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MotoGP, Marquez: “Un pilota apprezza le prestazioni in pista e sono ciò che ci manca”

“Sto cercando di lavorare il più possibile, di dare il massimo in pista e di prendere la decisione migliore, con calma e freddezza. Ho chiare le idee sul mio futuro e le tengo per me”

MotoGP: Marquez: “Un pilota apprezza le prestazioni in pista e sono ciò che ci manca”

Con il settimo posto ottenuto nel Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, Marc Marquez ha centrato quello che ad oggi rappresenta il suo miglior risultato in una gara domenicale, in una stagione segnata dalla scarsa competitività della sua RC213V. Una crisi di risultati che ha foraggiato diverse voci sul suo futuro, andate alimentandosi dopo la prima presa di contatto di Marc con la Honda 2024 nel lunedì di test a Misano.

Proprio all’indomani della sessione di collaudi, l’otto volte iridato è stato ospite di un evento organizzato dallo sponsor Estrella Galicia 0,0 a Madrid, in cui ha parlato dell'andamento della stagione in corso e delle sue prospettive per il futuro

Marc, hai detto che quella a Misano è stata “la tua migliore domenica da Le Mans”. Poi hai provato la Honda 2024, ma non sei sembrato molto soddisfatto. Come ti sei sentito in sella, quali conclusioni hai tratto?
“Il weekend in generale è stato molto buono. Siamo andati in crescendo, che è proprio ciò che un pilota cerca di fare in un fine settimana: progredire. Tutti i cambiamenti che abbiamo apportato dal punto di vista tecnico sono stati positivi e mi hanno dato più fiducia. Questa è stata la chiave per migliorare di giorno in giorno il nostro risultato e disputare un gara solida e discreta. Era da molto tempo che non ottenevamo un buon risultato, ma naturalmente le aspettative erano riposte nel test di lunedì, nel quale abbiamo provato la nuova moto. Non è andata come previsto, ma abbiamo raccolto molte informazioni. Ora tutto lo staff giapponese deve continuare a lavorare per migliorare ulteriormente il prototipo”.

Dopo il test, che idea ti sei fatto dei valori sulla griglia di partenza?
“È difficile fare una valutazione nei test perché la pista ha tanto grip. Ci sono condizioni che non troviamo tutto l’anno, perché c'è sempre molta gomma sull’asfalto e questo significa che devi guidare in modo diverso da quello che usi in gara, ma quel che è certo è che stanno migliorando tutti. Tu migliori di un passo, ma loro ne fanno un altro e nella situazione in cui ci troviamo noi dobbiamo farne due o tre per arrivare al loro livello. Abbiamo bisogno di tempo e pazienza”. 

In questi giorni si è ipotizzato che ci possano essere delle sorprese nel tuo futuro: cosa puoi dirci?
 “Ci sono state molte voci e questo fine settimana si sono intensificate, ma è da tre o o quattro gare che ci sono rumor sul fatto che vada da una parte o da un’altra... Ho le idee molto chiare e le tengo per me. Ho ben chiare le mie priorità sportive e sto cercando di lavorare il più possibile, di dare il massimo in pista per non perdere la motivazione, di continuare a spingere e di prendere logicamente, con calma e freddezza, la decisione migliore”.
 
Sembra di capire che tu voglia far funzionare il progetto e che serva una reazione dalla Honda perché questo avvenga.
 “Sì, ovviamente, il mio impegno con la Honda è del 100%. Lo si è visto nella gara di Misano, lo si è visto in altre gare e lo si è visto ancora nei test. Continuo a lavorare il più possibile, fornendo dati e informazioni, ed è vero che la Honda sta reagendo. Vedremo se sarà sufficiente anche perché ciò che un pilota apprezza sono soprattutto i fatti, le prestazioni. E le prestazioni in pista sono quelle che ci mancano”.
 
Abituato come sei a lottare per il titolo, come gestisci una stagione in cui non puoi farlo?
 “Logicamente, la gestisci in maniera diversa. Per prima cosa bisogna accettare la realtà. Tante volte si tratta di un esercizio in cui bisogna convincere se stessi, o anche fare autocritica, perché nella prima parte della stagione, ad esempio, avevo la mentalità per lottare per il titolo ma in realtà non eravamo pronti per farlo. Quindi, con questa mentalità, cosa succede? Arrivano le cadute, le botte e gli infortuni. Poi, durante la pausa estiva, ho riflettuto, ho visto cosa avevo sbagliato e dove eravamo. Quello che ho sbagliato è stato affrontare la stagione pensando al titolo. Poi, ho fatto un passo indietro e in queste ultime gare ho avuto meno contusioni, meno incidenti, meno risultati e meno spunti, ma con più costanza, che è quello che dobbiamo ricercare ora per consolidare il progetto e partire da una buona base”.
 
Si tratta di dare il massimo, rapportato agli obiettivi che si hanno in questo momento?
“Non è che stiamo lavorando meno o gettando la spugna. Resisto e combatto ancora come prima, ma come pilota, e dopo tanti anni in MotoGP, devi sapere se superi i tuoi limiti o no, se sei o meno in controllo, se superi o meno il limite. È lì che cerco di lavorare al meglio per ottenere il massimo da ogni situazione. Ma quando non puoi farlo, non riesci nemmeno a destreggiartici. Quindi devi fare un piccolo passo indietro, perché dopo una brutta giornata ce ne sarà una migliore”.
 
Nel surf si dice: “Davanti a chi segue sempre la corrente, alzati e fai surf”, come la faresti tua?
“Continuiamo a fare surf di fronte a chi mi ha sempre sostenuto! Bisogna sempre alzarsi e andare avanti (ride ndr.)”.

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