Tu sei qui

MotoGP, Test Portimao: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Bagnaia e la Ducati navigano col vento in poppa nei test di Portimao mentre Quartararo e la Yamaha trovano la rotta con Marquez che fatica a tenere il timone della Honda

MotoGP: Test Portimao: il Bello, il Brutto e il Cattivo

L’inverno è finito ed è stato caldo. Prima in Malesia, poi in Portogallo, ci hanno pensato i piloti ad alzare il termometro. Bagnaia partiva da favorito e così ha finito. Aprilia ha allargato la famiglia e la scelta sta pagando. Anche in Yamaha è cambiato poco, con Quartararo a salvare la patria dopo avere provato tante novità che però sembrano andare peggio di quanto c’era già. Anche Honda continua a navigare nelle stesse acque di sempre, agitate, imprevedibili, tanto che anche Marquez fatica a tenere il timone. Resta KTM, che rimane lì, indecisa se mettersi in primo piano o stare sullo sfondo.

IL BELLO – Campione del mondo e campione d’inverno: Pecco Bagnaia ha tirato a lucido il numero 1 prima a Sepang poi a Portimao. In Malesia ha sistemato la Ducati e in Portogallo l’ha fatta andare. Gomme dure o morbide, vento o bonaccia, caldo o freddo: lui era sempre veloce. Non che sia una novità, ma la facilità con cui ci è riuscito ha colpito. Bagnaia va forte perché guida la Ducati, ma la Ducati va forte perché la guida Bagnaia. Meglio non dimenticarlo.

IL BRUTTO – Un circuito non è un’Accademia di Belle Arti, gli ingegneri non sono famosi per il loro gusto estetico, ma alcune MotoGP sembra uscite dalle gallerie degli orrori. Yamaha si è scatenata e ha vinto il premio di bruttura nell’inverno con quell’alettone che sembrava un tavolino. Anche Quartararo era sollevato quando ha scoperto che non funzionava, anche l’occhio vuole la sua parte.

IL CATTIVO – In verità Marc Marquez è stato mansueto come un agnellino, ma quanto durerà? Perché si può fare buon viso a cattivo gioco quando si vuole, ma quando poi il cannibale dice che con quella moto si sta dal 5° al 10° posto, allora si capisce che il suo umore è tutt’altro che buono. Internamente HRC ha cambiato tanto, ma la moto è rimasta la stessa e non è una buona notizia. Ora che Marc è guarito, è la RC213V ad avere bisogno di cure. Urgenti.

LA DELUSIONE – KTM sembra un’eterna incompiuta. È lì, a un passo dai primi della classe, ma per una ragione o per l’altra rimane sullo sfondo. La moto austriaca non è da buttare via, gli investimenti ci sono, il coraggio di cambiare (a partire dai piloti) anche, però… Ecco, c’è sempre un ‘però’, un ‘ma’ e un Brad Binder che in qualche modo salva le cose.

LA CONFERMA – Aprilia era attesa al varco. Non perché si avessero dubbi sulla competitività della RS-GP, ma serviva la prova del nove. Aleix su quella moto ci è praticamente (ri)nato, Vinales ci ha messo un po’ a capirla, ma Oliveira e Fernandez (Raul) hanno mostrato quanto il progetto sia solido. Per Noale è la notizia più importante.

L’ERRORE – Dare per spacciato Quartararo. Dove 4 giorni di test sembrava destinato all’inferno, ma nell’ultimo ha visto la luce. Merito più suo che della Yamaha, sia chiaro, perché per ritrovare la strada è tornato sui suoi passi, al 2022. La classifica ora sorride, gli ingegneri che hanno curato lo sviluppo della M1 probabilmente un po’ meno.

LA SORPRESA – Marquez, ma Alex. Ora è lui il fratello felice, contento addirittura di cadere tanto gli piace la Ducati. Non c’è nulla che può andargli storto e ogni volta che sale sulla Rossa è Natale. Questo fa capire una cosa: cosa sta passando chi guida una Honda.

IL SORPASSO – Quello compiuto dalle Case italiane sulle giapponesi. Facile, come superare un trattore in autostrada, ma solo all’apparenza perché risultato di lavoro, idee, rischi. Dopo anni a parlare di Davide contro Golia, i giganti ne sono usciti ridimensionati. 

LA CURIOSITA’ – Dodici piloti su 22 hanno girato sotto il record del circuito a Portimao. Con almeno un pilota, ci sono riuscite tutte le marche, tranne una. Quale? Semplice, la Honda

IO L’AVEVO DETTO – “Questi test sono stati positivi”: è la frase che ogni pilota dice almeno una volta nella vita e spesso se ne pente. I test vanno così, sono tutti contenti, pronti a lottare per podi, vittorie, campionati… poi arriva la prima gara.

Articoli che potrebbero interessarti