Tu sei qui

MotoGP, Marquez: “Boccata d'aria fresca, ma ancora non guido d’istinto”

LA FOTOSEQUENZA - Marc Marquez cade con la zona podio a portata di mano e rimonta: “Mi sono preso dei rischi maggiori. Ci ho provato, non mi sarebbe cambiato nulla finire quinto o nono, ma ho commesso un errore. Non annuncerò il mio futuro a Motegi"

MotoGP: Marquez: “Boccata d'aria fresca, ma ancora non guido d’istinto”

A posteriori, guardando la prestazione del proprio compagno di squadra Joan Mir e soprattutto l’uscita di scena di Francesco Bagnaia, Marc Marquez ha buttato via una grandissima occasione (forse irripetibile?) al Buddh International Circuit. Il fuoriclasse di Cervera poteva realmente riassaporare il gusto del podio in una gara lunga dopo l’incoraggiante terzo posto nella Tissot Sprint del sabato, non prima però che una mesta scivolata nelle battute iniziali lo escludesse dalla lotta che conta con l’allora seconda posizione del Campione del Mondo in carica a portata di mano.

“Sapevo che i primi giri sarebbero stati determinanti - ha dichiarato il numero 93 - se fossi riuscito a tenere testa alle Ducati, nella seconda metà della contesa avrei potuto giocarmi le mie carte dato che in genere riesco ad esprimermi al meglio con gomme usate. Purtroppo, sono andato leggermente fuori traiettoria alla prima curva e l’anteriore mi si è chiuso.

Se non altro il portacolori Repsol Honda ha salvato il salvabile una volta finito a terra, riprendendo prontamente la via della pista e issandosi in nona posizione al culmine di una furiosa rimonta: “Il mio obiettivo era giungere al traguardo, sono felice di aver mantenuto un ritmo simile a quello di Quartararo (terzo; ndr). A parte Bezzecchi, Martin e Bagnaia, questo week-end siamo rimasti in lizza per la top-5 in ogni turno. Per questo motivo mi sono preso dei rischi in più.

Per salire sul podio sarebbe servita comunque un’impresa contro l’impenetrabile corrazzata della casa di Borgo Panigale: “Difficile senza la scivolata di Bagnaia... la realtà è che le tre Ducati di testa viaggiavano su un altro livello - ha proseguito - non mi sarebbe cambiato nulla finire quinto o nono. Quando ho visto il podio davanti a me ci ho provato, ma ho commesso un errore. L’importante è aver portato in porto la gara e mostrato la nostra costanza sul passo”.

Il Buddh International Circuit ha regalato un piccolo barlume di speranza alla Honda HRC, con entrambi i suoi piloti affacciatisi nuovamente nelle zone di vertice della classifica: “Il suo layout stop-and-go ricorda molto Austin. Curve di questo tipo, che richiedono l’utilizzo della prima marcia e un grande pick-up in accelerazione, si sposano bene con il nostro pacchetto - ha affermato - soffriamo parecchio di più quando ci imbattiamo in curvoni scorrevoli tipo Barcellona. Anche se ancora non sto guidando secondo il mio istinto. Essere al di fuori della propria confort zone implica maggiore concentrazione.

Alcuni piloti hanno sofferto molto la temperatura, non Marc: "Non ho avuto problemi, per me la gara più lunga di quattro giri non sarebbe stata un problema, ma so che alcuni piloti hanno sofferto di più. Di solito, in condizioni di grande caldo non soffro mai. Durante la gara ho spinto molto, ma non al cento per cento perché cercavo di capire dove fosse il limite della ruota posteriore e il limite delle mie condizioni fisiche su questo tipo di pista, dove non si può andare più veloce di quanto si senta realmente. È vero che io, per esempio, soffro di più quando devo usare le braccia, più di quanto sia accettabile, ma qui non ho sofferto per le temperature".

E sul livello di sicurezza dell'impianto indiano ha aggiunto: "Dorna e l'organizzazione hanno fatto un ottimo lavoro perché prima di arrivare qui la situazione sembrava molto più complicata. Ci sono alcune cose che vanno migliorate, soprattutto alla curva 10 bisogna spostare il muretto. E' un punto che è stato discusso nella Safety Commission. Deve essere spostato nel caso in cui si verifichi un incidente proprio lì".

Poi ha aperto uno spiraglio sulla sua decisione, che sarà probabilmente comunicata in Giappone: "Vedremo. È chiaro che dobbiamo parlare di molte cose, dobbiamo continuare a costruire il progetto, dobbiamo continuare a migliorare, ma questo weekend aiuta molto l'intero progetto, è una boccata d'aria fresca. Ci aiuterà. Non annuncerò la mia scelta a Motegi, perché lì dovrò concentrarmi al 100% sulla pista".

In chiusura, piccola battuta sulla disavventura che ha visto protagonista sfortunato Jorge Martin con la sua tuta: “Impossibile che la mia si apra a quel modo, il sistema di Alpinestars è collaudato ormai”.

Articoli che potrebbero interessarti