Sono tre i piloti italiani che debutteranno in questa stagione nella classe regina del motomondiale tutti con una CRT. Diverse esperienza e curricola per i nostri esordienti, come pure le moto che guideranno. Mattia Pasini, 26 anni, dopo l’inizio della carriera con le due tempi in 125 e 250, ha abbandonato la Moto2 per guidare l’Art del team Speed Master; Danilo Petrucci, il più giovane con i suoi 20 anni, può vantare nel palmares il titolo italiano SuperStock e sarà in gara con la Ioda motorizzata Aprilia, mentre oggi è alle prese con una tendinite che l'ha costretto a passare in Clinica Mobile per delle infiltrazioni; FTR-Honda con i colori del team Gresini per Michele Pirro, 25 anni e una stagione in Moto2 finita con una vittoria.
Ieri è stata la prima volta in pista con le MotoGP e in un test ufficiale, eri emozionato?
Pasini: “Un po’ di emozione c’era, ma sono partito tranquillo, incominciando con lo shake down che la seconda moto qui, e senza cercare di fare il tempo, in questo momento sarebbe inutile”.
Petrucci: “Prima di entrare in pista ero emozionato, poi ho rotto il ghiaccio, soprattutto quando ho visto che non ero ultimo nella lista dei tempi (ride). Diciamo che quando ti infili il casco e abbassi la visiera passa".
Pirro: “Ero preoccupatissimo, noi siamo quelli che abbiamo fatto meno chilometri di tutti in inverno, appena lo shake down a Imola. Non sapevo cosa aspettarmi, ma giro dopo giro le cose sono migliorate”.
Come ti sei trovato con gli pneumatici Bridgestone?
Pasini: “Sono completamente differenti da qualsiasi altra gomma, bisogna mettere a posto la moto in funzione loro per riuscire a sfruttarle. Subito non ti danno confidenza, ma poi garantiscono prestazioni costanti”.
Petrucci: “Sono molto difficili da interpretare e devo ancora capire come sfruttarle al meglio. Dopo due cadute nei test precedenti per le gomme fredde, ho cercato di non rischiare troppo, ma vedo che gli altri piloti dopo due o tre giri lenti poi riescono a usarle al massimo, l’obiettivo è farlo anch’io, prendere il ritmo”.
Pirro: “Non mi sono trovato male, ma per me è tutto nuovo ed è difficile capire adesso il livello di tutte le componenti”.
Invece con l’elettronica?
Pasini: “Tutta la moto è molto complessa, sia per quanto riguarda la ciclistica che la gestione del motore, bisogna cercare di adattarla al meglio”.
Petrucci: “La nostra elettronica è fornita da Aprilia, ci sono molte regolazioni ma per un verso sono abituato grazie all’esperienza nel collaudo della Ducati Panigale lo scorso anno”.
Pirro: “Ci sono tante regolazioni e l’importante è riuscire a sistemarli al meglio. Questi controlli sono un aiuto per la guida, ma se non funzionano bene possono anche rallentarti”.
La migliore qualità della tua moto?
Pasini: “E’ divertente da guidare, ha un bell’anteriore che permette un guida aggressiva”.
Pirro: “Ha un ottimo bilanciamento”.
Petrucci: “Soprattutto l’agilità”.
Pasini: “Abbiamo qualche problema a centro curva e in accelerazione, la moto tende ad impennarsi”.
Petrucci: “Oggi avremmo dovuto provare il nuovo motore, fino a ieri ho usato un’unità poco più che di serie. Bisogna vedere come la moto si comporta con quello, con 20 cavalli in più”.
Pirro: “La nostra moto ha appena 200 km sulle spalle, siamo partiti da zero e ci sono ancora tante cose da capire. Il posteriore si muove un po’ troppo e anche la carena sarà oggetto di cambiamenti, soprattutto il cupolino”.
Hai potuto fare un confronto con le MotoGP in pista? Le traiettorie utilizzare sono diverse?
Pasini: “Non credo che adesso sia utile rapportarsi a loro, ma ho notato che le linee sono molto simili”.
Petrucci: “Mi sono reso conto che faccio ancora traiettorie troppo tonde, benché sia abituato alle grandi potenze, le MotoGP invece spigolano molto di più le curve, i loro piloti estremizzano quel modo di guidare”.
Pirro: “Hanno più potenza, in curva spigolano di più e soprattutto si vedono che sono moto veramente a posto, occorre la metà della fatica rispetto a noi per guidarle”.