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MotoGP, Espargaro e Vinales in coro: "ci sono problemi non risolti da anni"

Aleix e Maverick  non fissano obiettivi per il GP della Thailandia a causa dei tanti dubbi legati alle prestazioni e alle criticità della RS-GP

MotoGP: Espargaro e Vinales in coro:

I piloti della squadra ufficiale Aprilia preferiscono non farsi castelli in aria. I recenti passi falsi li hanno messi in guardia. Meglio dunque adottare il basso profilo e poi ricevere una bella sorpresa, piuttosto che l'inverso.

Per Maverick Vinales questo non è il tempo di alzare l'asticella, ma di costruire mattoncino su mattonicino uno stato di forma che latita. "Pazienza e lavoro sono cruciali - ha affermato -  Un paio di anni fa il team avrebbe firmato per essere in questa posizione, però sicuramente c’è da migliorare. Va considerato che adesso ci sono più moto in griglia e spesso chi è lento il venerdì, al sabato è super competitivo. Gli altri riescono a riprendersi subito, per noi è complicato, tuttavia anche un piccolo passo avanti in ottica 2024 è positivo".

Spostando l'attenzione sull'appuntamento tailandese, lo spagnolo ha ribadito di non voler puntare ad alcun risultato in particolare. "Desidero soltanto montare in sella e capire cosa è possibile fare. L’anno scorso su questa pista le sensazioni erano state negative, ma in generale il layout ci si addice abbastanza. Sono curioso di vedere quanto siamo migliorati rispetto allo scorso anno, così da poter farmi un quadro chiaro su dove siamo. Su certi tracciati siamo stati in grado di tirare giù almeno un secondo", ha analizzato puntualizzando come le criticità si facciano più vive sul secco, quando si prova a spingere al limite.

Un handicap importante è dato anche dalle performance discontinue:"A Mandalika ero ultimo in qualifica e poi ho quasi fatto la pole. Non possiamo controllare Ducati e gli altri avversari. Dobbiamo proseguire a testa bassa, cercando di incrementare la precisione in rettilineo".

Altrettanto cauto Aleix Espargaro ha confessato di non voler farsi prendere dall'ansia delle attese per evitare di rimanere deluso come avvenuto in Australia. "La prestazione di Phillip Island mi ha molto deluso, specialmente quella in gara. Incredibilmente, invece, in India, se non si fosse rotto il motore avrei chiuso quinto - ha riflettuto sulla scarsa costanza garantita dalla moto. Una delle pecche è rappresentata dal pattinamento della gomma - "Nell'ultimo GP ho sofferto moltissimo e nelle ultime tornate giravo piuttosto lento. E' tre anni che patiamo questa problematica e gli ingegneri non sono ancora stati in grado di individuarne la ragione.  Complessivamente ero il più veloce tra i colleghi di marca, però non riusciamo a ripeterci con regolarità".

Meglio dunque il bagnato? Per l'iberico non è così, sebbene il caldo dei round più recenti lo abbia messo in difficoltà. "A Buddh con le alte temperature sia io, sia il mio compagno non riuscivamo a respirare e qui si potrebbe presentare una situazione analoga. Cercheremo di utilizzare tutto il sistema di raffreddamento".

Uscendo dalla cronaca, dopo aver confermato il mantenimento della Safety Commission e dei lavori in corso per la costituzione di un sindacato piloti, il pilota di Granollers ha riflettuto su quanto occorso in Moto3 lo scorso weekend, quando il brasiliano Diogo Moreira dopo essere caduto nel warm up lap e aver perso conoscenza, è tornato al boxk, dove gli è stato dato l'ok a correre.

"Da quanto so quando è rientrato non ha detto nulla al suo team - si è espresso - Qui in Tailandia può prendere il via? Se è stato controllato e sta bene è giusto, all'opposto se nessuno gli ha fatto i dovuti esami non va bene che sia sullo schieramento", ha concluso.

 

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