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Moto2, Jake Dixon: "I giovani talenti britannici avrebbero bisogno di più supporto"

L'Inglese vince al MontMelò. "Sono arrivato tardi a 23 anni in Moto3, e mi sono fatto le ossa in Moto2. L'amicizia con Fabio? è un momento difficile, lo supporto come lui ha fatto con me in passato. Un britannico in MotoGP nel 2025? chissà, la mia carriera è più fresca di altri"

Moto2: Jake Dixon:

Il circuito della Catalunya ha consegnato al britannico Jake Dixon la sua seconda vittoria in campionato, in un weekend che lo aveva visto crescere conquistando anche la pole al sabato. In gara l'alfiere del team GasGas Aspar ha combattuto duramente resistendo agli attacchi dei suoi avversari, gestendo con intelligenza le prime fasi della gara, in cui era fondamentale una gestione delle gomme conservativa. Una strategia che ha pagato negli ultimi frenetici giri che lo hanno visto duellare con gli spagnoli Canet ed Arenas, sui quali è riuscito poi a imporsi. Venticinque punti preziosi anche in vista della classifica, che vede Dixon terzo con 142 punti, riconquistando terreno su Arbolino e sul leader Acosta. Il britannico, che ha già rinnovato col team Aspar per la prossima stagione restando in Moto2, era tra i papabili piloti che avrebbero potuto effettuare il passaggio in classe regina, resa oramai orfana di piloti inglesi dopo le sei wild card di Crutchlow in sostituzione di Dovizioso nel 2022.

"E' stata una gara fantastica, mi sono divertito ed il passo era davvero sostenuto - esordisce il britannico - è un altro sogno che si avvera, la mia seconda vittoria in campionato. Il team mi ha dato una moto incredibile, non pensavo sarebbe stato possibile, il venerdì ho iniziato cadendo dalle scale - scherza - e tra una sessione e l'altra di libere avevo una tale emicrania da non vederci da un lato. Al sabato le cose sono migliorate ed è persino arrivata la pole e da lì in poi le cose sono andate per il verso giusto".

Questo circuito metteva a dura prova la resistenza delle gomme, eppure negli ultimi giri sei riuscito ad aumentare il tuo passo gara.
"A inizio gara avevo un passo buono in cui mi sentivo a mio agio, ma poi  quando Canet mi ha superato ho dovuto inseguirlo. Penso di essere riuscito a rimanere conservativo con le gomme nei segmenti in cui avevo margine. Ho seguito il gruppo di testa senza perderli di vista, Acosta è balzato in avanti, poi è stato nuovamente il turno di Canet ed ho pensato: "ancora lui!?". Credo di non aver fatto degli ultimi giri pulitissimi, quindi molto lo devo anche al team che ha preparato un setting perfetto sulla moto".

Nella tua prima vittoria ad Assen sentivi di avere il giusto feeling sul tracciato olandese, qui a Barcellona non è stato subito così.
"Cerco sempre la vittoria in ogni circuito, ma sento che quest'anno le cose sono diverse, sono a mio agio in ogni gara, riesco ad essere sempre competitivo.Rispetto all'Olanda qui a Barcellona abbiamo fatto uno step decisivo al sabato. Alla mia prima uscita con la mescola dura ero riuscito a fare un 1.44 e da quel momento ho capito che sarei stato competitivo. La differenza principale è che ad Assen ho potuto spingere al massimo, mentre qui essere conservativi alla fine ha pagato. Ma non è stata comunque una vittoria affatto facile, gareggio contro i piloti migliori al mondo, per poter compiere sorpassi a questi livelli bisogna essere al top del proprio potenziale. Molto lo devo però anche alle persone che mi circondano, mia moglie in primis che riesce sempre a farmi rimanere nello stato mentale di cui ho bisogno. Il team lavora duramente, e a tutte queste persone  devo molto per essere sempre in grado di tenermi sotto controllo".

Tra le persone che ti supportano, figura anche Fabio Quartararo.
"Ci siamo sempre supportati a vicenda con Fabio. Ora lui sta passando un momento difficile ed io cerco di supportarlo come lui ha fatto con me in passato".

Sei anche diventato padre di recente. Anche Crutchlow cominciò ad ottenere degli ottimi risultati dopo esser diventato padre.
"La piccola ha preso proprio da me, i primi cinque mesi sono stati veramente pazzi. E' una gioia essere padre, ed anche mia moglie è fantastica, e mi permette di allenarmi con la mia normale routine. E' il periodo migliore della mia vita".

Una giornata positiva anche per il tuo team, GASGAS Aspar, che ha visto trionfare anche David Alonso in Moto3.
"David è un grandissimo pilota, la sua gara è stata straordinaria. Lo conosco sin dal 2019 e già allora era un grande talento. E' un bene che il team Aspar sia riuscito a scovare un talento così giovane, sono sicuro che renderà orgogliosi i fan spagnoli. Credo che anche i giovani talenti britannici avrebbero bisogno di poter contare su questo stesso supporto sin da giovani, io sono arrivato tardi, quando sono entrato in Moto3 avevo già 23 anni e ho dovuto farmi le ossa in Moto2 per anni".

Nel 2024 correrai ancora in Moto2, ma la possibilità di entrare in MotoGP non è ancora sfumata del tutto.
"Per ora mi concentrerò sul vincere più gare possibili in questo campionato, poi nel 2025 quando si libereranno più selle in MotoGP vedremo cosa succederà. In fondo sono arrivato tardi, quindi si potrebbe dire che la mia carriera è più fresca di altri - scherza il britannico - vedremo cosa ci riserverà il futuro".

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