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SBK, Rinaldi: “Peso minimo? Chiacchiere che lasciano il tempo che trovano”

“Ci sta che Redding provi a dire la sua, ma è una situazione che c’è sempre stata. Alvaro ha vinto perché se l’è meritato e io spero che le cose restino così”

SBK: Rinaldi: “Peso minimo? Chiacchiere che lasciano il tempo che trovano”

Ai piedi del palco allestito in Piazza Maggiore a Bologna, per festeggiare i titoli conquistati dalla Ducati in questo trionfale 2022, c’era anche Michael Ruben Rinaldi, il compagno di box di Alvaro Bautista, che ha chiuso al quarto posto la sua quinta stagione in SBK. 

Il mio obiettivo era di finire il Mondiale tra i primi tre. Sapevo che Alvaro sarebbe stato in lotta per il titolo, perché quando è arrivato nel 2019 è stato incredibile e sapevo che avrebbe imparato dagli errori commessi quell’anno, quindi l’obiettivo non era quello di lottare per il titolo con lui. Se fosse successo sarebbe stato bellissimo, ma puntavo a finire tra i primi tre” ha ammesso il 26enne di Rimini, conscio di aver comunque fatto un passo nella stagione appena conclusa. 

“È stato un anno difficile, migliore del 2021, però i primi tre sono stati sempre lì davanti a giocarsi le gare, mentre io non sono stato abbastanza veloce da stare lì, solo ogni tanto. Per questo, l’obiettivo per il prossimo anno è quello di lavorare in maniera tale da essere sempre lì con loro - ha proseguito Rinaldi - Ovviamente, ho iniziato la preparazione, sto già lavorando con il team per cercare un miglioramento. È stato un anno in cui sono stati battuti quasi tutti i record delle piste, i piloti sono stati fortissimi e non hanno sbagliato quasi niente, quindi, ovviamente, io chiedo di più a me stesso. Però, diciamo che sono migliorato dall’anno scorso, ma i primi tre sono migliorati di più”.

Con l’arrivo nel Mondiale di piloti come Danilo Petrucci, Dominique Aegerter e Remy Gardner, potrebbero cambiare le carte in tavola nel 2023?

“Sicuramente il prossimo anno ci saranno più piloti a combattere per le prime cinque/sei posizioni - ha chiosato Michael - Anche se il livello quest’anno era già molto alto, con l’arrivo di altri piloti e l’investimento delle Case nelle nuove moto il livello si alzerà, ma anche noi, pur avendo vinto il titolo non staremo a guardare. Credo sarà un anno più impegnativo per i piloti, perché il livello si alzerà, ma credo sarà ancora più bello di quest’anno”.

Incognita per la prossima stagione potrebbe essere anche la possibile introduzione di un peso minimo moto + pilota, fortemente caldeggiata da piloti robusti, come Scott Redding.

“Mercoledì stavo guardando ‘Fino all’ultima staccata’ e si parlava anche degli handicap che ha avuto Pedrosa nella sua carriera per colpa del peso e nessuno ha mai detto qualcosa a riguardo - ha commentato il ducatista - Forse, fa tanto sharing parlare di questa cosa e ci sta che un pilota pesante come Redding provi a dire la sua, perché ovviamente ci sono anche degli svantaggi nell’essere pesante. Però, nella storia c’è sempre stata questa cosa per cui il pilota più piccolo e aerodinamico fa più fatica a mettere in temperatura a gomma, mentre il pilota più grande, che mette la gomma più in temperatura, però la stressa anche se fa più caldo. Sono chiacchiere che lasciano il tempo che trovano: Alvaro ha vinto il titolo perché se l’è meritato. Io spero che le cose restino così, ma se dovessero mettere il limite di peso, vorrà dire che mi allenerò di più in palestra”.

Tornando al presente, com’è vivere una festa come quella organizzata nella serata di ieri? “È bellissimo, perché quest’anno Ducati ha vinto tutto, sia con il Aruba.it in Superbike che con Ducati Lenovo in MotoGP, sia a livello piloti, che team e costruttori. Un’annata pazzesca che è giusto festeggiare così” ha risposto Rinaldi, che ha assistito anche alla presentazione delle due edizioni speciali dedicate a Bautista e Bagnaia.

Com’è per un pilota avere una moto dedicata, come quelle usate nel WDW? “Sicuramente è bellissimo - ha confessato il ducatista - La Race of Champions è un evento che attira tutti gli appassionati Ducati e avere la mia moto personalizzata su una moto di serie è bellissimo, però credo che sia forse più bello tenerla per un evento speciale, come quello con gli altri piloti, così che possa mantiene di più la sua peculiarità”.


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