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MotoGP, Pol Espargaró: “La soft al posteriore mostra la situazione in cui ci troviamo”

“Sapevamo quali potevano essere le nostre possibilità. Siamo gli unici ad aver usato la soft al posteriore, ci mancava grip. Aleix? Sono felicissimo per lui”

MotoGP: Pol Espargaró: “La soft al posteriore mostra la situazione in cui ci troviamo”

di Mattia Fundarò

Dopo la pole position di ieri, Pol Espargaró ha lasciato Silverstone con la sua prima top-5 da quando è arrivato in Honda. Un risultato frutto di una gara che lo ha visto lottare per lunghi tratti per il podio contro suo fratello Aleix e che poi ha chiuso lontano dal gruppo che si è giocato il secondo e il terzo posto per il calo della posteriore soft con la quale ha affrontato il GP.

“Penso sia naturale volere di più, ma sapevamo quali potevano essere le nostre possibilità con la soft al posteriore. Eravamo consapevoli di avere l’opportunità di divertirci fino a metà gara e sapevamo che poi avremmo dovuto cercare di sopravvivere e di vedere cosa sarebbe successo – ha spiegato Polyccio – Le nostre previsioni lo hanno confermato: il lato destro della gomma era praticamente finito dopo metà gara, dal 12° giro in poi per noi era impossibile entrare e fare le curve veloci, il posteriore si muoveva tantissimo. Ovviamente avrei voluto di più, perché pensavo di avere la velocità dei migliori, Quartararo a parte. Mi sentivo bene per il podio, a un certo punto stavo anche recuperando su mio fratello e su Rins quando loro si sono allontanati, ma la gomma mi ha mollato. Alla fine è semplice: noi Honda usiamo la soft al posteriore e siamo gli unici, ciò mostra qual è la situazione in cui ci troviamo. È una cosa atipica e non ci pone sullo stesso piano degli altri costruttori”.

Per la prima volta abbiamo parlato dei fratelli Espargaró davanti, in passato hai lottato con lui ma in posizioni inferiori. Cosa hai provato? Abbiamo visto anche che sei stato circondato da Puig e dal tuo team dopo la gara, che cosa ti hanno detto?

“Pochi fratelli hanno lottato per un podio o per la vittoria, farlo con mio fratello in MotoGP è stato bellissimo e mi sono sentito orgogliosissimo. A fine gara ho parlato con tutta la squadra, il team era contento perché stiamo vivendo momenti duri, ma non parlo solo di me. Quando le cose non vanno bene sono triste ma anche il team e la Honda lo sono. Abbiamo fatto una bella gara, avevamo il potenziale per il podio e avrei voluto salirci, ma la situazione in cui ci troviamo ora è quella che è e non potevamo fare di più. Dobbiamo essere contenti e vedere le cose nel loro insieme: se mi avessero detto che avrei fatto una pole e un quinto posto prima di venire qui, avrei firmato. Il prossimo passo è Aragón e andremo lì con un po’ di positività”.

La media al posteriore non è mai stata un’opzione per via della mancanza di grip che hai?

“Credo che la scelta fatta sia stata corretta, non posso dire che sia stata sbagliata, ma non dovrebbe essere la scelta giusta, perché gli altri costruttori hanno usato la media al posteriore. Anche nel weekend gli altri andavano veloci con la media mentre noi non potevamo, era pericoloso perché ci mancava grip e quindi abbiamo dovuto usare la soft. Ciò ci pone in una situazione critica, significa che ci manca grip e lo sappiamo. Ci stiamo lavorando, penso che risolveremo il problema, spero presto, ma è il nostro punto debole”.

Come stato lottare con questi ragazzi? Ieri hai detto che forse avresti dovuto preoccuparti per via della poca esperienza.

È stato molto più tranquillo che lottare per la top-10, dietro sono matti, fanno linee strane e ti attaccano appena possibile e ci provano sempre. Lottare in quelle posizioni è stancante, devi sempre difenderti cercando di mantenere ciò che hai senza migliorare. È una lotta per la sopravvivenza. Mi sono divertito nei primi giri, mi ricorderò le sensazioni che ho provato, è stato bello”.

Hai detto che andrai ad Aragón con un bel boost, pensi che sia realistico mantenere la stessa velocità che hai avuto a Silverstone anche là o ci sono degli ostacoli che dovrai affrontare?

“Vedendo la situazione, dovrebbe andare bene, ma è difficile da dire prima di andare là. Stiamo avendo dei momenti difficili, Aragón mi piace e la moto dovrebbe andare come l’anno scorso e 12 mesi fa Nakagami era stato velocissimo, era stato il migliore. Anche le condizioni erano differenti. L’anno scorso faceva più fresco, quest’anno dovremmo trovare 30°, 10 in più di 12 mesi fa e ciò farà una differenza enorme. Normalmente sono veloce, vi ho vinto in 125 e in Moto2, in estate mi sono allenato lì, il posto mi piace, è una gara di casa per me, perché non dovremmo fare un bel lavoro lì? Però non voglio fare previsioni prima di girare, io spero di mantenere quel ritmo e di divertirmi un po’ di più quest’anno perché per ora non è stato così”.

Questa è la prima volta che hai lottato per il podio da quando sei in HRC, hai visto cosa ti manca?

“Penso che sia la prima volta che mi sono veramente divertito sulla Honda, sul finale ho sofferto perché sapevamo che con la posteriore soft non saremmo arrivati lontano, ma era l’unica opzione che potevamo usare, le altre mescole erano troppo dure non solo per me ma per tutte le Honda e ciò ci costringeva a sacrificare la parte più importante della gara. È stato un fine settimana completo, mi sono divertito e ho sfruttato il mio potenziale in diversi momenti del weekend. Mi sono visto forte, ho visto il pilota che ero prima e non quello che sinora ha ottenuto brutti risultati e delusioni. Spero che il risultato di oggi possa servire per risollevare un po’ il morale di tutti, me compreso. Aragón mi piace e spero in un buon piazzamento, però dirlo ora è prematuro”.

Abbiamo parlato con Aleix e lui ci ha detto che questo è il suo secondo giorno più bello da quando è nel Mondiale dopo il giorno in cui hai vinto il titolo della Moto2 in Giappone. Quanto sei contento del podio di Aleix con Aprilia?

“Sono felice, posso immaginare quello che ha provato perché anche io mi sono trovato nella sua situazione in una Casa che, con sacrifici, è partita da zero, con il lavoro sulle sue spalle, lottando, con continue delusioni perché lui non ha avuto la fortuna che ho avuto io in KTM. A lui e ad Aprilia è servito molto di più per questo podio, ma alla fine sono felicissimo. Per lui, per il suo lavoro, per i suoi sforzi, per tutto. Da fuori è un podio, ma per noi questi momenti danno un significato a tutte le difficoltà passate sinora. Sono felice per lui e anche per Aprilia, hanno condiviso sofferenza e delusioni, sono contento per tutti”.

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