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MotoGP, Marini: “Con la Ducati non mi trovo ancora a mio agio, sono nel limbo”

“I test? Vediamo se ci sarà qualcosa di interessante da provare. Purtroppo nei weekend di gara si lavora solo sulla prestazione, senza fare investimenti”. Bezzecchi: “Con la Ducati sono al 50%”

MotoGP: Marini: “Con la Ducati non mi trovo ancora a mio agio, sono nel limbo”

Luca Marini e la sua Ducati vanno a caccia di fortuna a Jerez, dopo che la scorsa settimana si sono dovuti consolare con un dodicesimo posto a quasi 30 secondi di distanza dalla Yamaha di Fabio Quartaro. L’inizio di stagione del portacolori Mooney si è rivelato in salita, ma lui non ha la minima intenzione di gettare la spugna prima del tempo.

In Spagna l’obiettivo è quello di provare a invertire la rotta.
“Jerez è un posto della madonna, si sta da Dio – ha commentato -  fa piacere a tutti noi piloti essere qua. È comunque una gara difficilissima, perché tutti sono veloci e i distacchi ridotti al minimo. Partire davanti e bene  sarà fondamentale per fare una bella gara. Sono curioso di capire quale sarà il mio target dopo le libere, anche se non penso ci saranno dei fantastici passi avanti, dato che sono nel limbo”.

Oltre alla gara, attenzione anche ai test.
“Vedremo se ci sarà qualcosa di interessante. Purtroppo non c’è mai tempo di provare, dato che si cerca sempre e solo la prestazione nel weekend di gara. Solitamente non si fa un investimento sul futuro. Nei test posso capire qual è la mia strada, dato che in Ducati tutti vanno forte, ma con stile diversi. Sembra che ognuno debba trovare la propria strada, modificandola per sentirsi bene a modo suo”.

Nel frattempo, Dorna e FIM hanno rivisto il programma dei test, riducendo il numero di giornate.
“È peggio per chi non ha esperienza, così come per coloro che cambiano moto e team. Per gli altri non credo invece. È anche peggio per le Case fare delle moto nuove. Vediamo, tanto siamo tutti nella stessa situazione. Di certo diventa sempre più complicato”.

Vietato però scordarsi della gara.
“I test non saranno più importanti della gara, dato che quest’ultima è fondamentale. Jerez è una pista dove tutti vogliono andare forte, visti i molti ricordi che abbiamo. Il test sarà comunque utile per trovare la strada”.

Infine Marini traccia un rapido bilancio riguardanti i propri limiti.
“Dipende dalle piste. In Argentina staccavo forte, ma faticavo a far girare la moto, sfruttando troppo la posteriore, mentre ad Austin acceleravo pianissimo e perdevo tanto nel confronto con le altre Ducati. Invece a Portimao soffrivo più o meno in tutte le parti del tracciato come curva 1 o sugli scollini, dove la moto si impennava. Siamo andati in Galleria del Vento ieri con Ducati, non so se posso dirlo o meno (sorride), vediamo di trovare più velocità in rettilineo, dato che la nuova carena è minuscola e per me è uno svantaggio. Il fatto è che quando guido non mi trovo ancora a mio agio. È come se mancasse qualcosa a livello di fiducia, dato che questo cambia a seconda dei tracciati”   

Bezzecchi: "devo lavorare su frenata ed ingresso curva"

L’attenzione in casa Mooney VR46 si sposta poi su Marco Bezzecchi.
“Sappiamo che qua a Jerez tutti saranno veloci – ha commentato - tra l’altro qua ho fatto il primo test con la MotoGP e l’obiettivo è quello di conquistare punti e migliorare. In questo momento non ho aspettative. Di sicuro non sarà più facile la sfida, anche perché non lo è mai. Rispetto ai test probabilmente sarà più facile, quello sì, visto che durante queste prime gare ho avuto modo di conoscere e imparare la moto. Ho infatti diversi riferimenti su me stesso e so in quali punti devo cercare di fare un passo avanti. Sarà divertente”.

Quali?
“L’entrata in curva e la frenate sono gli aspetti su cui lavorare e non so certamente semplici da migliorare.  In alcuni punti mi manca la velocità, ma in sella alla moto mi trovo bene”.

Cosa di aspetti da questo esame?
“Sono curioso di vedere dove ho fatto i passi più grandi rispetto al test, dato che in quell’occasione faticavo in tutte le parti. Sulla trazione e accelerazione, ad esempio, non ero messo male e sono infatti migliorato”.

In termini di percentuale quanto pensi di conoscere la moto?
“È difficile trovare un numero, direi 50%. La moto ha grande potenziale e la mia conoscenza è bassa. Magari, l’ultimo step, in termini di tempo significa poco. Il problema è che andare a limare l’ultimo mezzo secondo è talmente difficile come togliere i primi quattro secondi. È positivo, ma difficile.” 

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