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MotoGP, Tardozzi è convinto: "Non abbiamo ancora visto il vero Marquez"

Per il team manager Ducati il pilota di Cervera ha finora giocato d'attesa: "Sta cercando di capire bene la moto". Bugiarda anche la classifica emersa dalla tre giorni di test a Sepang: "E' un grande campione. Può fare molto di più"

MotoGP: Tardozzi è convinto:

Se è verità o soltanto un modo per spaventare la concorrenza lo scopriremo probabilmente già in Qatar la prossima settimana o ancora di più in occasione del GP di apertura del Mondiale in programma sulla stessa pista nel weekend dell’8-10 marzo.  Alla luce di quanto visto nei test di Sepang il team manager della Ducati Davide Tardozzi si è sbilanciato sostenendo che Marc Marquez potrebbe aver giocato a nascondino per non mostrare subito le sue carte ai rivali.

E’ un otto volte campione del mondo. Uno dei più grandi della storia. Credo si stia prendendo il suo tempo. Quello necessario per capire come guidare la moto al massimo. Per cui non ci ha ancora mostrato ciò che veramente è. E’ chiaro però che le sue possibilità siano superiori a quelle osservate in Malesia”  – il suo pensiero riportato dal sito Crashnet.

Il dirigente italiano non è comunque l’unico ad aver avuto questa sensazione osservando l’iberico in azione nella tre giorni malese. Anche l’ex pilota e oggi commentatore Simon Crafar si è detto convinto che l’ex pilota Honda abbia ad oggi giocato di strategia.

Ha lavorato in maniera molto metodica, accumulando tanti giri anche quando gli altri erano al box. Ha fatto tutto ciò che doveva e penso che a Losail si farà vedere”, ha affermato commentando la prima presa di contatto del 30enne in sella alla Desmosedici del team Gresini che lo ha visto terminare nono, quattordicesimo e infine sesto, rallentato  da qualche intoppo tecnico. Incisivo nelle simulazioni di Sprint Race, tanto quanto nel chilometraggio coperto, per il neozelandese il catalano avrebbe semplicemente giocato con gli avversari quando si è trattato di dover segnare il tempo. Tanto che Simon Crafar, commentatore della Dorna ed ex pilota, vincitore del GP di Donington nel 1998 ha sottolineato come, sempre nella stessa curva, Marc andasse largo, come se volesse nascondersi.

 

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