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Il puzzle MotoGP per il 2022: Valentino Rossi è la tessera mancante

La decisione del Dottore se continuare o meno influenzerà il mercato con Petronas che ha una squadra da ricostruire e Aprilia che punta tutto su Vinales

MotoGP: Il puzzle MotoGP per il 2022: Valentino Rossi è la tessera mancante

Se il motomondiale è andato in vacanza, non si può dire lo stesso dei manager, impegnati a mettere a posto gli ultimi tasselli per il 2022. In un luglio senza corse, qualche accordo si è fatto, altri si sono preparati, mentre alcuni non sono andati in porto. Le due notizie, non ufficiali ma solamente in attesa di conferma, sono state l’approdo di Franco Morbidelli nel team ufficiale Yamaha al fianco di Quartararo dopo l’addio di Vinales e la decisione di Raul Fernandez di passare in MotoGP con i colori di Tech3. Due colpi non sensazionali, ma nemmeno scontati.

In questo modo KTM ha riempito tutte le sue caselle, mentre Yamaha si è messa a posto almeno per una squadra, mentre tanti sono i dubbi per Petronas. Facciamo il punto della situazione, in questo momento le moto libere per il prossimo anno sono 4: le due M1della sopracitata squadra malese, una delle Ducati di VR46 (Marini è una certezza, come ci ha confermato Salucci) e un’Aprilia. Per uno di quegli scherzi del destino, le selle sembrano essere più dei piloti pronti a occuparle, almeno per il momento.

Tanto (ma non tutto) gira anche intorno alla decisione di Valentino Rossi sul suo futuro. Se fosse convinto a continuare, probabile che scelga di farlo con la sua squadra, accanto al fratello. Un’ultima stagione in famiglia, con quella Ducati con cui si era lasciato malamente. A questo punto, il team VR46 sarebbe tutto occupato e Petronas potrebbe puntare su Marco Bezzecchi, per cui Razali ha dichiarato pubblicamente il proprio interesse.

Certo, questa soluzione presenta anche delle incognite, perché il team del Dottore per il 2022 avrà solo una Desmosedici ufficiale e bisognerà capire se verrà affidata a Marini o se invece sarebbe Valentino a guidarla. Comunque sia, in questo caso, Petronas avrebbe solo un posto ancora da decidere.

Se Rossi, invece, dicesse basta a fine anno, per la squadra malese i mal di testa aumenterebbero. In qul caso, infatti, Bezzecchi andrebbe sulla Ducati marchiata VR46 e in Petronas dovrebbero usare la fantasia. A Kuala Lumpur non sembrano interessare piloti esperti e lo hanno detto chiaramente a Dovizioso e Rea, ma non è che i giovani abbondino. Fallito il contatto con Raul Fernandez, guardando la classifica della Moto2 i migliori sono già occupati.

Rimarrebbero Lowes, che però una possibilità in MotoGP l’ha già avuta, o Schrotter, non esattamente un giovanissimo come Sam ma senza i suoi risultati (3 podi in 10 anni di Moto2 non sono esattamente un ghran curriculum. Tanto vale, allora, stare in casa e puntare su Xavi Vierge che corre già con Petronas nella classe intermedia, e magari provare con Augusto Fernandez, giovane promessa non del tutto mantenuta ma in crescita. Del resto non c’è l’imbarazzo della scelta, contando che Roberts non sembra ancora pronto al salto e Canet ha già firmato per correre con Pons (anche se il recente passato ci insegna che i contratti ormai valgono fino a un certo punto).

Per Aprilia l’obiettivo invece è solamente uno: prendere Vinales. Una squadra con Maverick accanto ad Aleix Espargarò, e con Dovizioso collaudatore coadiuvato da Savadori, sarebbe un sogno per come si era messo il mercato. Le trattative fra Italia e Spagna ci sono e viene da dire che, a meno che non voglia fermarsi, Vinales non è che abbia tutte queste alternative. Se sono rose fioriranno, al caldo di agosto.

Nel gioco delle sedie, pardon delle selle, rimangono in piedi due piloti che, guarda caso, lo scorso anno erano compagni di squadra. Per Petrucci i giorni in MotoGP sembrano essere agli sgoccioli, con KTM che ha già deciso di preferirgli Fernandez. Danilo, quindi, potrebbe pensare alla SBK, per un ultima parte di carriera nel luogo dove l’aveva iniziata: le derivate di serie.

Anche per Dovizioso non sembra esserci molto spazio. Andrea avrebbe voluto tornare a correre, ma alle sue condizioni. L’opzione Aprilia (da pilota) non l’ha mai convinto del tutto e aveva visto aprirsi uno spiraglio in Yamaha dopo la faccenda Vinales. Tra il dire e il fare, però, ci si è messo di mezzo il mare e il Dovi potrebbe quindi decidere di rimanere a fare il tester per Noale a tempo pieno (ruolo che ricopre alla perfezione e da cui Aprilia trae grande giovamento).

Prima di partire per l’Austria la situazione è questa, ma siamo abituati a vederla cambiare rapidamente.

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