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MotoGP, Marini: “Se oggi ci fosse stata la gara, non si sarebbe potuto correre”

“La pista è bella, ma non ancora pronta. Sembra la F1, quando sei in scia ti arriva tutto il fango”, Bezzecchi: “Con la Ducati devo capire fino a dove posso spingermi oltre”

MotoGP: Marini: “Se oggi ci fosse stata la gara, non si sarebbe potuto correre”

È stato un venerdì abbastanza tribolato quello di Mandalika per i piloti della MotoGP. Complici le condizioni del tracciato sembrava quasi di essere a fare cross con l’insidia del fango. In casa VR46, Luca Marini ha chiuso con il 20° crono a poco più di un secondo e mezzo dalla vetta.

I distacchi incassati non rappresentano certo la priorità da considerare viste le condizioni della pista.

“Per quanto visto Mandalika è una pista interessante, veloce con curve lunghe e punti di staccata interessanti  - ha detto - oggi è stata però una giornata tosta. Dovevamo imparare il tracciato e mi sono trovato bene. Il problema sono le condizioni, dato che la pista non è ancora pronta e penso che oggi lo si sia visto. Se oggi ci fosse stata la gara non si sarebbe potuto correre, su quello credo non ci siano dubbi”.

Luca spiega quindi il perché.

“Una pista deve essere al 100% della preparazione, se no non c’è ragione di correre. Ci sono stati alcuni momenti critici, come ad esempio quando ti ritrovi in scia a un pilota e hai il casco pieno di fango, così come la tuta. Per certi versi sembra quasi di essere in F1, infatti domani dovrò cambiare casco”.

La direzione gara ha inoltre obbligato i piloti a fare 5 giri consecutivi per quattro volte per pulire la pista

“È una cosa strana la scelta di mandarci in pista. Rispetto questa decisione di fare alcuni giri, ma devono capire cosa potrebbe accadere, perché è pericoloso. Per quanto visto non erano preparati”

L’attenzione si sposta poi sulla moto.

“La Ducati è una moto incredibile, con un grandissimo potenziale in ogni situazione. L’ho trovata ben bilanciata e altamente performante. Sotto questo aspetto sono soddisfatto”.

A prender la parola è poi Marco Bezzecchi, posizionato in classifica alle spalle del compagno.

“Il tracciato è davvero divertente e veloce – ha esordito il romagnolo – ho cercato di guidare e capire le condizioni, soffrendo leggermente più rispetto agli altri piloti, dato che mi manca l’esperienza in sella alla Ducati nel confronto con gli altri piloti”.

“Purtroppo sono incappato in due cadute e mi spiace. Fortunatamente non mi sono fatto nulla, infatti sono ripartito. La prima volta sono finito a terra per evitare di centrare Di Giannantonio: lui ha commesso un errore e per evitarlo ho staccato troppo forte. La seconda volta invece ho perso l’anteriore, perché ho sbagliato completamente la linea. Purtroppo non avevo grande grip, ma la pista è divertente”.

L’alfiere VR46 vede però il bicchiere mezzo pieno.

“La cosa che ancora mi manca su questa Ducati è la consapevolezza di quanto poter spingere oltre. Penso infatti alla seconda caduta di oggi, dove ho provato a buttarmi dentro in curva, ma sono finito a terra. Non voglio però mettermi troppa fretta”.

L’ultima considerazione è sullo stile.

“Penso di avere una guida abbastanza simile a quella di Luca. Io però vorrei prendere spunto da tutti i piloti Ducati. Mi piacerebbe infatti guidare come Bagnaia, Martin o Enea,”   

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