Tu sei qui

MotoGP, Pedrosa: "Adesso posso dirlo, i piloti oggi hanno vita dura in sella!"

"Una cosa è vedere le gare in tv, ma in moto è tutto diverso. Nella Sprint Race sono tutti aggressivi, non puoi distrarti un attimo. Tornare a correre? No, sono felice e vedere tre KTM nei primi sei è una grande soddisfazione per me"

MotoGP: Pedrosa:

Dani Pedrosa può essere considerato l'eroe del giorno a Jerez. Non si tratta di premiarlo per il sesto posto maturato nella Sprint Race che fa il paio con la seconda fila conquistata in qualifica in questa sua wild card, quanto piuttosto nella constatazione di quanto sia importante il suo lavoro in KTM. Oggi le moto austriache hanno infatti dimostrato un livello di competitività elevatissimo, con ben tre RC16 nelle prime sei posizioni al traguardo, la vittoria di Binder, il terzo gradino del podio di Miller ed appunto il sesto di Pedrosa. 

Pedrosa può prendersi ampio merito per questo risultato, grazie al suo lavoro di test rider che sta portando degli ottimi frutti assieme all'innesto degli uomini ex Ducati nel box di Mattighofen. La KTM è oggi una moto competitiva almeno quanto la Ducati e l'Aprilia, una realtà da prendere seriamente in considerazione per il mondiale vista la costanza messa in mostra soprattutto da Binder, che anche oggi si è comportato da vero mastino in gara. 

"E’ stato il mio primo sabato con il nuovo format della MotoGP - ha commentato Pedrosa -  le qualifiche sono state un po’ strane, ma alla fine sono stato fortunato a trovare pista libera e niente pioggia, quindi sono riuscito a fare due giri buoni. Sono stato molto attento a non toccare mai i cordoli bagnati, magari sarei potuto andare più forte se avessi osato di più. Ma in ogni caso, la seconda fila è stata fantastica". 

Come hai trovato la Sprint Race?
"Nella Sprint Race si corre in modo davvero aggressivo. I piloti cercano di guadagnare la maggior parte delle posizioni possibili in partenza e la seconda partenza è andata bene per me. Ho scelto di andare largo perché c’erano alcuni piloti che puntavano l’interno, infatti qualcuno si è toccato ed anche io sono stato spinto un po’ fuori traiettoria. Ho perso qualche posizione, quindi invece di guadagnarne ne ho perse al via. Dopo ho cercato di trovare il mio ritmo, mentre davanti a me c’era una gran lotta. Seguire delle moto che ti precedono è un po’ diverso dal guidare da solo, quindi ho dovuto capire bene dove poter staccare, adattarmi insomma. Cercavo di capire come fare, alla fine ho provato a passare Oliveira, ma non era facile. Lui ha lottato duramente. Ci siamo anche toccati, ma Zarco si stava avvicinando. Quindi ho deciso di non disturbarlo troppo per tentare di restare 6° fino alla fine". 

Pensi di aver imparato qualcosa oggi?
"Le gomme sono cambiate tanto in gara rispetto alle libere e questo è un qualcosa che ho imparato oggi. Come squadra possiamo essere felici, abbiamo piazzato tre moto nelle prime sei e penso che sia uno dei migliori risultati  per KTM". 

Trovi vero affernare che con le MotoGP di oggi sia facile andare oltre il limite nella Sprint Race?
"Penso sia molto più facile commettere errori, perché magari cerchi di spingere oltre il dovuto. Nel frattempo poi devi sempre guardarti le spalle, perché tutti tentano l’attacco, tutti sono aggressivi. Quello che voglio dire, è che dal di fuori è difficile capire cosa succede in pista quando le guardi in TV. Ma quando sei in sella, posso dire che i piloti hanno davvero un lavoro difficile da svolgere". 

Tanti piloti di auto nella storia si sono ritirati e poi dopo una gara, hanno deciso di rientrare. Potrebbe succedere anche con te?
"Si, ma le gare in auto non sono la stessa cosa delle gare in moto! No, sto bene così, sono felice. Mi sto divertendo con quello che faccio e vedere oggi le nostre moto così forti fa piacere. Io ero sesto, ma ero vicino, vedevo Miller e Binder lottare per la vittoria. Due KTM sul podio, io vicino…è stata una vera ricompensa per il mio lavoro". 

Quanto cambia girare da solo nei test e fare una gara?
"Tutto in generale è diverso. Quando guidi da solo hai delle sensazioni in sella di un tipo. Quando sei in gruppo è tutto più dinamico, tutto si muove velocemente. Devi fare l’assetto in modo diverso, devi saperti adattare alle condizioni, accettare più compromessi con la moto. Da solo puoi essere velocissimo, ma in gara è diverso. Questa è una esperienza molto importante per me". 

Pensi che l'aerodinamica di oggi sia davvero così determinante?
"Le alette c’erano già quando ero alla fine della mia carriera da pilota, ma adesso è tutto diverso. Anche quando sei in scia, cambia tutto. Sembra che siano due mondi diversi quando sei in scia e quando non lo sei. Questo è un qualcosa di importante da capire. Le altre moto influiscono molto su come si comporta la tua moto". 

In KTM ci sono uomini ex Honda, altri ex Ducati. Tu senti il loro apporto nella crescita di KTM?
"Ovviamente qui tutti stanno cercando di portare tutte le proprie conoscenze al gruppo. Lo fanno i ragazzi che erano in Honda, quelli che erano in Ducati, quelli che sono in Austria. Non devi dimenticare che siamo gli unisci a correre con un telaio diverso e con sospensioni diverse da tutti gli altri. Ed oggi direi che è stata una ottima giornata per noi. Direi che KTM è un mix composto da idee molto differenti che confluiscono". 

Articoli che potrebbero interessarti