Marinelli: "Via i chili dalla Ducati"

Il responsabile SBK della Ducati spiega perchè dovrebbero togliere la zavorra


Checa continua a lamentarsi dei sei chili di zavorra: ha cominciato a Mosca ed ha ridetto le stesse parole al Nurburgring, il round che ha definitivamente estromesso la Rossa dalla lotta per il Mondiale. Ma Ducati Corse non aveva ancora preso una posizione ufficiale. Lo fa adesso, attraverso www.gpone.com al quale il responsabile del progetto Superbike Ernesto Marinelli ha rilasciato in esclusiva questa lunga intervista. Per la prima volta in questa stagione Marinelli spiega perchè il regolamento andrebbe emendato, conferma che la Ducati in ogni caso non pensa di uscire dal Mondiale e che i programmi sportivi 2013 sono ancora in fase di elaborazione. E che Checa e il team Althea restanno i punti cardine del progetto.

 

La Ducati esce dalla lotta Mondiale e scoppia il caso regolamento che sarebbe penalizzante per la 1198R. Può spiegare cos'è che non funziona?

"L’uscita o meno dalla lotta per il mondiale è estranea ai pareri pro o contro l’attuale situazione di bilanciamento. - ci ha detto l'ingegnere modenese - Ducati non ha mai nascosto di non condividere l’incremento di 6kg avuto alla fine del 2011. Si sottolineano sempre i 200cc in più, ma ci si dimentica del fatto che le moto bicilindriche hanno appunto anche 2 cilindri in meno e che questo limita sensibilmente il regime massimo di rotazione. Senza entrare troppo nella tecnica che qualsiasi testo di meccanica esprime in dettaglio, si pensi che un motore endotermico alla base più semplice del suo principio funziona come una pompa volumetrica dove la portata di liquido in uscita è pari alla sua cilindrata moltiplicata per il regime di rotazione. Ai tempi in cui le 4C erano 750cc il regolamento condiviso fra tutte le case attraverso l’MSMA attribuiva alle bicilindriche la cilindrata massima di 1000cc (+250cc ovvero +33%) a parità di regolamento tecnico. Oggi soffriamo invece Air-restrictor, limite sui pistoni, bielle di serie e +6kg di peso. La scorsa stagione Carlos ha vinto il mondiale facendo un campionato magnifico e commettendo solo 1 errore, i suoi diretti avversari ne hanno commessi molti di più. Dire che nel 2011 Carlos ha vinto perché la Ducati è stata avvantaggiata è una grave mancanza di rispetto nei suoi confronti e nei confronti della sua squadra che ha fatto un lavoro impeccabile".

 

Le statistiche però dicono che la Ducati ha vinto 6 gare su 21 (28% del totale), come la Bmw che però ha vinto con un solo pilota/team. Ducati invece ha raccolto 6 vittorie con due piloti (4 Checa, 2 Guintoli) e tre team diversi. Le altre marche hanno vinto meno: Aprilia 4 centri, Kawasaki 3, Honda 2, Suzuki 0.  Perchè secondo Ducati il regolamento (171 vs 165 kg) non andrebbe bene?

"Questa domanda apre una discussione molto complessa. In primo luogo Ducati è la marca che in questa stagione ha avuto più piloti di tutte le altre marche con 7 moto, quindi ha una probabilità più alta di ottenere un risultato. Due di queste vittorie sono poi state ottenute in condizioni wet e sul bagnato tutto può succedere. Bisogna poi separare il bilanciamento puramente tecnico (di cui stiamo parlando), dai risultati in pista. Potenza ed erogazione sono solo un tassello del tempo sul giro, i risultati dipendono non solo dalla configurazione del motore ma da come è stata progettata la moto nel suo complesso, dal pilota che la guida, dal team e dalle scelte di gomme e setting fatte per la gara. Un regolamento volto ad evitare che ci sia una supremazia assoluta di un pilota o di una casa, per avere gare equilibrate e interessanti per l’audience, è condivisibile ma in questo caso il sistema di bilanciamento dovrebbe essere applicato a tutti e non solo ad un costruttore come accade oggi. Si pensi al DTM ad esempio che adotta un sistema di questo tipo, equilibrato ed equo per tutti, se vinci ti aggiungo zavorra fino a quanto non vinci più e se perdi te la tolgo".

 

Carlos Checa al NurburgringA Mosca Checa ha detto che è frustrante correre contro le quattro cilindri ma dalle cifre la supremazia totale non emerge. Ecco il confronto tra i vari settori: top speed 315,1/300,8 T1 33"1/33"2 T2 14"6/14"6 T3 28"6/28"4 T4 9"0/8"7  T5 10"3/10"3.  La 2V paga in rettilneo in maniera evidente (15 km/h) ma nel misto ha retto bene il confronto con Melandri ispiratissimo. Checa (4°) ha pagato solo 5"9 all'arrivo. Ci può spiegare?

