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MotoGP, Marquez: “Mi aspettavo di faticare a Barcellona, è una delle mie piste peggiori"

“In altri circuiti facevo più la differenza, mentre su questo sono più alla pari con le altre GP23. Alex è andato meglio di me, ma fare gioco di squadra in Q1 significherebbe che uno di noi due resterebbe escluso”

MotoGP: Marquez: “Mi aspettavo di faticare a Barcellona, è una delle mie piste peggiori

Marc Marquez sarà costretto a transitare dalla Q1 per la seconda gara consecutiva, dopo aver chiuso le FP2 in 12ª posizione, alle spalle del fratello Alex. Dopo una buona sessione mattutina, il portacolori del team Gresini non è riuscito a trovare il giusto passo nel time attack per riuscire a centrare la Top 10 e dovrà cercare di raddrizzare il suo weekend nelle Qualifiche di domani.

“Cosa è successo qui a Barcellona? Quello che ci aspettavamo. Abbiamo cercato di evitarlo ovviamente, ma ci aspettavamo di faticare qui a Barcellona e così è stato, anche se abbiamo fatto meno fatica del previsto, perché mi sono sentito abbastanza bene sul passo gara e con gomma media, ma nel time attack ci è mancato circa un decimo per arrivare in Q2, che era l’obiettivo - ha spiegato Marc a fine giornata - Un obiettivo che sapevo sarebbe stato difficile, ma non l’abbiamo raggiunto e adesso dobbiamo affrontare la Q1, la peggior sessione del weekend, quella da incubo

Una situazione simile ma diversa da quella incontrata dal catalano nello scorso Round a Le Mans. “È diverso, perché in Francia sapevamo dov’era il problema e sapevamo che tornando al nostro set-up di base lo avremmo risolto. Qui invece abbiamo usato la messa a punto base, quindi dobbiamo capire dov’è il problema”, ha affermato, entrando poi più nel dettaglio delle difficoltà incontrate in questo venerdì catalano: “Qui, sostanzialmente, faccio fatica in ingresso, che è la fase in cui non mi sento ancora perfettamente a mio agio. La frenata è uno dei miei punti forti ma qui è uno dei miei punti deboli, quindi dovremo capire meglio il bilanciamento della moto, anche perché i miei problemi in ingresso si sono accentuati quando ho montato la gomma nuova, ed è stato ancora peggio. Ora è il momento di capire cosa fare, se perdere magari perdendo un po’ sul ritmo per guadagnare nel giro lanciato. Può anche essere una buona opzione”.

Per fare un passo avanti bisognerà intervenire sulla moto o sullo stile di guida? “Direi entrambi - ha risposto Marc - Certamente il mio stile di guida è speciale e funziona su quasi tutti i tracciati, ma ci sono tre o quattro piste in calendario in cui funziona meno, che sono il Qatar, il Montmeló, Malesia e direi un pochino anche l’Indonesia. La cosa positiva è che sono solo tre o quattro su venti, però dobbiamo cercare di capire bene la situazione per domani. Stamattina mi sono sentito bene appena sono entrato in pista e il mio stile ha funzionato, mentre oggi pomeriggio, per qualche ragione, non mi sono sentito altrettanto bene sin dalla prima uscita. Non sono riuscito ad accedere alla Q2 per poco. La cosa importante è che ho fatto il tempo da solo. Sono sempre stato da in pista solo e questo se non altro mi dà tranquillità. Vedremo se domani riuscirò a fare un buon giro in Q1”.

Interrogato poi sul suo potenziale per la gara Sprint, il maggiore dei fratelli Marquez ha evidenziato proprio l’importanza di riuscire a disputare prima una buona qualifica.

“Dipende come sempre dal risultato delle Qualifiche, ma se dovessimo disputare una buona qualifica e partire ad esempio dalla terza fila, al momento il potenziale è per stare tra la quinta e la settima posizione. Non meglio. Tuttavia, sarebbe un buon risultato qui al Montmeló, perché sembra che KTM e Aprilia stiano lavorando meglio qui e hanno un’aerodinamica che le aiuta nei curvoni. Si tratta di tracciati diversi e bisogna trovare il miglior bilanciamento per tutte le piste in calendario. Qui stiamo faticando di più rispetto agli altri circuiti, è uno dei tracciati peggiori - ha commentato il catalano - Giovedì ho detto: ‘Un weekend si salva, due è più difficile e tre è ancora più difficile’. Vedremo se riusciremo a superare la Q1, che sarà complicato, perché ci sono piloti molto veloci sul giro singolo. Poi, in termini di ritmo, non molto, ma l’importante sarà sfruttare al meglio la gomma morbida”.

Non tutte le Ducati sono riuscite a brillare sul tracciato di Barcellona, in particolar modo le GP23 che hanno faticato di più rispetto all’ultima evoluzione della Desmosedici.

“L’aerodinamica della GP24 può aiutare un po’ - ha osservato il pilota Gresini - Sui circuiti su cui siamo stati, le GP24 guadagnano di più nelle curve lunghe, ma oggi c'era una GP23 che era un po' più veloce di me, ovvero mio fratello Alex. Le due VR46 vanno bene. In altri circuiti facevo più differenza, mentre su questo sono più alla pari con le altre GP23”.

Marquez ha poi concluso commentando la possibilità di pensare a fare gioco di squadra in qualifica con il fratello Alex. Fare una strategia di squadra in Q1 significa danneggiare o uno o l’altro, perché o io o lui resteremmo fuori. Sarebbe difficile passare entrambi.  Alla fine bisogna trovare la propria strada, bisogna dare il cento per cento. Oggi stava facendo un buon giro per entrare in Q2, ma è caduto - ha osservato - Sia lo stile di guida che il livello di aderenza cambiano molto dalla mattina al pomeriggio, quindi di capire come guidare”.

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