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MotoGP, Marquez: "Io e Mir in Q2? La moto è la stessa, il talento fa la differenza"

"Su una nuova pista esce l'abilità dei piloti. Se corressimo ora potrei lottare per una buona posizione, ma domani gli altri miglioreranno. Il circuito è sicuro, hanno fatto un ottimo lavoro"

MotoGP: Marquez:

Di questi tempi vedere due Honda entrare direttamente in Q2 non è uno spettacolo consueto. Oggi, in India, sia Marquez sia Mir sono riusciti a staccare quel biglietto, ma questo non significa che il vento sia cambiato. Marc su questo punto è molto preciso quando deve distribuire i meriti dell’impresa.

È sempre la stessa moto, secondo me Joan è un pilota di grandissimo talento e quando arrivi in un nuovo circuito i piloti di talento fanno la differenza - la sua opinione - Questa mattina, specialmente, siamo stati molto competitivi, nel pomeriggio eravamo più indietro e sia io sia Mir abbiamo fatto il tempo dietro a Bezzecchi perché abbiamo bisogno di seguire qualcuno. Siamo in Q2, ma lo è anche Quartararo, come ho detto il talento fa la differenza in una nuova pista”.

Quindi la moto non è cambiata di una virgola?
Ho tenuto il setup di base su cui avevo lavorato a Misano, l’avevano già provato anche Mir e Nakagami ed è piaciuto loro. Ora lo usiamo tutti ed è importante anche per Honda che i piloti vadano tutti nella stessa direzione.

Cosa ti aspetti dalle qualifiche?
La posizione sullo schieramento è sempre molto importante, soprattutto ora che vale per due gare. Su questa pista, inoltre, sarà difficile superare perché quando esci dalla traiettoria è sporco ed è facile fare un errore. L’obiettivo per domani è essere nelle prime tre file.

Poi ci sarà la sprint race.
Se la gara fosse adesso potrei lottare per una buona posizione, non per il podio, ma migliore di quella di Misano. Però, come abbiamo visto, dalla FP1 alle FP2 ci sono stati grossi miglioramenti e domani verrà fatto un altro passo in avanti. Non posso dire cosa succederà perché gli altri saranno sempre più veloci”.

Ti senti meglio sulla moto?
Ho spinto ma, come nelle ultime gare, l’ho fatto solo al momento giusto, non in ogni giro. Solo quanto potevo e me la sentivo”.

Qual è il tuo giudizio sulla pista?
Meglio di quanto tutti ci aspettassimo, negli ultimi mesi hanno fatto un gran lavoro. Si possono migliorare alcune cose per l’anno prossimo, ma già adesso noi piloti possiamo pensare solo a guidare. Il disegno mi piace e il grip migliore di quanto pensassi”. 

La prima curva sembra un punto critico.
È molto facile fare un errore in quella frenata, basta staccare 2 o 3 metri dopo e arrivi lungo. Bisogna essere molto precisi, perché se freni un po’ prima poi sei lento, in quel punto è difficile essere costanti”.

Le temperature sono roventi.
Sarà uno dei problemi domenica, rispetto a Malesia e Indonesia c’è un caldo differente… è molto piccante! (ride). Sarà difficile, a Misano ho sofferto un po’ di sindrome compartimentale, di solito non ho questi problemi, ma ho lottato con la moto. Non ho problemi con il caldo però”. 

Come ti sei trovato con la gomma dura?
È stata la mia maggiore sorpresa, di solito quella gomma non funziona né con Honda né con il mio stile di guida. Sono contento di come è andata oggi, perché sono riuscito ad adattarmi, anche se perdiamo ancora troppo in accelerazione. Io e Joan freniamo molto forte e non è il modo per fare 24 giri”.

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