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SBK, Mandalika: il Bello, il Brutto e il Cattivo

L’inizio di una nuova era: Toprak e la Yamaha sul tetto del mondo, Rea torna alle origini concedendo l’onore delle armi tra applausi e saluti per chi lascia e chi arriva

SBK: Mandalika: il Bello, il Brutto e il Cattivo

“L’inizio di una nuova era”… Così cantava qualche anno fa Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti. Che sia o meno una nuova era lo scopriremo il prossimo anno, sta di fatto che questo 2021 rappresenta a tutti gli effetti uno spartiacque per la Superbike. 

Mandalika incorona Toprak Razgatlioglu, che raccoglie lo scettro di Rea, e al tempo stesso saluta coloro che in passato hanno contribuito a scrivere pagine di storia delle derivate. È il caso di Chaz Davies, prossimo ad appendere il casco al chiodo, così come di Tom Sykes e Leon Haslam, i quali andranno a caccia di nuove avventure nel 2022 volgendo lo sguardo altrove.

In Indonesia le lacrime di gioia si mischiano a quelle di nostalgia. Non ci sono sconfitti, ma solo vincitori, a cui va il merito per aver regalato alla Superbike un’annata che per sempre rimarrà impressa nella mente degli addetti ai lavori e dei tanti appassionati. 

IL BELLO – Yamaha pigliatutto, proprio così! La Casa dei Tre Diapason ha cannibalizzato il 2021 vincendo tutto quello che c’era da vincere: titolo piloti, titolo costruttori e anche indipendenti con la firma di GRT. Più di così non si poteva davvero fare e adesso il bello è confermarsi nell’anno che verrà. L’attesa è tutta per Toprak contro un Johnny Rea che in Indonesia ha gettato il cuore oltre l’ostacolo. Vietato parlare di sconfitto, perché fino all’ultimo il nordirlandese si è battuto sul campo tenendo alto l’interesse di questo Mondiale. Dal prossimo tornerà alle origini, sfoggiando quel numero 65 a cui nessuno era più abituato.

IL BRUTTO – I tifosi locali hanno sfidato le intemperie del tempo, mostrando il proprio calore e l’accoglienza a tutto il paddock. Giù il cappello di fronte ai tanti sostenitori accorsi in circuito per il l’ultimo round di questo Mondiale su una pista nuova per tutti e a lungo discussa. Peccato che la pioggia abbia rovinato in parte lo spettacolo a tal punto da cancellare la Superpole Race e ridurre Gara 2 a soli 12 giri. Speriamo in uno scenario migliore per il 2022, magari in un periodo dell’anno diverso.

IL CATTIVO – Ancora una volta Johnny Rea si è ritrovato solo in pista, senza poter avere dalla sua parte qualche alleato. Già, perché Alex Lowes è diventato spettatore del weekend di Mandalika direttamente dal suo box. Un 2021 a dir poco tormentato per il britannico, che dopo i problemi derivanti dall’incidente di Barcellona è incappato in una nuova caduta, tanto da costringerlo ad alzare in anticipo bandiera bianca.

LA CONFERMA – Quello di Mandalika è stato l’ultimo ballo di Scott Redding in sella alla Ducati V4. Per l’occasione Scott ha voluto salutare il team Aruba regalando un doppio podio. Purtroppo per lui il Mondiale è sfumato, ma da Barcellona fino al termine della stagione il suo trend è stato impeccabile. Ad eccezione di Gara 1 a San Juan, il britannico è sempre stato presente sul podio in tutte le gare. In bocca al lupo per il futuro in BMW Scott! 

LA DELUSIONE – Siamo convinti che il primo deluso sia lui stesso, dal momento che è arrivato in Indonesia con ben altre aspettative e alla fine si è ritrovato in Ospedale per quel violento highside rimediato nel finale di Gara 2. Tutto è bene però quel che finisce bene. Ci teniamo quindi ad augurare un rapido recupero a Michael Rinaldi, con l’intento di rivederlo presto in pista con il suo sorriso da vero romagnolo.

L’ERRORE – Voleva chiudere in bellezza la sua avventura con ParkinGO, visto che nel suo futuro ci sarà una Moto2 ad attenderlo. Peccato però per quella scivolata rimediata nel corso di Gara 2, rimasta indigesta. Siamo però convinti che Manuel Gonzalez abbia lasciato un ricordo indelebile nelle mente di Rovelli e della sua squadra. Una scommessa vinta, consapevoli che il meglio debba ancora arrivare!  

LA SORPRESA – C’è sempre una prima volta. È quella di Raffaele De Rosa, che a Mandalika ha conquistato la sua prima vittoria in SuperSport. Un successo a lungo inseguito e finalmente diventato realtà per il pilota campano in sella alla Kawasaki del team Orelac.

IL SORPASSO – Il premio va a Johnny Rea per come si è difeso nel corso di Gara 2 rispondendo colpo su colpo a tutti gli attacchi di Scott Redding. Un duello stellare tra i due, come se si fosse corso sull’asciutto. Peccato che la pista fosse piena d’acqua.

LA CURIOSITA’ – Erano ben dodici anni che la Yamaha aspettava di festeggiare un titolo Mondiale in Superbike. A mettere fine al digiuno ci ha pensato Toprak Razgatlioglu dopo quel trionfo di Ben Spies nel 2009. Per la Casa dei Tre Diapason si tratta del secondo centro. 

IO L’AVEVO DETTO – Toprak Razgatlioglu: “Andrò in Indonesia per vincere tutte e tre le gare”. Obiettivo mancato! Ne ha centrato però un molto più grande, chiamato Mondiale.

 

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