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Moto3, A Motegi 3ª pole position consecutiva per Masia, Bertelle in prima fila

Matteo ha fatto segnare il 3° tempo dietro a Oncu e davanti a Nepa, caduti Rossi (17°) e Farioli (22°). Penalizzati di 3 posizioni Veijer, Moreira e Kelso

Moto3: A Motegi 3ª pole position consecutiva per Masia, Bertelle in prima fila

Dopo i turni di prove era il favorito e Jaume Masia ha rispettato i pronostici, prendendosi la pole position a Motegi. Il pilota del team Leopard ha fatto segnare il miglior tempo in 1’56”331, circa 2 decimi più lento del record della pista che aveva migliorato in FP3. Per lo spagnolo è la terza pole di fila. Ha provato a soffiargliela Deniz Oncu, ma il turco della KTM si è fermato a 2 decimi da Masia.

Un’altra prima fila dopo quella in India per Matteo Bertelle, che ha potuto festeggiare la 3ª posizione in partenza: “sono felicissimo, ieri era stata giornata difficile e mi ero buttato un po’ giù. Un grazie alla squadra che mi sta facendo crescere, speriamo di non buttare tutto via domani” ha sorriso il pilota del team Snipers.

Ad aprire la seconda fila domani ci sarà un altro italiano, Stefano Nepa, che con il 4° tempo si è messo alle spalle il compagno di squadra Ivan Ortolà e al leader della classifica Dani Holgado.

Settimo tempo per Collin Veirer che però partirà 10° perché è stato penalizzato (come anche Moreira e Kelso)  di 3 posizioni sullo schieramento per avere spostato la mano sinistra dalla manopola in rettilineo, manovra vietata dal regolamento.

Una buona notizia per Ayumu Sasaki, che guadagna così una posizione e aprirà la terza fila con al suo fianco Munoz e Alonso.

Una caduta al primo giro lanciato in Q2 (high side alla curva 9) ha tolto a Riccardo Rossi (che era stato il più veloce in Q1) la possibilità di fare segnare un tempo utile, costringendolo così al 17° posto (grazie alla penalizzazione di Kelso). Partirà dalla 22ª casella sullo schieramento Filippo Farioli, protagonista anche lui di un high side ma in Q1, alla seconda curva. Il pilota di Tech3 è riuscito a risalire in sella per continuare il turno, ma senza migliorare i propri riferimenti.

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