Tu sei qui

MotoGP, GP Misano: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Pedrosa batte Valentino, Lorenzo si arrabbia con Rossi, in Moto2 vince Baldassarri, allievo del Dottore

GP Misano: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Misano, provincia di Rimini, regno di Valentino Rossi. Che si è trovato Pedrosa, accusato di regicidio ma il reato non ha intaccato la domenica di Dani. Dopo dubbi e critiche, lo spagnolo è tornato il pilota di un tempo e gli applausi sono meritati. Alla fine, è stato contento anche il pubblico, nutrito con lo spettacolo, e Valentino, ora più vicino a Marquez in classifica.

Per l’Italia, il tricolore ha sventolato con Baldassarri e per poco anche con Bastianini. La Ducati, invece, sembrava un gambero rosso, buono per il fritto meno per il podio. Però c’era Pirro, lo sbirro più veloce della MotoGP, altro che collaudatore.

IL BELLO – Di piccolo Pedrosa ha solo la statura, e non siate maliziosi. Perché qui si sta parlando di un signor pilota, sia nei modi che nella guida. Soffre in silenzio, preferisce parlare in pista e quando azzecca il discorso gli altri rimangono zitti. Si pensava fosse sul viale del tramonto, ma il suo sole ha deciso di rimanere ben alto nel cielo.

IL BRUTTO – Misano è una grande festa e un frullatore di emozioni e stress, che però ripaga degli sforzi. I 100mila tifosi hanno formato una scenografia indimenticabile, da premio Oscar. Però c’è stato anche qualche tifoso della domenica (non inteso come giorno…) che non ha avuto niente di meglio da fare che fischiare Lorenzo sul podio. Si sa, anche nei migliori party qualche cretino entra sempre.

IL CATTIVO – Noi che non distinguiamo un raffreddore da una distorsione, ci guardiamo bene dal giudicare la decisione di non far correre Iannone, ma sui modi c’è tanto da dire. Opinioni che cambiano con la stessa velocità di uno starnuto, scontri interni tra medici del circuito e quello del campionato, la politica che si intromette nella sicurezza. I piloti meritano di meglio.

Lorenzo BaldassarriLA SORPRESA – In Italia si è vestito da Capitan America, ma ha funzionato ugualmente. Lorenzo Baldassarri ha vinto la sua prima gara nel posto più bello del mondo e ha chiuso il conto con la sfortuna. Bravo lui, come anche Enea Bastianini, costretto ad arrendersi solo al cannibale Binder.

LA DELUSIONE – Quando il distacco dal primo si misura con la clessidra, c’è poco da gioire. I quasi 20 secondi al traguardo rimediati dal Dovi, su una pista in cui aveva fatto dei test un paio di settimane fa, tarpano le alette ai sogni di gloria. C’è del lavoro per Gigi.

Michele PirroLA CONFERMA  – Se avete un problema che nessuno può risolvere e riuscite a ingaggiarlo, chi prendete? L’A-Team? Troppo anni ’80. Meglio chiamare Michele Pirro, che come il signor Wolf risolve problemi, solo che lui lo fa su una moto. E non si fa troppi problemi su cilindrata, gomme o altro, l’importante è che sia Rossa. Del resto, venendo da San Giovanni Rotondo, ai miracoli è abituato.

L’ERRORE – Mica solo uno, ultimamente. Partito per vincere il Mondiale, con i punti lasciati da Sam Lowes nelle vie di fuga i commissari hanno potuto terminare la raccolta per le pirofile. La velocità non è tutto.

Valentino Rossi e Jorge LorenzoIL SORPASSO – Ce n’è stato praticamente solo uno: discusso, criticato, difeso, analizzato. Quello di Rossi su Lorenzo, sinceramente ben dentro i limiti di regolamento e buon senso. La schermaglia del dopo-gara è stata bene più cruenta. Fra risate, battute e bronci. Vogliamo la rivincita, ma in pista.

LA CURIOSITA’ – Sapete qual è stata la prima domanda di Lorenzo arrivato al parco chiuso dopo la gara? Quanti secondi avesse preso la Ducati. Certe volte non basta neppure un podio per gioire.

IO L’AVEVO DETTO – Marquez e Lorenzo il sabato: “abbiamo il passo per lottare per la vittoria”. Pedrosa era distratto.

Articoli che potrebbero interessarti