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MotoGP, Mir: "dobbiamo avere una moto più prevedibile. Non riuscivo a fermarla"

Honda ancora in alto mare e il maiorchino boccia pure il nuovo telaio, già abbandonato a favore di quello vecchio. "Non mi aspettavo di faticare tanto. Dovremo trovare il modo per essere  più competitivi in futuro"

MotoGP: Mir:

Tredicesimo alla bandiera a scacchi, a diciassette secondi dal vincitore della Sprint Race del Giappone Martin, Joan Mir ammette il proprio disappunto per le problematiche ancora evidenti della sua RC213V, nonostante qualche timido progresso.

"Non mi aspettavo una gara tanto dura - ha dichiarato -  "In qualifica mi sentivo bene e credevo di poter entrare in Q2 senza problemi, il che sarebbe stato ottimo considerato il nostro attuale potenziale, ma l’incidente alla curva 6 ha condizionato la mia giornata. Peccato, perché ero riuscito a segnare il tempo da solo tenenedo l'1’43, però poi in corsa con lo stesso quantitativo di benzina e le medesime gomme ho faticato addirittura a stare sull’1’45".

E' chiaro che in HRC il lavoro da fare sia ancora tanto. "Dovremo trovare il modo per essere  più competitivi in futuro e avere uuna moto più prevedibile. Non riuscivo a fermarla è questo mi ha fatto perdere decimi preziosi. Non sono per nulla soddisfatto - ha quindi affermato prima di entrare nel dettaglio -  Ci manca la trazione che hanno gli altri e siamo costretti ad usare molto i freni e la gomma anteriore. Inoltre quando vai oltre il limite le problematiche si amplificano. Se non riesci a  frenare la motocicletta, anche la prestazione ne risente".

Non pare aver dato conoforto neppure il telaio in versione 2024. "L'ho provato due giri, ma l'elettronica non rispondeva bene e allora sono tornato a quello vecchio. Non è facile fare dei test nei weekend di gara. Bisogna analizzarlo con calma perché cambia molto".

Pur avendo notato qualche piccolo miglioramento dal Buddh, il 26enne ha riconsciuto che deve essere fatto ancora parecchio, senza però entrare nello specifico e svelare le carte sui piani futuri. E a proposito del domani, l'iberico ha commentato i movimenti al vertice della Casa madre. "Gli handicap tecnici sono ancora presenti, per cui per adesso non mi sono accorto di niente", ha minimizzato l'ingresso di nuove figure in seno alla scuderia, volte esattamente a migliorare lo stato delle cose.

Per concludere il #36 si è soffermato sul gioco delle scie. "Io ne ho usufruito in India con Marquez e qui ieri con Martin, mentre, come detto, nel Q1 il crono l'ho fatto da solo. Tuttavia sono effettivamente un aiuto".

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