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MotoGP, Martin: “Battere Marc e Pecco è incredibile, questo weekend sono stato il n. 1”

“Non sono ancora campione, quindi batterne due come Bagnaia e Marquez è davvero fantastico. Siamo i tre piloti al livello più alto e la lotta per il titolo sarà una grande sfida, ma sta a me fare del mio meglio”

MotoGP: Martin: “Battere Marc e Pecco è incredibile, questo weekend sono stato il n. 1”

“Non ho più molto da dimostrare” ha affermato Jorge Martin dopo il successo di ieri nella gara Sprint ed è effettivamente difficile immaginare cos’altro possa fare il madrileno, per mostrare alla Ducati di meritare il posto da pilota ufficiale accanto a Francesco Bagnaia. Al netto di una innocua caduta in qualifica, Martinator ha sbancato Le Mans con un fine settimana pressoché perfetto, in cui si è preso record della pista, pole position e due vittorie tra Sprint e Gran Premio. Due successi costruiti con una gara in solitaria al sabato e con un affondo su Pecco alla domenica, a sei tornate dalla bandiera a scacchi, che hanno consolidato la leadership mondiale dell’alfiere del team Pramac Racing, primo in campionato con 129 punti e 38 lunghezze di margine sul piemontese.

“È la quarta volta che centro la pole e la vittorie nella Sprint e alla domenica e non è facile, bisogna essere in ottima forma. Quando siamo arrivati qui giovedì eravamo seduti quasi nelle stesse posizioni in cui siamo ora e non mi aspettavo di ottenere questi risultati e sono molto contento. Oggi non ho fatto la migliore delle partenze, ma ritengo che mettermi dietro a Pecco sia stata una buona strategia, perché sono riuscito a studiarlo e a lasciar passare i giri, cercando di mantenere una buona pressione delle gomme, perché poteva calare un po’ con queste condizioni più fresche”, ha raccontato Jorge in conferenza stampa. 

Dopo aver seguito Pecco per quasi tutta la corsa, l’iberico è riuscito a sbarazzarsi del campione in carica al 22° giro della corsa, dopo aver tentato un primo tentativo in Curva 3.

“Ero fiducioso stando alle sue spalle e a sette giri dalla fine ho pensato che fosse arrivato il momento di tentare il sorpasso. Ci ho provato una prima volta ma sono andato un pochino largo e lui è riuscito a contrattaccare. La seconda volta però mi è riuscito perfettamente - ha analizzato Martin - Ho rischiato frenando un po’ di più, ero leggermente al limite e sono contentissimo di esserci riuscito. Gli ultimi cinque giri sono stati lunghissimi. Ho cercato di spingere ed ero un po’ stanco perché è una gara molto lunga e il vento è cambiato un po’ rispetto a ieri. È stato difficile, ma sono riuscito a prendermi un piccolo margine che ha impedito agli altri di attaccarmi”.

Un finale ricco di tensione per il ducatista. “Gli ultimi cinque giri non me li sono goduti molto, perché avevo parecchio da fare. Voglio dire, dovevo andare veloce, ed evitare di cadere con le gomme che non erano al meglio, non era semplice e c’era anche molto vento, quindi la pressione era tanta. Godersi la guida è molto importante, ma quei cinque giri sono stati veramente lunghi e di certo non sono stati divertenti per me ha raccontato Jorge, che sul finale ha potuto respirare un pochino grazie all’attacco di Marquez su Bagnaia: “Ho sempre tenuto d’occhio gli schermi e ho visto che quando ero in Curva 12 avevo una quindicina di metri, quindi sono entrato con calma nell’ultima curva, senza forzare, perché a volte si può rischiare di cadere”.

