni di cui dispone la squadra e al ritorno in famiglia di Sykes, chiamato a sostituire l’infortunato van der Mark in test e gare, portando avanti lo sviluppo di una moto ben diversa dalla R1 di Razgatlioglu. 

Solo i primi test potranno dare delle risposte sulla competitività e il funzionamento del binomio che si andrà a formare la prossima stagione. Stando a quanto visto sin qui, però, è lecito pensare che Toprak troverà ad aspettarlo un’arma da affinare con l’aiuto della Casa bavarese e l’obiettivo comune di tornare, insieme, a lottare per il campionato. Nel minor tempo possibile.

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