"La nostra moto è ancora un riferimento e di questo ne sono orgoglioso avendo partecipato a tutte le sue evoluzioni dal 2002 a oggi. L’analisi fatta nella domanda è di fatto già una risposta, in tutti gli split guidati siamo competitivi e a volte riusciamo a fare la differenza rispetto alla concorrenza. La 1198 è un riferimento in fase di frenata, per l’handling e per il grip a massima piega per come la moto è stata progettata ed evoluta. Nel solo rettilineo di Mosca lungo 800m, in un intervallo di soli 9s Carlos come tutte le altre Ducati ha sofferto un gap di 3 decimi è pagato 15km/h da Melandri. Il presunto vantaggio in accelerazione tanto decantato per i 1200 2C dov’è? Ha mai visto una moto con più accelerazione arrivare 15km/h più piano alla fine del rettilineo, pagando 3 decimi? Io no. La frustrazione di Carlos arriva dal fatto che in prova il tempo sul giro è competitivo, ma poi in gara in circuiti come Mosca o Aragon la situazione cambia molto, nel tratto misto non si riesce a superare per le caratteristiche della pista e si arriva all’uscita della curva che immette nel rettilineo consapevoli che alla fine le 4C che hai dietro ti passeranno inesorabilmente già a metà rettilineo dandoti quei 5-6m che ti impediscono il ri-sorpasso in staccata e cosi fino a quando il gap che hai dal pilota dietro sia almeno superiore a 0.5s. Per vincere in queste condizioni serve un capolavoro come fatto da Carlos a Miller in gara 1, Gara 2 però ha dimostrato che non è impresa facile".

 

Ci sono state diverse riunioni tra Case, Infront, FIM: avete fatto presente la vostra richiesta di tornare a pari peso con la Panigale, che vi hanno risposto?

"Abbiamo espresso le nostre motivazioni ma penso che i dati oggettivi a disposizione siano sufficienti per fare delle riflessioni. Ducati ha investito moltissimo nello sviluppo prodotto in generale e sulla Panigale nello specifico. I target della moto erano molto precisi, ottenere un record in termini di peso (165kg a secco per la moto stradale) e di potenza per un motore 1200 bicilindrico che per la prima volta si attesta ai livelli delle migliori 4C 1000 del mercato. La Superbike è il campionato delle derivate dalla serie, per assurdo noi ci troveremo l’anno prossimo a correre con la Panigale superbike più pesante delle concorrenti (quando la moto di produzione è molto più leggera) se non addirittura della sua stessa versione stradale ed il cui motore non solo può essere meno elaborato delle 4C 1000 ma viene ulteriormente strozzato con gli AR da 50 limitando la potenza a poco più di una Superstock e limitando così le performance in rettilineo. Questo vanifica tutto il lavoro e gli investimenti fatti sul prodotto stradale ed amputa lo spirito ed il DNA della moto falsando il risultato in pista".

Il fatto che non si siano ancora annunci/decisioni e neanche incontri in programma significa che è dato per scontato che la Panigale riparte da 171 kg?

"A questa domanda può rispondere solo l’organizzatore".

E' confermato che nel 2013 nessun team privato potrà usare la 1198R che è in scadenza omologazione?

"Si, è corretto".

In quale configurazione di peso state svolgendo i collaudi della Panigale, 171 o 165 kg?

"Nella configurazione attuale, ovvero 171kg e Air-Restrictor da 50mm".

Il team Althea riceve un forte supporto da Ducati Corse ma il proprietario Genesio Bevilacqua ha dichiarato che se il regolamento non cambia potrebbe ritirarsi. E' anche la posizione di Ducati Corse?

"L’opinione di Genesio Bevilacqua è ovviamente personale, posso comprendere le sue perplessità che preoccupano anche gli altri team Ducati, estremamente legati al nostro marchio, ma che non possono che constatare la penalizzazione che oggi paghiamo. Lo sforzo economico che richiede una stagione è importante, la crisi economica sembra non arrestarsi e i punti interrogativi quindi aumentano".

Se Infront e FIM confermeranno il limite 171 kg per la Panigale potrebbe succedere che nessuna Ducati correrà il Mondiale 2013?

"Il mondiale Superbike è un grande campionato, entusiasmante e parte indissolubile della nostra storia, la Ducati vi partecipa dal suo inizio nel lontano 1988, mi sembra quindi inverosimile ed è una ipotesi alla quale non vorremmo neanche pensare. I team che seguiamo hanno tutti fiducia in noi e noi ricambiamo dando il miglior prodotto che le nostre capacità riescono a progettare e il supporto necessario per ottenere il miglior risultato".

