Tu sei qui

Le CRT mordono la coda alle MotoGP

De Puniet a un soffio dall'ultimo dei prototipi, Petrucci 1° fra gli italiani

MotoGP: Le CRT mordono la coda alle MotoGP

Pronostici rispettati per le CRT che al termine della tra giorni di test sul circuito di Jerez hanno occupato la seconda metà della classifica, ma le “derivate di serie” non hanno affatto sfigurato, soprattutto la Art nelle mani di Randy De Puniet. Su un circuito “amico”, dove i cavalli non sono fondamentali, i semi-prototipi non hanno accusato distacchi abissali, anzi il transalpino del team Aspar ha insidiato da vicino le più lente fra le MotoGP. Il suo tempo, 1’40.601, lo ha portato in tredicesima posizione a poco più di 1”8 da Stoner ma a soli 22 millesimi da Abraham, mentre l’11° posto di Barbera è distante meno di quattro decimi.

Non bisogna farsi illusioni, la veloce pista di Doha farà dilatare i distacchi, ma i piloti che si sono affidati all’Aprilia possono aspettarsi qualche opportunità da cogliere nel corso della stagione. De Puniet è ottimista: “abbiamo un buon ritmo e siamo pronti per la prima gara, la moto ha dimostrato un buon potenziale e il nostro livello si alzerà”. L’esperienza del francese ha avuto la sua parte nella sua prestazione e già il suo compagno di squadra, Espargaro, lo insegue a più di un secondo.

Migliore degli italiani è stato Danilo Petrucci, benché abbia sofferto di tendinite e la sua sospensione posteriore nel pomeriggio sia stata vittima di una rottura. La Ioda soffre ancora un deficit di cavalleria, in attesa del nuovo motore che forse non arriverà in tempo per il primo Gran Premio. Il ternano, 15°, ha comunque raggiunto il suo obiettivo “che era quello di avere un distacco dalle MotoGP vicino ai tre secondi. Oggi ho provato diverse gomme e abbiamo lavorato molto sull’elettronica, abbiamo avuto due piccoli problemi che ci hanno fermato nel momento in cui le condizioni della pista erano ideali per fare il tempo, ma alla fine sono riuscito ugualmente a migliorarmi negli ultimi minuti della giornata”.

Mattia PasiniStrada ancora in salita per Mattia Pasini, 18° e protagonista di una caduta senza conseguenze che ha spinto i commissari ad esporre la bandiera rossa nell’ultima ora di test. “Abbiamo cercato di fare più chilometri possibili, senza preoccuparci del tempo sul giro e della posizione finale - ha spiegato l'alfiere del team Speed Master - Ieri con la pista bagnata siamo andati bene, abbiamo fatto un buon lavoro e ora abbiamo delle informazioni importanti per le prossime occasioni in cui pioverà. Oggi abbiamo lavorato sulla moto e sul setting, per cercare di migliorarla poco a poco e abbiamo raccolto molti dati. Peccato per la scivolata poco prima della conclusione del test, non ci serviva. Avevamo preso una strada nuova per la ciclistica che secondo me ci avrebbe aiutato a progredire”.

Debuttante assoluta era la FTR-Honda di Michele Pirro, che è riuscito comunque a non sfigurare, lasciando alle sue spalle Ellison, Silva ed Hernandez.“Posso soltanto dire che c’è tanto da lavorare – ammette candidamente il pilota del team Gresini - Giro dopo giro ho trovato  maggior confidenza con la moto ma non riesco a concretizzarla perché ad ogni uscita emerge un problema che mi costringe a rientrare al box. Problemi di gioventù che non mi rendono tranquillo perché ho una gran voglia di esprimere quello che sento dentro. Peccato, ma so che i ragazzi lavorano intensamente e quindi ripongo in loro la massima fiducia e sono convinto che presto raccoglieremo i frutti del grande impegno. Basta avere un po’ di pazienza”.

Articoli che potrebbero interessarti

 
 
Privacy Policy