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MotoGP, Quartararo: “La Yamaha è sempre una moto, le altre non lo sembrano più”

“Sono frustrato, perché siamo sempre nella stessa situazione. Prima lottavo per il Mondiale ora invece per ottenere qualche punto"

MotoGP: Quartararo: “La Yamaha è sempre una moto, le altre non lo sembrano più”

Trattasi a tutti gli effetti di un disastro o poco ci manca. Fabio Quartararo archivia la gara sprint del sabato di Silverstone in 21^ posizione. Complice una qualifica complica, il francese è affondato del tutto nella manche da dieci giri e lui non si nasconde.

Al termine della gara il portacolori Yamaha mostra il proprio disappunto per una ripartenza al di sotto delle aspettative.

“Peccato per la qualifica – ha detto -  potevo fare meglio ed essere più avanti, invece è andato nel verso sbagliato. Stamani  le condizioni non erano per niente semplici, infatti faceva molto freddo, tanto che oggi pomeriggio ho corso con il sottotuta, cosa che in passato non facevo”.

L’attenzione di Fabio si sposta poi sulla debacle in gara.
“A dir la verità non so cosa ci manca. L’ultima volta in Argentina sono riuscito a essere veloce mentre oggi è andata diversamente e non capisco. Dobbiamo valutare attentamente anche se il problema è sempre lo stesso. Ci manca grip al posteriore, la moto scivola, fatico in termini di grip e percorrenza. Questo è il quadro generale della mia situazione”.

Fabio parla poi della sua M1 e del lavoro di sviluppo.
“Adesso la Yamaha è una moto più europea anziché giapponese. Il fatto è che se fatichiamo così tanto di sicuro stiamo sbagliando qualcosa. Per domani apporterò un cambiamento completamente diverso, dato che il mio obiettivo è compiere un passo avanti lavorando soprattutto all’anteriore”.

A dettare il passo è sempre al Ducati.
“A differenza della nostra Yamaha, le altre non sembrano moto e basta vederlo dal di fuori. A mio avviso sarebbe però interessante vedere dal dentro quale è la differenza. Il test di Misano? Mi aspetto una moto simile ma più veloce sul giro secco”.

Il disappunto è grande da parte sua.
“Oggi ho provato a lavorare sul posteriore, sfruttando il frenomotore, ma purtroppo non è successo nulla. La motivazione? Quella non l’ho persa, ma di certo mi sento frustrato. Prima lottavo per il Mondiale ora invece per ottenere qualche punto. Di sicuro Marc non ha perso la proprie capacità dopo aver vinto otto titoli, ma sta faticando”.

A quanto pare Fabio sembra fare i conti con le difficoltà ai tempi della Moto2.
“In Moto2 è sempre stata una merda per me. Non sono mai riuscito ad essere competitivo. La MotoGP però è un’altra cosa”.  

 

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