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MotoGP, Pedrosa: “Ho rivalutato le imprese di Rossi e Capirossi a fine carriera”

Dani Pedrosa sfiora il podio nella Sprint di Misano: “Mi sto rendendo conto che andare forte a quest’età è molto più difficile, ma il livello della MotoGP non si sta abbassando. Ci sono piloti promettenti come in passato”

MotoGP: Pedrosa: “Ho rivalutato le imprese di Rossi e Capirossi a fine carriera”

Il Misano World Circuit Marco Simoncelli continua a sorridere a Dani Pedrosa. Presente in veste di wild card (la seconda stagionale) al GP di San Marino e della Riviera di Rimini, l’esperto collaudatore della KTM ha sfornato una prova maiuscola nella Tissot Sprint di questo pomeriggio, tagliando il traguardo in quarta posizione da miglior portacolori della casa austriaca. Scattato dalla quinta casella dello schieramento, il motociclista spagnolo ha mancato di poco l’appuntamento con il podio, soltanto per la strenua difesa di uno stoico Francesco Bagnaia, bravo a chiudergli tutte le porte.

“Sono soddisfatto della mia gara. Rispetto a Jerez ho azzeccato la partenza e questo mi ha permesso di mantenere la scia delle Ducati. Onestamente, sono rimasto sorpreso dal ritmo di Martin e Bezzecchi, viaggiavano fortissimo all’inizio - ha ammesso il numero 26 - col prosieguo dei giri ho provato a riportarmi sulla coda di Bagnaia, ci sono riuscito, ma non ho trovato il varco per sorpassarlo in quanto si è difeso come un fenomeno, chiudendomi ogni porta possibile e immaginabile. Peccato perché sarei potuto salire sul podio!”.

Non sempre tutto il mal viene per nuocere. Certo, la voglia di agguantare la terza posizione era concreta, anche se l’occasione è stata utile per studiare da vicino il comportamento della GP23 condotta dal Campione del Mondo in carica: “Nonostante non fosse, probabilmente, al massimo della forma, stando diversi giri dietro di lui ho potuto soffermarmi sul suo stile di guida, sul funzionamento della sua moto e come la sfrutta. Ho notato delle differenze tra KTM e Ducati, non so ancora se da attribuire ai punti di forza della Desmosedici o di Bagnaia stesso. Analizzeremo comunque i dati per incrementare le nostre prestazioni in determinate aree, in altre siamo già forti”.

Apparentemente, l’ex Campione del Mondo 125cc e 250cc ne aveva di più di Bagnaia. Invece, l’attacco decisivo non è mai arrivato: “Quando mi trovavo più distante da Bagnaia potevo guidare liberamente e seguire le mie traiettorie. Nel momento in cui mi sono fatto sotto però, ho dovuti adattarmi alle differenti reazioni della mia moto. L’ideale sarebbe guidare con pista libera davanti a sé”.

In vista della domenica si candida a rivestire un ruolo da protagonista, col medesimo obiettivo: “Le mie sensazioni sono migliori con la media che con la morbida - ha spiegato - la chiave di domani sarà la gestione dei primi giri, oggi in quel frangente Martin e Bezzecchi hanno fatto la differenza. Il podio? Vedremo. Ci proverò, questo è sicuro!.

A 37 anni suonati sprigiona ancora la velocità di un ragazzino. Bravo lui oppure non si contano più i fuoriclasse di un tempo nella MotoGP moderna? Pedrosa esprima il personale punto di vista: “Ci sono stati un sacco di piloti talentuosi in passato come Lorenzo, Stoner e Rossi. Ciononostante, da quel periodo in avanti sono emersi altrettanti piloti promettenti. Guardate la velocità espressa quest’oggi da Martin, sono rimasto esterrefatto. Oppure Bagnaia, subito in top-3 pur essendo reduce da un violento incidente”.

E ha aggiunto: “Ho smesso perché arriva un punto in cui si deve lasciare spazio ai giovani. Non so di preciso a che età Capirossi o Rossi hanno vinto la loro ultima gara, però ora rivaluto ancora di più la loro forza allora quando io ero più giovane. Sul momento non ci si fa caso, ma a quest’età andare forte è molto più difficile. Me ne sto rendendo conto”.

Da grande uomo-squadra ci tiene ad elogiare il lavoro del suo Red Bull KTM Factory Racing: “Insieme stiamo compiendo un lavoro eccezionale e la moto sta crescendo sempre di più, fattori che aiutano quando si torna ad affrontare un week-end di gara a distanza di qualche mese”.

Chiosa finale su Mike Trimby, fondatore e Ceo dell’IRTA scomparso tragicamente la scorsa notte: “Sebbene non tenessimo alcuna relazione interpersonale è un peccato che ci abbia lasciato così”.

Photo ©Giorgio Neyroz

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