Ducati come Ferrari

Alettoni e feritoie, la Desmosedici si avvicina sempre di più alle monoposto


Alettoni, prese d'aria dinamiche, feritoie per il raffreddamento studiate in galleria del vento. La Motogp sta diventando sempre di più esasperata, tutto per cercare dei vantaggi anche minimali in una classe - l'unica rimasta nel mondiale - dove l'esasperazione è l'unica via per avere un mezzo competitivo.

Quello che sembra ormai palese è che la Ducati stia investendo moltissimo nella ricerca, oltre della migliore prestazione motoristica (qui a Valencia sono 2 i nuovi propulsori portati per Valentino), anche in una costante evoluzione dell'aerodinamica.

Nel corso di quest'anno, infatti, la Ducati è stata la prima ad adottare gli alettoni laterali alla carena e per ora è l'unica con questa soluzione.

Nei test, Valentino ha portato al debutto una carena ancora più estrema nei concetti. Il lavoro fatto dagli ingegneri Ducati nella galleria del vento del Politecnico di Torino sta portando i suoi frutti.

Il vestito della Desmosedici è ora più esteso e coprente rispetto alla GP10, oltre a questo si nota un cupolino dalla larghezza aumentata, ma più profilato, mentre ai lati, oltre agli alettoni più definiti e filanti, ci sono anche delle feritoie, come quelle già viste sulla Ferrari F1 (foto sotto). Per la precisione, i tagli sulla carena in stile "branchia di squalo" sono tre nel lato sinistro e due nel lato destro.

"Abbiamo studiato varie soluzioni in galleria del vento - ha detto Filippo Preziosi a proposito - e la scelta delle feritoie in quel modo è il miglior compromesso tra aerodinamica e dissipazione del calore".

Di certo è che la D16 GP11, quando sarà finalmente in livrea ufficiale, potrebbe somigliare molto a una F1, creando una continuità tra auto e moto nelle rispettive massime competizioni.

 

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