Tu sei qui

SBK, Burgatti: “Iannone ha conservato lo stile MotoGP per la Panigale avvicinandosi a Bautista”

Il capotecnico: “Ci aspettavamo maggiore difficoltà da parte di Andrea nell’adattarsi alla V4, invece ha dimostrato determinazione e velocità. Lui non deve però essere la bella copia di Alvaro, tocca a noi esaltare le sue qualità consapevoli che il percorso sarà lungo”

SBK: Burgatti: “Iannone ha conservato lo stile MotoGP per la Panigale avvicinandosi a Bautista”

Lo si potrebbe considerare a tutti gli effetti come una sorta di ritorno a casa. Dopo tre anni nel team factory al fianco di Michael Rinaldi, Filippo Burgatti ha deciso di ripartire da Go Eleven, seguendo da vicino Andrea Iannone nella prossima stagione del Mondiale Superbike.

Una sfida ricca di motivazioni e curiosità per l’ingegnere milanese assieme a The Maniac, nella squadra in cui vinse il titolo indipendenti nel 2020 con il romagnolo ora in Motocorsa. Con Burgatti abbiamo parlato di quello che è stato il primo test svolto da Iannone a Jerez in sella alla Panigale V4.

Chi meglio di lui poteva raccontarci quanto svolto dal pilota di Vasto al ritorno nelle competizioni dopo ben quattro anni di assenza.

“Alcuni mesi fa, parlando con Aruba e Feel Racing, sono state avanzate alcune proposte per il 2024 e quella con Iannone in Go Eleven mi dava grandi stimoli e motivazioni – ha esordito – ho quindi deciso di accettare questa nuova sfida in una realtà che ben conosco e dove in passato mi sono trovato molto bene assieme alla famiglia Ramello e ai membri del gruppo di lavoro”.

Martedì è iniziata questa nuova avventura al fianco di Iannone. Come giudichi il primo test?
“Andrea tornava dopo quattro anni di stop e il test a mio avviso è stato positivo. Ovviamente siamo solo all’inizio di un percorso, ma penso sia stato messo un primo tassello. A dir la verità ci aspettavamo una maggior difficoltà da parte sua nell’interpretare la Ducati, così come le gomme e l’elettronica. Invece lui si è mosso molto bene nonostante l’attesa e il nervosismo iniziale”.

Cosa ti ha colpito di lui?
“Come ho detto inizialmente era un po’ nervoso e posso capirlo, visto che c’era tanta attesa dopo un lungo periodo di stop, inoltre la Superbike non è la moto stradale. Mi ha colpito molto la sua determinazione e le sue qualità redditizie in sella alla moto. Abbiamo fatto piccoli passi e penso sia sia evidenziato un progresso da parte sua al termine dei due giorni di test”.

Umanamente come ti è sembrato nel rapporto con il suo capotecnico?
“Penso che la nostra sia stata una relazione molto costruttiva in questo primo test. Andrea è una persona aperta, che vuole conoscere e sperimentare, ma soprattutto molto attenta al dettaglio e minuzioso. Ovviamente lui aveva alcuni interrogativi prima del test, ma tutti noi abbiamo avuto conferma che sia un pilota veloce, di talento, che non si è scordato di come andare in moto”.

Ad oggi Alvaro Bautista è l’unico pilota in grado di esaltare la Panigale grazie al suo stile. L’obiettivo di Andrea è quello di andare verso quella direzione.
“A mio avviso Andrea è riuscito a conservare nel tempo quello che lo stile del pilota MotoGP, ovvero la capacità di staccare forte, l’ingresso in curva e poi l’uscita veloce col gas in mano. Questi sono i suoi punti forti. A livello di stile invece, considerando tutti i piloti Ducati, penso che Iannone si avvicini molto a quello di Alvaro, ma Andrea non deve essere la bella copia di Bautista. Ogni pilota ha infatti un proprio stile e il nostro compito è di valorizzare quelle che sono le sue qualità”.  

Il prossimo test sarà a gennaio a Jerez. Cosa ti ha chiesto per il 2024?
“Innanzitutto a Jerez dovremo confermare quanto fatto in questo primo appuntamento. Ci saranno poi alcune novità a livello di ergonomia, in modo da avere una maggior comfort come posizione in sella alla Ducati, inoltre dovremo fare qualche aggiustamento a livello di elettronica e freno posteriore”.

L’avventura di Andrea con Go Eleven è solo all’inizio e ci saranno tante cose nuove da conoscere e scoprire in vista dell’inizio del Mondiale. Secondo te quali sono i principali ostacoli da superare?
“Per lui questa è una realtà completamente nuova. La gestione del weekend di gara, a livello di stress, sarà infatti determinante, dato che lui non ha mai corso tre gare di fila in un fine settimana. Fisicamente dovrà poi abituarsi a una Superbike, molto esigente dal punto di vista fisico rispetto alla versione stradale. Dopo il test era abbastanza provato, ma so che ha già recuperato”.

Cosa ti aspetti da Iannone nel Mondiale 2024?
“Penso sia presto per parlare di aspettative. Siamo infatti all’inizio di un percorso e dobbiamo muoverci a piccoli passi. Andrea torna dopo tanti anni e non dovrà avere fretta anche se da parte sua posso comprenderla. L’importante sarà fare uno step alla volta, dato che ci confrontiamo con una categoria come la Superbike, che ha raggiunto un livello altissimo in questi anni”.        

Articoli che potrebbero interessarti