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MotoGP, Pol Espargarò: "Non sempre si ottiene quello che si vuole, ma lo accetto"

"Non è stato facile accettare questa decisione, sono maturo e capisco anche l'ottica della KTM: volere due moto era giusto quando la Ducati basa parte del suo successo nell'averne otto. Marc? non so cosa succederà, la Ducati non è una moto facile, ma c'è un motivo se entrano sempre in Q2"

MotoGP: Pol Espargarò:

Il nodo attorno alle selle della KTM per il 2024 alla fine è stato sciolto. Messi alle strette dal muro della Dorna alle due moto aggiuntive, la casa austriaca ha così dovuto compiere la scelta infelice di dover liberare una sella per il giovane talento di Pedro Acosta, che il prossimo anno calcherà l'asfalto col team Gas Gas in coppia con Augusto Fernandez. Vittima sacrificale un Pol Espargarò che non aveva cominciato la stagione nel migliore dei modi, con un brutto incidente che lo aveva tenuto lontano dalle competizioni per metà stagione. Una decisione difficile dunque, figlia di una serie di scelte della Dorna e della KTM che non hanno portato ai risultati sperati, ma che lo spagnolo sembra voler affrontare con positiva maturità, affrontando quello che sarà un nuovo capitolo della sua carriera. Tra wild card e sostituzioni, il futuro di Pol continuerà ad evolversi sotto l'ala della casa di Mattighofen.

"Ho parlato con KTM e siamo arrivati ad un accordo - spiega Pol - potrò correre delle wild card e continuerò a supportare la factory in un altro modo. Stiamo ancora cercando di affinare tutti i dettagli sul come affronterò questo nuovo step nella mia carriera. Poi se qualche pilota si dovesse infortunare, come è successo a me quest'anno ma speriamo non accada, potrei comunque sostituirlo. Il programma del campionato è diventato davvero intenso e abbiamo visto, purtroppo, anche molti infortuni. Ma stiamo anche guardando ad una prospettiva più ampia, come pilota posso ancora dare una prospettiva diversa alla struttura in generale".

La frustrazione dovrebbe essere il sentimento prevalente a monte di una decisione che nessun pilota vorrebbe subire, specialmente dopo le rassicurazioni di KTM negli ultimi mesi.
"E' un qualcosa che è successo e basta - prosegue il pilota - E' chiaro che mi dispiace, perché come pilota vorrei poter correre e sento di essere più veloce in questa parte di stagione, ma forse non veloce quanto avrei voluto, anche perché ho saltato molte gare a inizio anno. Ho cambiato molto il setup della moto ma manca ancora qualcosa".

Lo spagnolo però sembra voler invece guardare al futuro in positivo, nonostante tutto.
"Le cose stanno così, ho provato un mix di emozioni diverse, ma poi si fa un passo indietro e si riflette, sono una persona matura e bisogna accettare la decisione, non sono certo un ragazzino che va in giro a gridare e piangere. Si inizia a valutare le varie opzioni, anche a lungo termine, in fondo ho solo 32 anni e non sono vecchio. Il capitolo delle corse è solo un capitolo di un percorso più lungo, c'è anche dell'altro dopo. Affronterò questo nuovo capitolo del mio futuro nel modo più maturo e positivo possibile ed è l'unico modo in cui potrebbe funzionare tra di noi. Se con KTM vorremo condividere altri anni assieme questo è l'atteggiamento che dovremo seguire".

Come ti hanno convinto i vertici di KTM ad accettare questa decisione?
"Non è stato facile, abbiamo discusso a lungo. Non è stata una questione di soldi, non voglio vantarmi ma il mio conto in banca è in buone condizioni, i soldi sono importanti certo ma ho corso per molti anni e ho messo da parte. Penso piuttosto che sia una questione di feeling, di poter sentire di avere uno scopo, credo che sia una questione molto umana. Spero l'anno prossimo di poter essere utile alla KTM ma mi piacerebbe che questo riguardasse non solo il futuro prossimo ma anche uno più lontano".

Avresti preferito ricevere la notizia con qualche mese di anticipo?
"Lo avrei preferito certo, ma capisco anche l'ottica del team, non era facile lasciarmi fuori senza darmi la possibilità di poter dimostrare le mie capacità in pista dopo l'incidente".

Nel 2025 però la situazione del mercato piloti sarà molto più aperta, con molti contratti in scadenza e selle disponibili.
"Sicuramente terrò gli occhi aperti alle opzioni disponibili, sia che io rimanga con KTM oppure no. Se potessi scegliere però, mi piacerebbe rimanere e correre con loro anche nel 2025. Ora però è prematuro parlarne, per il momento il mio obbiettivo sarà quello di essere il più competitivo e veloce possibile a prescindere dalla posizione che dovrò ricoprire".

La KTM del resto non poteva lasciarsi sfuggire il talento di Acosta, fermato ancor prima di sapere se avrebbe avuto due moto in più a disposizione, opzione poi cassata dalla Dorna.
"Sono sicuro che KTM ha riflettuto a lungo su questa decisione, del resto si trattava anche di una responsabilità nell'investire nel futuro della casa. Sono sicuro che l'ingresso in MotoGP di un giovane talento come Pedro Acosta sarà una aggiunta importante per la casa austriaca".

Parlando di responsabilità, non si può però negare l'importanza della gestione della Dorna in questa vicenda, che negando due moto alla KTM ha costretto la casa austriaca ad una scelta difficile.
"Da un lato capisco la richiesta di KTM di avere due moto in più, anche se non sempre puoi aspettarti di ottenere ciò che vuoi. C'è un processo decisionale da affrontare. Personalmente penso che due moto in più era una richiesta ragionevole. Non lo dico in quanto pilota KTM, ma perché c'è già un'altra casa che porta otto moto in pista, e questo è uno dei motivi per cui ora hanno le moto più competitive del campionato. E' indubbiamente un vantaggio rispetto alle altre case ed un fattore che sicuramente ha influenzato anche il campionato ed i piloti in generale. In quell'ottica sarebbe stato giusto concedere altre due moto alla casa di Mattighofen, il vantaggio della Ducati è sotto gli occhi di tutti".

L'altro scossone al futuro della MotoGP lo ha dato Marc, che divorziando dalla Honda entrerà tra le fila Ducati il prossimo anno col team Gresini, a fianco del fratello come già accadde nel 2020. Le possibilità date dal talento dell'otto volte campione del mondo in sella alla moto più competitiva del campionato lasciano spazio all'immaginazione. La curiosità ma anche l'apprensione serpeggiano tra i piloti, sopratutto tra gli altri Ducatisti.
"Non ho idea di cosa succederà. E' chiaro che è sempre difficile salire su una nuova moto, non avviene tutto facilmente come per magia. Ci vuole tempo per adattarsi, ma non è impossibile, è già successo con Zarco quando passò in Ducati, o quest'anno con Alex Marquez. Conosco il livello di questi piloti, non dico che la Ducati sia una moto facile, ma i risultati dimostrano quanto questa moto sia competitiva. Il più delle volte, tutte le Ducati o quasi entrano nella Q2. A tutti i piloti capitano delle giornate negative ma loro sembrano non averne".

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