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SBK, Bassani: “Dovrò faticare con Kawasaki, ma ricordo quanto ho sofferto nel 2017”

VIDEO - “Sei anni fa mi sono ritrovato a casa senza un soldo per correre e quei momenti ti fanno apprezzare la fatica. Nei test di Jerez penso che abbiamo trovato la direzione da seguire, ma il salto dal V4 al quattro in linea è tosto"

SBK, Bassani: “Dovrò faticare con Kawasaki, ma ricordo quanto ho sofferto nel 2017”

Gli impegni di Axel Bassani in questo 2023 non sono ancora finiti. Nei giorni scorsi il pilota Kawasaki ha infatti ricevuto il premio Fair Play istituito da Motomorphosis. La cerimonia è andata in scena presso l’H-Farm di Roncade e il veneto è stato premiato per il comportamento mostrato nel corso del weekend di Jerez.

Come ben ricordiamo, Axel è stato travolto da una manovra oltre il limite di Rinaldi in Gara 1, ma il suo comportamento corretto nel corso del weekend ha indotto la giuria a consegnargli il riconoscimento. Di sicurezza e molto altro si è parlato nel teatro di Roncade con Axel, reduce dall’ultima uscita con la ZX-10RR in Andalusia.  

“Siamo all’inizio di questa avventura e mi sto trovando sempre meglio – ha detto – in Kawasaki ho trovato una squadra che ha molta voglia di lavorare e dimostrare il suo valore. Sulla moto c’è sicuramente da fare, ma l’importante è capire dove e in che punti concentrarsi. Tutti noi siamo consapevoli che ci sono dei problemi, ma al tempo stesso delle soluzioni”.

Qual è il bilancio di quest’ultimo test a Jerez?
“In questi test abbiamo lavorato per capire quale strada prendere e secondo me abbiamo capito la direzione. Vedremo quindi se a gennaio riusciremo a compiere un passo avanti per essere ulteriormente competitivi”.

Quanto deve cambiare la Kawasaki per Bassani e al tempo stesso la ZX-10RR per Axel?
“Io penso sia un 50% e 50%. Deve essere un insieme di cose, perché a mio avviso bisogna cercare di andarsi incontro. Come ben sappiamo ci sono tante aspettative attorno a noi per il 2024, dato che tutti vogliono vincere. Bisogna però essere realisti, perché passare da un V4 a un quattro cilindri in linea è tosta e c’è differenza. Ci sarà quindi un periodo di adattamento, consapevole che in Australia faticheremo alla prima gara. Io però sono fiducia, perché con il lavoro potremo lottare per la top five. Ovviamente sarà necessario  metterci calma”.

Axel, il tuo passato quanto ti ha formato per questa sfida?
 “Io non sono uno speciale, perché c’è gente che nella vita fa più sacrifici di me. Nel 2017 sono rimasto a casa senza avere i soldi per correre e quelle cose ti fanno capire quanto sia bello correre in moto e godersi il momento. A volte non capisci il valore delle cose fino a quando non lo perde. Io dovrò usare la testa e compiere un passo alla volta con calma”.

Quanto è diverso questo Bassani rispetto a quello dell’esordio in SBK?  
“Di sicuro non sono più l’Axel di tre anni fa. Arrivare in un team ufficiale ti fa sentire più professionista. Io  però voglio continuare ad essere legato a casa mia e alle nostre radici. A me non piace quando me la raccontano o quando mi vendono i sogni, perché questo tipo di persone mi sta proprio sulle palle, infatti preferisco essere dirette”.

Come cambia invece la vita da ufficiale?
“Alla fine sono sempre io. Ho qualche impegno in più, cercando forse di comportarmi leggermente diverso. Forse avverti il fatto di essere professionista. Prima ero in una famiglia”.

Che Kawasaki vedremo a gennaio a Jerez?
“Quella nera con le righe gialle (scherza). Abbiamo qualcosa non si può dire”.

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