Proprio il gran ritorno del connazionale è stato uno sprone per Martin per rompere gli indugi e attaccare Pecco

“Sapevo che Marc era dietro con Diggia, così sono rimasto dietro a Pecco. Poi ho visto che era a due secondi di distanza e non appena io e Bagnaia abbiamo iniziato a lottare è riuscito a recuperare quasi un secondo in un un giro, quindi mi sono detto che avrei dovuto tentare il sorpasso e provare a spingere, altrimenti Marc sarebbe arrivato e avrei anche potuto chiudere 3°, nemmeno 2°. Sapendo che stava arrivando ho cercato di completare la manovra il prima possibile per cercare di impostare il mio ritmo e aprire un piccolo gap” ha spiegato il pilota spagnolo, più preoccupato da Bagnaia che dall’otto volte iridato: “Mi preoccupava di più Pecco, perché vedevo che era molto difficile superarlo, non riuscivo a trovare il momento giusto. Vedevo che la Curva 9 era il suo punto più debole, recuperavo tutto nel T3, ma non riuscivo ad avvicinarmi abbastanza per provarci, così alla fine ci ho provato in Curva 3 e una volta che abbiamo iniziato a lottare ho visto che arrivava anche Marc da dietro, così mi sono portato al comando appena ho potuto, per fare in modo che fosse un problema di Pecco, non mio, e da quel momento in poi ho lottato con me stesso per fare dei buoni giri. Ho preso un po’ di distanza, ma poi ho commesso un piccolo errore. Devo curare questi piccoli dettagli per non dargli occasioni la prossima volta”.

Il margine preso è stato comunque sufficiente per completare il suo trionfale fine settimana, concluso demolendo il cupolino e la visiera del suo casco nell’impeto dei festeggiamenti. 

“Fare il record, vincere la Sprint e il GP è veramente difficile, quindi mi dicevo: ‘chi è il numero 1? Chi è il numero 1?’ e sento che questo fine settimana sono stato sicuramente il numero 1 e ne sono davvero felice. Battere Pecco e Marc è pazzesco, sono dei campioni incredibili mentre io non sono ancora campione, quindi per me è davvero fantastico. È stata una grande gara e credo che vincere davanti a due campioni come Marc e Pecco dia molta fiducia. Sono molto contento di essere in questa posizione oggi - ha affermato il 26 enne - Vedremo cosa succederà nella prossima gara, ma oggi mi godrò la giornata e festeggerò, perché è molto difficile vincere in MotoGP e ogni volta che lo fai va celebrato. Non è perché ho vinto oggi che sono migliore di ieri o dell’altro ieri, però è chiaro che oggi sono stato il più forte. Ritengo che siano loro i rivali da battere anche per il titolo, lo sapevo prima dell’inizio dell'anno e lo stanno dimostrando. Credo che in questo momento noi tre siamo i piloti che sono al livello più alto e sarà una lunga lotta, la sfida è molto grande, perché loro sono dei grandi campioni e batterli è ancora più difficile, ma ora sta a me fare del mio meglio”.

Come l’anno scorso, Le Mans si è confermata un feudo di Martin, che però non ritiene che quello odierno sia il suo successo più bello in MotoGP

“Sì, è territorio di Martinator (sorride). L’anno scorso ci sono andato vicino, ma quest’anno ho completato l’opera - ha detto - Non credo che questo sia il più bello. Penso che la vittoria a Misano dello scorso anno sia stata imponente. Sicuramente una vittoria è una vittoria, ma oggi non abbiamo lottato tra di noi fino all’ultimo giro, quindi non credo sia stata la mia più grande gara, ma certamente una delle migliori”.

Jorge ha più volte detto che a suo parere Ducati ha già deciso il prossimo compagno di squadra di Bagnaia, ma non è voluto entrare troppo nel merito della questione. 

“Mi vengono fatte queste domande in continuazione, ma io non voglio parlarne. Penso che sia che vinca qui e al Montmeló o che non lo faccia, io sono lo stesso pilota, lo stesso ragazzo, quindi non credo cambierà la loro decisione. Qualunque cosa arriverà andrà bene ha sottolineato, rendendo poi merito al gran lavoro compiuto dalla sua squadra questo fine settimana: “Io sono in un team satellite, ho materiale ufficiale ovviamente, ma alla fine, la Ducati lavora per far vincere una Ducati alla fine e questo è il motivo per cui i piloti si aspettano di essere nel team ufficiale, però la mia squadra è incredibile, hanno fatto un lavoro eccezionale. Dopo l’incidente in qualifica, ho corso con quella moto ed è stata sempre perfetta. Sono molto felice di essere qui nel team Pramac”.

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