Tu sei qui

MotoGP, Criville: "se le cose continuano così nel 2024 Marquez non sarà in Honda"

"Non mi piace vederlo che cerca le scie. Credo che abbia già sferrato un pugno sul tavolo e detto 'ehi, con questa moto non posso gareggiare, perché è impossibile lottare. Come campione non posso stare con la Ducati o l'Aprilia o la KTM.'

MotoGP: Criville:

Alex Criville ha vinto un solo mondiale nella 500, l’anno dell’uscita di scena di Mick Doohan, nel 1999. Con Honda ha corso dal 1992 al 2001, vincendo 15 Gran Premi, ben 7 nell’anno della sua miglior prestazione.

 

Si è ritirato dopo che, durante una sessione di test, aveva avuto un attacco del cosiddetto ‘piccolo male’, lo stesso sofferto dal grande mezzofondista Totò Antibo, epilessia. Veloce, ma tranquillo, in un certo senso una intera carriera vissuta all’ombra del grande Mick, Alex - qui nella foto proprio con Mick Doohan e Gerhard Berger - parla poco ma quando lo fa bisogna starlo a sentire. Per questo motivo le sue dichiarazioni su Marquez rivestono una certa importanza.

"Penso che Marc si trovi in una situazione molto difficile e che sia un grande campione - ha detto Criville al canale Twitch di DAZN - dal mio punto di vista penso che la sua situazione sia un po' rischiosa perché nel migliore dei casi sa che se le cose vanno bene può essere al sesto, settimo o ottavo posto, se va bene può optare per il podio ma per arrivarci rischia molto”.

Alex conosce bene come si muovono le segrete cose in HRC, ambiente da lui frequentato per anni.

"Credo che abbia già sferrato un pugno sul tavolo e detto 'ehi, con questa moto non posso gareggiare, perché è impossibile lottare. Come campione non posso stare con la Ducati o l'Aprilia o la KTM.' Nella pausa che verrà bisognerà fare dei cambiamenti".

Per Alex è ovvio che un fuoriclasse come Marc non dovrebbe trovarsi in questa situazione.

“E’ una situazione molto difficile, ma la soluzione non spetta a Marc. Spero che questo brutto sogno per lui finisca presto. Non mi piace per niente da casa vedere un campione come Marquez che cerca una scia…immaginate Doohan che cerca una ruota a cui attaccarsi, ma capisco la situazione di impotenza perché la sua è una moto che non si avvicina neanche lontanamente a quella che è una Ducati. Ma non si sa bene da che parte andare, questo è il problema”.

Il futuro di Marquez è l’unico argomento interessante in questa fase del campionato, vista la situazione della Honda, più della lotta per il titolo iridato per il quale il favorito è Pecco Bagnaia e non si vede chi possa insidiarlo, visto che anche Fabio Quartararo è alle prese con problemi di competitività della sua Yamaha.

“Marquez deve pensare al futuro perché ha un altro anno di contratto, ma non so: se le cose rimangono invariate, dubito che Marc sarà ancora con la Honda nel 2024. Non lo so proprio, ma è complicato. Ci sono due opzioni: una è continuare, cercare di stare in sesta, settima, ottava, nona posizione e non rischiare più di tanto e andare al 98% e l'altra è 'beh, morirò, cercherò di strappare quel podio', ma anche se lo otterrà Marc non sarà contento del risultato", ha ammesso Crivillé.

"Quello che è chiaro è che il tempo di reazione della Honda  è insufficiente. I motori sono congelati, in termini di aerodinamica credo che siano dieci passi indietro rispetto alla Ducati, anche l'elettronica è molto indietro...Se fossi Marc, mi siederei con i ragazzi della Honda e direi: 'Ehi, finché non avrò una moto competitiva, non rischierò il mio fisico’. Al momento i piloti Honda sono tutti infortunati; Joan Mir ha un dito rotto, Alex Rins un infortunio molto serio, speriamo che torni presto, ma ha una lunga strada da percorrere e quello che non voglio è che Marc si faccia male. Quindi se fossi Marc direi: cercherò di finire le gare, ma senza correre altri rischi finché la moto non sarà competitiva. Quando tornerà competitiva? Non lo so, se alla fine dell'anno non avrò una moto competitiva, signori, piano B”.

Ma quale può essere questo piano B?

"Non lo so, forse la KTM - è la risposta di Alex Criville - Non entrerei nel clan italiano, perché hanno Pecco Bagnaia, e tutti piloti italiani, penso che sia pericoloso entrare lì. Io opterei per un altro piano B che sono sicuro ha già più o meno in mente, vedremo cosa succederà. Ci saranno circuiti come il Sachsenring dove si sentirà a suo agio e lì dovrà cercare di fare del tuo meglio… Ci sono circuiti in cui avrà alcune carenze che non gli permetteranno di essere lì davanti ee allora potrà finire nella top ten. Marc può farlo facilmente”.

 

Articoli che potrebbero interessarti