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MotoGP, Joan Mir: "Le peggiori sensazioni che abbia mai provato su una moto"

"Tutti i piloti sono capaci ad aprire il gas, ma quando lo facevo la mia Honda rimaneva ferma: è incredibile e inaccettabile. Ho provato a essere positivo, ma avere pazienza è un'altra storia"

MotoGP: Joan Mir:

Non abbiamo pagato l’elettricità, tutto il budget è per la moto” Joan Mir scherza sulle luci spente nell’hospitality Honda ma, appena ripensa alla sprint race appena conclusa a Barcellona, il sorriso scompare. Ultimo, questo il risultato della gara corta. Non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro e anche il maiorchino fatica a trovare le parole

Onestamente, per me è difficile parlare della gara perché ho avuto le peggiori sensazioni della mia vita su una moto, qualcosa di incredibile - allarga le braccia - Perdevo in accelerazione anche rispetto alle altre Honda, devo capire cosa sia successo. So che non abbiamo molto grip su questa pista, ci sono molte curve che enfatizzano i nostri punti deboli, e ho cercato di sopravvivere, ma non ero in grado di controllare così tanto slittamento. Aprivo il gas e non facevo strada, nell’ultima curva ero più lento di 2 o 3 decimi delle altre Honda”. 

Non hai una spiegazione?
È un momento in cui ho bisogno di risposte, di capire cosa sia successo, perché sappiamo tutti aprire il gas in rettilineo. Poi ci sono la frenata e l’entrata in curva, dove siamo forti, ma quello è accaduto oggi in gara è inaccettabile.

Non era possibile fare di più?
Se avete ascoltato le mie parole, avete capito quello che è successo: entravo in curva insieme agli altri piloti, ma quando acceleravo rimanevo fermo. Non so cosa potessi fare di più. L’unica cosa che mi rende orgoglioso è quella di essere riuscito a tenere un passo molto costante per tutta la gara, significa che sono concentrato, che potrei fare di più. Ho provato ad affrontare questo fine settimana con un atteggiamento positivo nell’affrontare questa situazione, ma un’altra cosa è avere pazienza”.

Nel box sei libero di modificare la tua moto come vuoi?
Non posso fare quello che voglio perché sono un pilota, io do i miei commenti e non so cosa fanno i tecnici, è il loro lavoro trovare una soluzione e capire quello che mi serve per esprimere il mio talento. Ogni pilota ha diverse qualità, ma se non mi permettono di usare le mie, allora la situazione è critica”.

La situazione peggiora giorno dopo giorno?
Non è così, sono più fiducioso per domani. Dobbiamo capire, non è normale per me lottare per certe posizioni. Mi piacerebbe vedere più tardi i ragazzi nel box per cercare di migliorare la situazione per domani, è quello che possiamo fare. So come si guida, ma mi servono risultati.

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