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MotoGP, Marquez: "Lasciare la Honda? Non posso decidere in questo momento"

"Devo prima ricostruirmi fisicamente e mentalmente, pensare. Sono nel migliore momento della mia vita personale, è quello che mi sta salvando. Da Silverstone in poi cambierò approccio nei GP"

MotoGP: Marquez:

Un’altra volta Marc Marquez si trova costretto a spiegare le sue difficoltà, trovare le parole per una crisi che questa volta non coinvolge solo lui per un infortunio ma tutta la Honda. Ad Assen non correrà e, a meno di due ore dalla partenza della gara, racconta perché lui non ci sarà.  “Martedì, a Madrid, mi ero sottoposto a degli esami approfonditi dopo gli infortuni al Sachsenring - inizia - Però a volte è difficile capire se una costola è completamente rotta o meno. Negli scorsi giorni mi faceva un po’ male, ma dopo la sprint race la situazione è peggiorata. Ieri sera, verso le 8, il dolore è aumentato e questa notte non sono riuscito a dormire. Questa mattina sono andato al centro medico per dire che non avrei potuto correre, hanno fatto altri esami e hanno visto che la frattura si è aperta, solo qualche millimetro. Ora ho un mese e mezzo per ricostruirmi sia dal punto di vista fisico che da quello mentale.

Quanto è dura concludere così l’ultimo GP prima della pausa estiva?
Al Sachsenring avevo finito il fine settimana con un highside, qui riuscendo a guidare e stando a 8 decimi, un secondo dai migliori. Questo mi dà più fiducia”.

C’è chi dice che potresti andartene dalla Honda a fine anno, anche se hai un contratto per il 2024.
Quando sei così in basso, non pensi al futuro, ma a ricostruirti. Sono nel momento più difficile della mia carriera, ma fortunatamente in quello migliore per quanto riguarda la mia vita personale. Le persone che ho accanto mi aiutano a continuare a crederci, mi stanno salvando. Ora ho bisogno di rilassarmi per ricominciare a Silverstone, con lo stesso impegno di prima ma con un diverso approccio”.

Potresti prendere in esame la possibilità di correre per un team non ufficiale?
Mi hanno sempre insegnato a non prendere certe decisioni quando sei caldo. Ora devo riposare, riflettere, parlare con le persone che mi sono vicine e poi tornare a correre. Certamente non puntando alle prime posizioni, perché so che andrei a sbattere contro un muro. Io sono un combattente e continuerò a spingere, non sono cambiato, anche in futuro darò il massimo, non importa in quale posizione, in quale squadra o con quali calori sarò”.

La Honda sembra brancolare nel buio?
Non posso nascondere la realtà, in questi anni sono passati tanti piloti, da Pedrosa a Lorenzo, da mio fratello a Pol e Mir, e nessuno ha ottenuto i risultati sperati. Bisogna capire il perché, ed è solo uno. Dopo i test invernali avevo delle belle sensazioni dal mio fisico e ho nascosto la verità, ho preso dei rischi e sono caduto molte volte. Ora ho solo bisogno di rilassarmi”.

Dicevi che da Silverstone cambierai approccio.
Come pilota voglio dare sempre il mio 100% in pista, l’ho fatto anche venendo qui ad Assen, ma è dal 2020 che tutti i piloti Honda non ottengono i risultati che vogliono. Bisognerà affrontare le gare in modo diverso, senza pensare si potere vincere o essere nei primi 10”.

Puig ha fatto intendere che manchi comunicazione tra Europa e Giappone.
È un tema delicato, di cui come pilota non devo preoccuparmi. Faccio delle riunioni e do i miei commenti per migliorare il progetto. Ieri ho usato una moto identica a quella di Portimao perché le novità che hanno portato non funzionavano. Detto questo, sono altri che prendono certe decisioni, non tutto è nelle proprie mani”

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