Ducati Corse ha confermato di volersi affidare a team satellite anche nel 2013, però state offrendo un pacchetto senza certezze regolamentari: perchè Infront e FIM non fanno chiarezza e tutto resta nel limbo?

"Ducati non ha ancora annunciato i programmi sportivi 2013, lo faremo nelle prossime settimane. Come sempre cercheremo però di offrire il miglior pacchetto disponibile a tutti i nostri clienti. Con il team Althea si è creata una partnership molto importante, gli sforzi sono stati fatti da entrambi e i risultati sono stati molto positivi, l’obbiettivo è dare ulteriore sostegno per fare ancora meglio. Ritornando ai regolamenti, Infront e FIM hanno in ogni momento la possibilità di intervenire, valutando l’andamento e l’equilibrio del campionato. L’anno scorso è stato valutato che si dovesse aggiungere 6kg ai bicilindrici e nello stesso momento modificare anche il sistema di bilanciamento analizzando i risultati. Quest’anno la situazione è stata sensibilmente diversa, mi auguro che prevalga il buon senso".

Le concorrenti di Ducati - Bmw, Kawasaki, Aprilia, Honda e Suzuki - corrono la SBK con team ufficiali investendo parecchi milioni a testa e si lamentano a loro volta del regolamento dicendo che la Ducati ha vinto ben sei gare appoggiandosi a team privati, cioè guadagnandoci.  Che ne pensa?

"Molte delle Case che ha elencato di fatto si appoggiano a strutture esterne più o meno importanti, lo fa Suzuki e Honda ad esempio e anche la stessa Kawasaki o Bmw utilizzando strutture esterne per gestire il programma racing. Vengono forniti tecnici della casa madre e il supporto necessario. Carlos quest’anno ha un contratto direttamente con Ducati e ad Althea affidiamo il miglior materiale disponibile e tecnici Ducati che stabiliscono il cordone ombelicale, sinceramente non vedo poi nella sostanza questa grossa differenza. Parlando poi di investimenti mi sembra che Ducati dal 1988 ad oggi sia l’azienda che ha investito di gran lunga di più in questo campionato. Lo abbiamo sostenuto senza mai far mancare le nostre moto a differenza di altri che vanno e vengono. Nel 2012 ci sono state 7 Ducati in griglia. L’investimento non è solo nelle grandi hospitality che si vedono nel paddock e anche tutto il lavoro di sviluppo che si fa a casa e nel prodotto di serie che questo campionato vuole promuovere".

Bevilacqua e MarinelliLe polemiche sul regolamento durano dal 1988 e si è sempre trovato un compromesso più o meno valido: stavolta la frattura è più grave o ci sono margini per mettersi come al solito daccordo?

"E’ compito di organizzatore e FIM mantenere gli equilibri, abbiamo fiducia nella loro imparzialità".


La strategia sportiva di Ducati Corse è andata avanti con questo schema: team ufficiale che puntava al risultato e promuoveva il modello stradale, team clienti che acquisivano tecnologia. Puntare a vincere il Mondiale coi privati contro concorrenti che invece sono impegnati al massimo livello non è troppo ambizioso?

"Quando il Team è fatto di persone capaci e competenti che lavorano bene insieme, il mezzo è il migliore che una casa può mettere a disposizione insieme ai tecnici che forniscono tutto il know-how disponibile, infine il pilota ha il talento di Carlos Checa, l’ambizione deve essere di vincere, è nello spirito di questo sport. La strategia di Ducati è sempre stata di vincere e fare moto sempre migliori per i nostri clienti. Non abbiamo mai avuto timore di fornire il materiale “ufficiale”, se così lo vogliamo chiamare, il nostro passato ne è la prova. Abbiamo trovato con il Team Althea e Carlos una eccellente sinergia che ci ha portato insieme a vincere il titolo mondiale nel 2011. Per vincere un mondiale serve una moto competitiva, un ottimo pilota e una squadra eccellente, indipendentemente da come la si vuole chiamare se c’è questa alchimia il risultato arriva, il resto sono solo parole".


L'attuale team di Checa è finanziariamente e tecnicamente sostenuto al 100% da Ducati Corse: sarà così anche nel 2013?


"Questo non è corretto, con il Team Althea abbiamo un accordo bilaterale con un impegno reciproco, l’obbiettivo è unire le nostre forze per continuare ad ottenere il miglior risultato possibile che è nell’interesse di entrambi, mi sembra che i risultati dimostrino che questa partnership è vincente  ... l’intenzione è rafforzare sempre più questo legame".

Articoli che potrebbero interessarti