English
Italiano
In questa stagione ci sono stati molti infortuni in MotoGP e i team sono stati costretti a trovare un sostituto all’ultimo minuto. E’ successo a Ducati per Iannone o a Honda per Pedrosa, ad esempio, un’operazione non di facile soluzione perché è complicato avere un sostituto all’altezza di un pilota ufficiale.
Sono pochi quelli che hanno l’esperienza su una MotoGP disponibili per coprire ‘i buchi’. In questo senso, la più fortunata è Ducati che con Michele Pirro può contare su un ottima riserva, ma è un caso più unico che raro.
Il problema non è di facile soluzione, il team principal di Honda Livio Suppo ha spiegato che “in passato avevamo provato a offrire il ruolo di collaudatore a un giovane pilota, ma è difficile che accettino perché vogliono correre. Anche cercare un sostituto in Moto2 è impossibile, perché dovrebbero rinunciare a correre nella loro classe. Nicky Hayden è stato perfetto a Phillip Island al posto di Pedrosa, ma ha dovuto incastrare questo impegno con quelli della SBK”.
Il terzo pilota, sulla falsa riga di quanto succede in Formula 1, è un’idea irrealizzabile in MotoGP.
E’ d’accordo anche il managing director di Yamaha Lin Jarvis: “è difficile pianificare una cosa di questo genere. Alla fine, un pilota per essere competitivo deve correre ogni fine settimana”.
Davide Brivio, team manager di Suzuki, ha sottolineato che questa è una delle differenze tra auto e moto. “E’ lo spirito del nostro sport: i piloti più bravi corrono, siamo diversi dalla Formula 1”.
Se le tre Case giapponesi non sono strutturati in questo senso, per il prossimo anno Aprilia ha un asso nella manica.
“Eugene Laverty correrà con la nostra moto in SBK e abbiamo in programma per lui anche dei test sulla MotoGP. Se ci sarà bisogno di un sostituto, lui sarà la nostra prima scelta”, ha spiegato Romano Albesiano.
