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MotoGP, Quartararo: “Non abbiamo un piano per migliorare, le abbiamo già provate tutte”

“Non riusciamo a fare passi avanti perché ci mancano così tante cose che non possiamo concentrarci su un solo aspetto”, Morbidelli: “È un peccato non poter far nulla nella gara di casa della Yamaha”

MotoGP: Quartararo: “Non abbiamo un piano per migliorare, le abbiamo già provate tutte”

Dalla bella perfomance dell’India al disastro di Motegi, tutto sembra essere cambiato in una settimana all’interno del box della Yamaha. Ma la realtà è che il podio conquistato da Fabio Quartararo sul circuito di Buddh non è stato un segno della ripresa della Casa di Iwata, ma un’eccezione rispetto alle difficoltà palesate dalla M1 nell’arco della stagione e sul tracciato di casa del costruttore giapponese, dove il nizzardo ha chiuso la Sprint Race in 15esima posizione, a 19” dal vincitore Jorge Martin.

“Ho fatto una buona partenza, ma sfortunatamente non ho scelto la giusta linea in Curva 1, ho perso qualche posizione e poi non siamo riusciti a fare nulla stando dietro agli altri piloti, perché il nostro passo era molto lento ha raccontato El Diablo, fotografando con lucidità il momento vissuto dalla Casa dei tre Diapason: Non abbiamo nessun piano per migliorare nelle prossime gare. La moto è la stessa da tre anni. Apportiamo dei cambiamenti, ma non riusciamo mai a fare davvero un passo avanti. Abbiamo provato qualunque cosa possibile sulla moto e non c’è nessun modo per riuscire a fare un grosso miglioramento, perché mancano talmente tante cose che non possiamo concentrarci su un solo aspetto”.

La M1 a Motegi sta faticando tanto in gara quanto sul giro secco, al punto che il transalpino non è riuscito ad accedere alla Q2, qualificandosi con il 14° tempo

“Non è successo niente in Q1, questo adesso è il nostro potenziale - ha chiosato Fabio - Non abbiamo percorrenza, potenza e carico aerodinamico, quindi devi frenare oltre il limite se vuoi provare a essere in Q2 e questo ti porta a compiere tanti errori. Ho provato a frenare più tardi nel mio secondo time attack, perché è l’unico modo per cercare di fare il giusto tempo, ma poi arriva una curva dove fai un errore e non riesci a migliorare”.

Nessun problema o intoppo quindi per il nizzardo, che ci tiene a sottolineare di non essere stato distratto da Marc Marquez, quando lo ha seguito come un’ombra durante la Q1: “Sapevo che sarebbe stato in prima posizione con quell’1’43”9, quindi l’obiettivo era quello di stargli il più vicino possibile - ha affermato - Non mi importa che fosse dietro di me, perché per noi è anche peggio stare alle spalle di un altro pilota”. 

Nemmeno la brutta caduta di venerdì pomeriggio sembra aver condizionato più di tanto Quartararo, che ha ammesso di non averci messo molto a ritrovare il limite nelle prove di questa mattina.

“Ho usato un’anteriore con 20 giri alle spalle perché quella usata per il time attack era coperta d’olio e non potevamo riutilizzarla, per questo ho fatto solo sei o sette giri. Nei primi due passaggi ero in prima posizione, ero veloce, ma quando fai subito il tuo miglior tempo significa che trovi subito il limite e non hai margine per migliorare - ha spiegato - Credo di aver girato in 1’45”3 nel mio secondo passaggio, e a quel punto non puoi più fare un passo avanti perché senti di staccare già dopo, hai già chiari i tuoi riferimenti in frenata, ma non hai percorrenza e non riesci a rialzare la moto perché devi mantenerla in piega per evitare di impennare e allo stesso tempo non trovi il grip con la potenza perché non puoi rialzare la moto. Sono tanti problemi che non ti permettono di fare la differenza”.

Morbidelli: “C’è poco da dire, non è stata una bella Sprint”

C’è tanta delusione anche dall’altro lato del box ufficiale Yamaha, dove Franco Morbidelli non ha usato tante parole per parlare della sua Sprint, chiusa alle spalle del compagno di squadra.

“C’è poco da dire, andate ad ascoltare Martin che avrà cose più interessanti da raccontare - ha detto il Morbido ai giornalisti - Non è stata una bella Sprint, oltre alla qualifica anche la velocità non era molto buona. È stata una gara difficile”.

L’amarezza è tanta, visto che le M1 si sono ritrovate senza armi con cui lottare proprio in una delle gare più importanti per la Casa dei tre Diapason.

È il Gran Premio di casa per la Yamaha ed è un peccato sia per i giapponesi che per noi piloti non riuscire a fare praticamente nulla - ha ammesso sconfortato Franky - Non è andata peggio di quanto mi aspettassi, perché questo è un tracciato con delle grandi accelerazioni e noi facciamo molta fatica. Vediamo se riusciamo a migliorare un po’ domani. Magari riusciamo a raggiungere il gruppetto per la Top 10”.

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