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Nuovo Honda SH 125/150 2020 : tutta mia la città

Cambiare tutto per non cambiare niente, ma riuscendo a dare vita ad uno scooter migliore. La Honda è stata gattopardiana e fino alla fine dell'anno il prezzo e di 3.740 € per entrambe le cilindrate.

Moto - Test: Nuovo Honda SH 125/150 2020 : tutta mia la città

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Arrivare alla prova della nuova versione dell’Honda SH 125/150 alla guida del precedente modello, regolarmente acquistato, potrebbe sembrare eccessivo, ma è esattamente come è andata.

Ho parcheggiato il mio e sono salito sul nuovo con una certa curiosità perché una volta in sella, percorsi i primi metri, le sensazioni che non fosse cambiato nulla, trovando esattamente la stessa posizione di guida e le medesime reazioni, quasi mi fossi fermato per un caffè e ripartito, hanno avuto bisogno di una maggiore concentrazione.

Ed è per questo che, contrariamente agli stilemi dei test, parleremo essenzialmente della guida, invece che dalla narrazione di cosa è cambiato nell’SH 125/150 2020.

Sembra cambiato poco, ma in realtà è stato rivoluzionato senza modificarne il DNA: una impresa

Dunque dicevamo: nulla è cambiato, ma in effetti non è vero. A partire dalla chiave elettronica che, mantenuta in tasca, ora comanda non solo l’avviamento bensì anche l’apertura del bauletto posteriore.

Per cui la successione dei gesti, prima di partire, è: girare la manopola dell’accensione, premere sul pulsante sotto il bauletto, aprirlo e riporvi lo zainetto, richiuderlo con una semplice e comoda pressione - nulla a che vedere con il tipo di chiusura precedente - e partire.

Un motore Euro 5 con più cavalli del precedente e maggiore elasticità

Neanche a dirlo l’avviamento è immediato e la risposta dell’acceleratore molto morbida. Anche se le potenze in gioco sono ridotte, l’aumento della ‘cavalleria’ in entrambe le cilindrate, un regalo della testa con 4 valvole, è avvertibile soprattutto nella fluidità di erogazione che si esprime attraverso una accelerazione costante e senza strappi. Un motore migliore nonostante oggi sia Euro 5.

Nel corso del nostro giro abbiamo affrontato anche un percorso extraurbano, e poiché per esperienza pregressa possiamo affermare che la velocità massima corrisponde all’incirca a quella di crociera, tutto bene anche qui: l’SH, soprattutto il 150, è sufficientemente veloce, come ci si aspetta ragionevolmente da un veicolo che eroga comunque 16,9 cv a 8.500 giri. Con l'SH 150 potete anche viaggiare.

Ma rimaniamo in città. Semaforo. Con lo Start & Stop attivato dopo tre secondi il motore si ammutolisce. Personalmente non amo questo dispositivo, nemmeno nelle auto, ma disattivarlo (possibile) sull’SH è senza senso perché basta ruotare la manopola e lo scooter riprende vita. Zero esitazioni.

La cartella stampa ci fornisce la spiegazione dell’infallibilità del funzionamento:  grazie al sistema di “rotazione inversa” dell'albero motore che lo fa ritornare alla posizione di punto morto inferiore del pistone (o posizione precedente alla fase di aspirazione), e a un meccanismo di decompressione che riduce la resistenza alla messa in moto causata dalla compressione. Infine, la silenziosità e prontezza del sistema è garantita anche dal generatore ACG che funge anche da avviamento, rendendo superflui il motorino di avviamento e i relativi ingranaggi di un sistema convenzionale.

Ma siamo di nuovo in moto per le vie di Roma, il cui asfalto è notoriamente bombardato. Ci siamo abituati, ma l’SH nuova versione ci pare lievemente migliorato nell’affrontare le asperità. In particolare la risposta della sospensione posteriore è meno secca. Sono dettagli. Dove invece la differenza di comportamento è immediatamente avvertibile è nell’agilità.

Il serbatoio sotto il pianale: un'dea che Honda ebbe nel 1986 per la NSR 500 di Spencer

Attenzione! Non è che il modello precedente non lo fosse, ma questo sposta in alto l’asticella. Del resto parliamo di uno scooter completamente riprogettato telaisticamente, a tal punto che il serbatoio del carburante è stato spostato da sotto la sella a sotto la pedane piatta.

Citazione colta: nel 1986 la Honda costruì per Freddie Spencer la prima NSR con serbatoio del carburante sotto il motore. Non fu un successo, ma come sempre accade l’esperienza è preziosa.

Lo spostamento del serbatoio in quella posizione inusuale, in questo caso, ha comportato due vantaggi: il primo è che si è liberato uno spazio di ben 10 litri sottosella, il che significa ora potervi alloggiare un casco integrale e, contemporaneamente, una catena od altri oggetti; il secondo è che è migliorato il comportamento dinamico dello scooter.

Molte modifiche sostanziali non hanno modificato il 'gusto' dell'SH, ma lo hanno reso migliore

Certo, non possiamo dirvi in che percentuale ha influito il posizionamento del serbatoio, il nuovo telaio, l’interasse più lungo di 10mm o l’inclinazione del cannotto di sterzo e avancorsa impostati rispettivamente a 26° e 85,2 mm.  Però lo scooter è più stabile, nel contempo più reattivo e soprattutto molto più preciso sul veloce (minore sottosterzo).

OK, non stiamo parlando di una moto, ma ciò unito alla sua leggerezza - 134 Kg - rende la guida particolarmente piacevole e stress-free.

Sei Stoner? E allora non ne avrai bisogno, ma c'è anche il Traction Control!

Qualche altro particolare: c’è anche il Traction Control, oh, yes. E a che serve su uno scooter? OK, lo sappiamo che siete tutti Marc Marquez e Casey Stoner assieme e vi piace controllare la potenza con il polso destro, ma vi è mai capitato di attraversare un binario del tram sui Sanpietrini romani? Ora potete dire con noi, rigorosamente in romanesco: Sanpietrino, nun te temo!

Certo, il tutto normalmente si risolve con una piacevole scodatina della gomma posteriore, ma ci sono anche i meno esperti, ed anche se è difficile essere traditi, questo è un ulteriore aiuto. E, oh: è disinseribile obviously.

Per favore: il pieno. Comodamente seduti e senza aprire la sella

Ma ora siamo giunti alla descrizione della vera libidine. Quella che solo lo scooterista prova quando deve fare benzina. Ve lo avevamo detto che il serbatoio è sotto la pedana, no? Bene, a questo punto basta una pressione sul solito smanettino che comanda l’accensione ed uno sportellino si aprirà nello scudo, posteriormente, lasciando libero l’accesso al tappo del carburante. Super easy.

Ah, quasi dimenticavamo: ovviamente c’è anche l’ABS e, come nella precedente versione, fa il suo dovere. Se utilizzate, come noi, spesso solo il freno posteriore, lo potrete far entrare in azione. Una cosa che apprezzeranno soprattutto gli utenti meno esperti, specie su fondo bagnato.

Sul mercato italiano è in vendita con parabrezza, paramani e Smart Top Box di serie e fino alla fine dell'anno al prezzo di 3.740 € per entrambe le cilindrate.

Tutti i dati tecnici e le novità, la linea sinuosa, il faro sullo scudo invece che sul manubrio, i led, le rifiniture, il parabrezza che si piega e non si spezza, sono consultabili QUI.

 

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