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SBK, Vergani: “Bassani, Petrucci e il 2024 che verrà…”

“Axel è genuino e riflessivo, la scelta logica era promuoverlo nel team factory, ma Kawasaki è la sfida di cui ha bisogno: dovrà essere in miniera! Petrucci è sanguigno, poteva andare alla Dakar con Fantic ma ha scelto di restare. Il sogno è portarlo in Aruba nel 2025”

SBK: Vergani: “Bassani, Petrucci e il 2024 che verrà…”

A ridosso delle festività natalizie abbiamo realizzato una lunga intervista con Alberto Vergani, che come ben sappiamo cura gli interessi di diversi piloti tra cui Danilo Petrucci e Axel Bassani. Se la prima parte dell’intervista si è focalizzato sulla MotoGP e il mercato che l’attende nel 2024, adesso diamo spazio alla Superbike, focalizzandoci su Danilo e Axel, due piloti verso cui non mancano le aspettative in vista del prossimo anno.

Vergani ha voluto parlare prima di Danilo con cui c’è un legame che ormai dura da tempo come se fosse una sorta di suo figlio.

“All’inizio dell’avventura in SBK Danilo ha faticato – ha ammesso Alberto - forse pensava fosse più facile la sfida nelle derivate, ma il discorso legato alle gomme lo ha messo in difficoltà. A Misano si è però visto uno spiraglio di luce mentre Donington è stata la sua resurrezione, dato che ha trovato la giusta direzione. Peccato non essere riusciti ad arrivare alla vittoria, ma la strada imboccata è stata quella giusta in un 2023 che lo considero costruttivo. Per il 2024 l’obiettivo è stare stabilmente là davanti e portare a casa qualche gradino più alto del podio”.

Cosa speri oltre ai risultati?

“Il sogno è quello di andare nella squadra ufficiale e magari provare a vincere il Mondiale. Magari Alvaro decide di smettere e potrebbe aprirsi uno spiraglio per il 2025. Chissà… Sarebbe un sogno da realizzare, ma non è facile. Ricordo ad esempio Checa: nessuno credeva più in lui, poi ha fatto un anno straordinario, riuscendo a sbloccarsi e vincere”.

E pensare che la scorsa estate Danilo poteva anche salutare il paddock.
“Dopo la tappa di Misano gli ho fatto pervenire sul tavolo l’offerta di Fantic. Lui poteva scegliere se andare alla Dakar, ma dopo la tappa di Donington ha preferito proseguire in Superbike con Barni. Sono felice di questa sua scelta, sperando che il meglio debba ancora arrivare”.

E Axel invece? Quanto ti dispiace la mancata promozione in Aruba?
“È un peccato non vederlo nel team ufficiale Ducati, sarebbe stato più logico promuovere Axel mettendo Bulega in un team satellite. Ma alla fine siamo ovviamente felici per questa nuova avventura con Kawasaki verso cui c’è grande attesa”.

Cosa dobbiamo aspettarci da Bassani?

“Axel va su una moto che sarà certamente più tosta della Ducati, ma questo non significa sia peggio. La Kawasaki va guidata diversamente, ma la cosa importante è la direzione imboccata assieme a Lowes. KRT è infatti entusiasta di avere Axel in squadra, perché gli porta le conoscenze acquisite con Ducati. Penso ci siano importanti margini in vista del 2024 con molto lavoro da fare”.

Al suo fianco avrà Lowes.
“Entrambi stanno dicendo le stesse cose sulla moto e questo favorisce il lavoro di squadra. Avere un compagno sarà poi un riferimento, dato che lui non l’hai mai avuto e mai ha sperimentato una simile esperienza. Di sicuro non partiamo per vincere il Mondiale, ma per crescere ed essere competitivi. Questo salto gli consentirà di maturare e scoprire nuove dinamiche oltre la pista. Come dico io: “Dovrà essere in miniera!”

Pensi che il box da ufficiale cambierà Axel o rimarrà sempre lo stesso?
“Axel è e rimarrà sempre lo stesso. Ovviamente ha già capito che ci sono alcune sfumature quando ti ritrovi a lavorare nel box ufficiale. Io però sono fiducioso e ricordo una call dello scorso anno dopo i test di Portimao tra Mauri, Bassani e Corsi. Dopo i test erano emerse alcune difficoltà, ma  in quel frangente ho visto una grande apertura di Axel e questo è stato un punto di maturità. Adesso che va nella squadra ufficiale alcune cose cambieranno, perché diventa responsabile della crescita della moto e questo lo giudico un aspetto fondamentale per la crescita del pilota per arrivare al top”.

Axel e Danilo: quanto sono simili?
“Sono simili per certi diversi, dato che sono genuini e trasparenti. Danilo è però sanguigno, bisogna tenerlo perché Petrucci è esplosivo, mentre Axel riflessivo.  A volte Petrux devi frenarlo, perché poi ti ritrovi in situazioni tipo Aragon”.

Il Mondiale 2024 è già scritto?
“Dicono di no! Secondo me Alvaro non ce l’avrà facile, perché dopo due Mondiali vinti subentra quasi sempre un po’ di appagamento.  Rea farà bene, ma io penso che Toprak sarà la sorpresa. Se BMW trova la quadra a livello di elettronica sarà un bel mal di testa per tanti”.   

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