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Ducati: la prestazione non è solo potenza

Intervista all'ing. Sabbioni, project manager della Ducati Multistrada

Moto - News: Ducati: la prestazione non è solo potenza

Durante il nostro test della nuova Multistrada 1200 abbiamo percorso circa 190 km per le strade costiere e montane intorno a Bilbao. Durante una pausa, abbiamo avuto modo di parlare con l’ingegner Federico Sabbioni, project manager della gamma Multistrada, ma anche gran bel “manico” in sella alla sua creatura. Ci siamo soffermati su numerosi punti e sulle novità dell’ultimo modello della casa di Borgo Panigale.

Ovviamente, focus principale del discorso è stato il nuovo sistema SkyhookE’ la prima applicazione su due ruote di sospensioni semiattive, insieme a quanto fatto da BMW. Abbiamo lavorato duramente per due anni insieme ai tecnici della Sach, che ci hanno fornito l’hardware del sistema, ma mettendoci anche tanto del nostro, nella scrittura del software delle logiche di controllo. Alla fine sono quelle che rendono intelligente il sistema”.

Sabbioni si è soffermato poi su quello che è stato l’obiettivo e l’evoluzione della nuova Multistrada, ovvero la volontà di rendere più turistica e lineare la guida della moto. “Non è un Touring noioso ma abbinato in maniera molto stretta alla sportività che ci contraddistingue” ci tiene a precisare “ Grazie al sistema Skyhook siamo riusciti ad ottimizzare il comfort del pilota e del passeggero, minimizzando le sollecitazioni che gli stessi sentono in funzione, sia delle asperità del fondo stradale sia di manovre di guida particolari come frenate o accelerazioni importanti. Rimane comunque un sistema sviluppato senza dimenticarci della sportività e della possibilità di guidare la moto in condizioni di tenuta di strada ottimale, per poter andare anche forte ,al limite anche in pista. Il focus, per questa versione 2013, si è spostato dalla ricerca del massimo comfort a quella della massima stabilità del veicolo e quindi della massima comunicatività delle sospensioni verso il pilota”.

Il discorso si è poi spostato verso il sistema ABS. Come abbiamo avuto modo di notare, DSS e ABS lavorano pienamente in sinergia, cercando di effettuare un unico “lavoro” per offrire la miglior guida possibile “Limitando il trasferimento e l’affondamento di carico, lo skyhook ha fatto lavorare in maniera ottimale - e quindi fa lavorare meno – il sistema abs;  la frenata risulta  ottimale in quanto lo pneumatico mantiene le condizioni ottimali di grip.”

Dall’ABS il discorso si è trasferito all’evoluzione del motore, il Testastretta da 11 gradi, ora più lineare nell’erogazione, pur avendo a disposizione un maggior quantitativo di Coppia. “Si è voluto andare a cercare un’ evoluzione nella direzione della godibilità e della facilità di guida, nell’erogazione del motore, soprattutto in condizioni di bassi carichi e velocità” ha detto Sabbioni “Non ci siamo concentrati sull’architettura o la distribuzione, piuttosto che sulla fluidodinamica, ma siamo andati ad offrire al motore qualche aiuto esterno: la seconda candela di accensione ad esempio, che aiuta a gestire in maniera più regolare e rapida la combustione della carica in camera di scoppio. Oppure il lavoro sulla camera secondaria, un altro escamotage che ci ha dato la possibilità di bruciare una miscela aria-benzina con un titolo più ricco in camera di scoppio.

Combustione più ricca e doppia candela sono due aspetti che, con il nuovo layout di iniezione,fanno la differenza in termini di contenuto energetico tra un ciclo motore ed il successivo: tanto più uno riesce ad abbattere questo parametro quindi avere cicli più uguali - dal punto di vista del rilascio dell’energia della combustione sul pistone - tanto più la percezione di chi guida sarà di un rilascio di coppia del motore più regolare. E’ quello che cercavamo fin dal 2010."

Il discorso a questo punto si amplia: da ciò che si è fatto per la nuova Multistrada in termini di sicurezza e feeling alla guida, si passa ad una piccola analisi sulla direzione che il mondo delle due ruote sta prendendo in termini di sviluppo, ricerca ed idee.

La direzione che stiamo prendendo noi è quella che si pone sotto il claim strategico di “performance redifined”.  Cosa significa? Che la ricerca della performance assoluta rimane.

Però la performance non sono solo i cavalli in più, il peso inferiore o la miglior ciclistica. La prestazione non è solo potenza, anzi. Stiamo rimodellando questo concetto, andando a cimentarci in aspetti quali il piacere di guida anche quando non si va forte, nella possibilità di guidare una moto con una potenza importante, ma anche in condizioni in cui non viene erogata totalmente, o comunque in modalità più gestibile.

Si guarda anche ai motociclisti che non hanno tantissima esperienza o che comunque non hanno una fisicità tale da gestire l’ergonomia di un veicolo di un certo peso o di una certa prestazione.

Dobbiamo continuare per questa strada: oltre a Traction Control e ABS, si cominciano a vedere i primi Air-bag da moto, si comincia a parlare di sistemi di TC e ABS anche a moto piegata. In questo, il mondo dell’automobile è ben più avanti rispetto a noi: oramai tutte le macchine sono dotate di ABS, o 4 air-bag, anche quelle con un livello prestazionale molto basso. Stiamo rincorrendo ma ,come sempre, la tecnologia arriva in funzione della potenza di fuoco dei gruppi di sviluppo, delle risorse economiche.

I grandi costruttori automobilistici hanno già certi approcci e certe tecnologie consolidate, noi di contro stiamo arrivando pian pianino.  Sicuramente però, la direzione intrapresa è giusta: il prodotto moto ha anche un aspetto di pericolosità, di interesse sociale alla sicurezza, ed  è molto più sentito e importante di quello dell’auto. Per cercare di tener vivo il mercato, di offrire prodotti che non siano intimidenti , sono questi gli aspetti a cui bisognerà in futuro dare importanza”.

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