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MotoGP, Carlo Pernat: "la Honda tenuta in scacco: non me lo sarei mai immaginato!"

"Parliamo della casa più grande che si trova a fine ottobre senza avere sotto contratto il suo top rider. Ho gestito aziende come l’Aprilia e se mi fossi trovato in una condizione simile, altro che accordo consensuale, al pilota avrei fatto pagare una grossa penale”

MotoGP: Carlo Pernat:

Carlo Pernat è sinceramente stupito, ed anche un po’ amareggiato quando gli diamo l’ufficialità dell’addio fra Marquez e la Honda.

Da manager Carletto è sempre stato contrario a questa operazione e a vederla dal suo punto di vista, a ragione. In questo modo, infatti, la certezza di avere in mano dei contratti firmati, non c’è più. Ma c’è mai stata? Recentemente, anche in MotoGP, abbiamo visto la risoluzione del contratto fra Zarco e KTM nel 2019, quando passò a guidare la Honda LCR per poi accordarsi con la Ducati a fine anno. Dunque dov’è la differenza.

“Siamo ad ottobre con una Casa che non ha mai aperto bocca di fronte al pilota che invece continuava a parlare di divorzio…- inizia a spiegare Pernat, che aggiunge - Una casa come la Honda tenuta in scacco fino ad ottobre, mi lascia perplesso. Parliamo della casa più grande che si trova a fine ottobre senza avere sotto contratto il suo top rider. Ho gestito aziende come l’Aprilia e se mi fossi trovato in una condizione simile, altro che accordo consensuale, al pilota avrei fatto pagare una grossa penale”.

Ma questo non sappiamo se sia stato fatto, in realtà. Marc potrebbe aver ritenuto conveniente anche un oneroso accordo economico, pur di ritrovarsi nel 2024 alla guida di una moto competitiva come la Ducati.

“Certo, però Marquez non ci ha fatto una grossa figura - riprende Pernat - specie dopo che in questi anni è stato regolarmente pagato pur non avendo praticamente corso. Ovviamente parte della colpa l’hanno anche avuta i medici di Marquez che hanno sbagliato una diagnosi dopo l’altra”.

Ma anche il management di Honda che lo ha lasciato rientrare a Jerez ad una settimana dalla frattura di un omero. Ricordiamo che ai tempi di Livio Suppo fu fermato il rientro di Jack Miller.

“Rimane la debolezza della più grossa casa di moto al mondo, di fronte al miglior pilota: la casa ha il diritto ed il dovere di tutelarsi. Marquez naturalmente si sente il migliore ed ha diritto a cercare le migliori soluzioni…però, se come si dice il contratto che farà è di solo un anno, questa cosa non sta in cielo né in terra…”

Di chi è alla fine, la colpa di questo divorzio, che è stato un lungo addio iniziato praticamente dopo le cadute a ripetizione nel GP di Germania al Sachsenring quando, per la prima volta, Marquez confessò di non sentirsela più di rischiare così tanto alla guida di un mezzo non competitivo?

“Colpa del management, in Giappone, probabilmente - conclude Carlo Pernat - ma ora voglio vedere le conseguenze. Capisco Dall’Igna che si sente gratificato: ci mancherebbe altro, il miglior pilota al mondo che vuole guidare la tua moto! Ci saranno però conseguenze, per gli equilibri”.

Poi butta giù una battuta: "sarei meno sorpreso se, invece che nel team Gresini, Marc andasse in KTM assieme ad Acosta, potrebbero rinunciare a Miller e Fernandez!"

Lo ripete fra una dichiarazione e l’altra, Carlo: “questa non è più la mia MotoGP, il motociclismo che conoscevo”. Non gli ricordiamo la sua affermazione: “se veramente Marquez lascia la Honda, mi ritiro!”.

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