Per KTM Brad Binder è una certezza, il deus ex machina (o ex moto) che riesce a raddrizzare ogni fine settimana. Anche oggi, a Silverstone, il sudafricano ha mostrato il meglio del suo repertorio, prendendosi il 3° gradino del podio. Partiva dalla 10ª casella, ma ha rimontato in fretta e quando ha iniziato a piovere ha dato fondo alle sue doti di pilota ‘anfibio’.
“È stata una gara complicata, ho dovuto prendermi dei rischi - ha raccontato - Sembrava di essere uno yo-yo, mi allontanavo e mi avvicinavo dai piloti davanti a me, perché era difficile capire dove spingere. La prima e la terza curva, ad esempio, erano bagnate, in altri punti l’asfalto era asciutto. Volevo salire sul podio dopo averlo perso due volte ad Assen per un errore (era salito sul verde all’ultima chicane ndr), il mio team se lo meritava. Anche perché ha fatto un grande lavoro, la moto sull’asciutto era nettamente migliore rispetto a venerdì. Mi sono divertito”.
E ha fatto divertire con una bella rimonta.
“Sono contento per oggi - ha continuato - Sono partito fiducioso di potere ottenere un grande risultato, ma voglio ancora di più. Vedremo cosa ci riserveranno le prossime gare”.
Sapendo che su Brad ci si può sempre contare.
“I due ragazzi davanti a me hanno fatto un grande lavoro oggi - si è riferito a Espargarò e Bagnaia - Li ho studiati per capire dove potessi spingere. Oggi è stata questione di coraggio, di averne più degli altri. Potevi pensare che fosse il momento di attaccare, ma poi ti rendevi conto che scivolavi da tutte le parti. Alcuni piloti hanno rischiato più di altri e hanno reso la battaglia interessante”.
Prima di congedarsi, Binder ha voluto scusarsi con Martin per il contatto a inizio gara.
“Purtroppo mi sono trovato in mezzo alla sua moto e a quella di Marini e gli sono andato addosso, mi spiace. Se ho perso qualche ala nel contatto? Ho visto qualcosa volare via, ma non ho avuto tempo per controllare” ha concluso con una risata.