Enzo Panacci è l'amministratore delegato di Nolan Group ed è l'uomo che sta letteralmente traghettando l'azienda verso il futuro. Ha gestito le fasi di transizione dalla vecchia alla nuova proprietà, lavorando per garantire continuità ad una realtà che ha quasi 50 anni di storia, essendo stata fondata nell'ormai lontano 1972.
Nolan ha scritto pagine importanti dell'industria in ambito moto in Italia e Panacci ci ha rilasciato una interessante intervista in cui abbiamo potuto apprendere quali siano i progetti legati al futuro di marchi a cui gli appassionati sono molto legati. Tra l'esperienza costante nel racing, la continua ricerca sui prodotti e la voglia di offrire tecnologia di alto livello ai propri clienti, questa intervista è stata un vero viaggio attraverso una realtà tutta Made in Italy.
"Mi occupo di Nolan dal 2015 - ci ha spiegato Panacci - quando sono stato chiamato per seguire l’avvicendamento tra vecchia e nuova proprietà, organizzare la vendita e trovare un futuro alla Nolan. Personalmente ho sempre avuta una passione per i motori, tra auto e moto, ho fatto anche enduro a livello dilettantistico ed ancora oggi quando posso vado in moto".
Panacci: "Nel 2022 Nolan compirà 50 anni di storia. La 2 Ride valorizzerà il Made in Italy"
Nolan ha una bella storia da raccontare. Quale è il suo futuro?
"Nolan nel 2022 compirà 50 anni di storia, un traguardo prestigioso e la nostra caratteristica è sempre stata quella di avere una produzione integrata qui a Brembate. Dalle sue origini nel 1972 fino ad oggi, l'azienda si è sviluppata in quest’area, con i suoi stabilimenti e collaboratori. Abbiamo quasi 400 dipendenti che lavoran qui e sono nate vere famiglie: c’è un forte attaccamento all’azienda. Il gruppo che ci ha acquistato, la 2 Ride, che fa capo a fondi di investimento francesi, vuole valorizzare il Made in Italy. La loro volontà è sostenerci per continuare a produrre i nostri caschi qui in Italia, con la nostra tecnologia e le nostre conoscenze sviluppati in 50 anni di storia".
Come vi siete organizzati, quanto dipendete da loro adesso?
"Ci hanno lasciato grande autonomia, dobbiamo ovviamente fare i nostri report e rispondere alla proprietà come avviene in tutte le aziende, ma hanno anche tenuto conto dei valori che ha Nolan e ci hanno lasciato totale autonomia per prendere le nostre decisioni, fare le nostre scelte aziendali. Quando si tratta di fare investimenti, chiaramente dobbiamo anche sottoporli a loro, ma ci danno spazio e vogliono valorizzare quello che sappiamo fare qui. Quest’anno abbiamo confermato le nostre performance, i nostri risultati, quindi diciamo che il matrimonio può andare avanti in buona armonia".
Che tipo di sinergie potranno esserci in futuro?
"La 2 Ride controlla altri marchi come la Shark, la Bering che invece fa tute e la Segura che fa abbigliamento vintage per le moto. Esistono sinergie, ci scambiamo informazioni e dati utili a progredire. Logicamente ogni azienda ha le sue caratteristiche che vengono rispettate. C’è uno scambio di informazioni, ma ognuno va avanti con le sue caratteristiche".
Panacci: "Il racing sarà sempre importante, abbiamo avuto Stoner e Lorenzo"
Resterà forte il legame con il racing di Nolan e X-Lite?
"Ogni marchio partecipa alle corse con i propri piloti e per noi le gare sono importanti da sempre. Abbiamo avuto piloti come Casey Stoner, Jorge Lorenzo, piloti che hanno fatto la storia del motociclismo. Attualmente abbiamo Alex Rins, Danilo Petrucci e abbiamo Laia Sainz, che corre la Dakar e ci rappresenta per i nostri caschi da fuoristrada, una grande testimonial. Per noi le corse sono importanti per la ricerca soprattutto. Da lì attingiamo informazioni da portare sulla produzione di serie. Gli interni della X-Lite di esempio sono stati sviluppati molto con i caschi della MotoGP, sono sofisticati sotto tanti aspetti".
Quest'anno è stata introdotta la nuova omologazione per i caschi da MotoGP. Per voi è stato un problema?
"Noi dobbiamo seguire quello che ci chiedono le Federazioni, è giusto avere e rispettare le loro omologazioni. La FIM ha istituito questo nuovo protocollo a cui ci siamo adeguati con successo, abbiamo subito omologato il nostro Nolax 803, adeguando il nostro standard alle prescrizioni della FIM. Tra due anni saranno ancora più severe. Leggerezza e prestazioni di resistenza agli urti sono le curve che devono incrociarsi al meglio, noi facciamo tanta ricerca sui materiali per ottenere certi risultati".
Il Covid19 è stato nefasto protagonista di questo 2020. Voi come vi siete difesi?
"Nella prima fase della epidemia siamo stati colpiti molto come zona, abbiamo avuto purtroppo anche tanti problemi nelle famiglie dei nostri collaboratori quindi siamo molto sensibili al problema del Covid. Ci siamo adeguati, abbiamo adottato una serie di indicazioni per lavorare in sicurezza. Devo dire che abbiamo cercato di difenderci al meglio e quando abbiamo riaperto abbiamo trovato un mercato che ci ha sostenuto. Sul quadrimestre da giugno a settembre abbiamo raggiunto un +20% di fatturato rispetto all’anno precedente, quindi abbiamo recuperato molto bene e devo ringraziare tutti i nostri operai e collaboratori che ci hanno permesso di far fronte alle richieste di mercato".
Nonostante il fermo, siete anche riusciti a presentare due nuovi modelli molto importanti.
"Siamo anche riusciti a portare avanti i due caschi che volevamo presentare a settembre, come facciamo ogni anno. Ovvero il Nolan N90-3, che è un apribile entry level e poi il nostro X-Lite X-1005 che è il nuovo fiore all’occhiello, con caratteristiche tecniche di primissimo livello. Adatto ai lunghi viaggi e molto polivalente, pensiamo che possa essere il nostro prodotto top di gamma della prossima stagione".