Tu sei qui

SBK, La rinascita di Mantovani al CIV: “Vado forte anche in Supersport”

L’INTERVISTA - Andrea Mantovani si regala il podio nella partecipazione spot al CIV Supersport di Misano con Mesaroli Racing Ducati: “Non ho mai dubitato delle mie capacità, neanche quando arrivavo a stento in top-15 al Mondiale Supersport. Ho capito che voglio la Ducati in questa categoria”

SBK: La rinascita di Mantovani al CIV: “Vado forte anche in Supersport”

Prima della Racing Night al Misano World Circuit Marco Simoncelli, la Ducati aveva conquistato appena una vittoria e un terzo posto ad inizio stagione nel CIV Supersport con le wild card di Yari Montella e Matteo Ferrari, poi il nulla. Almeno fino allo scorso week-end per l’appunto, quando Simone Saltarelli ed Andrea Mantovani hanno riportato la bicilindrica di Borgo Panigale in zona podio, rispettivamente in Gara 1 e 2. Di questa impresa è stato coautore l’originario di Ferrara, che assume ancora più valore se si considera che ha conosciuto la Panigale V2 955 di Mesaroli Racing by VMR, lasciata vacante dal convalescente Davide Stirpe, appena il giovedì mattina. Fresco di separazione da Evan Bros Yamaha nel Mondiale Supersport, l’ex Superstock 1000 FIM Cup ha sfoderato gli artigli dando del filo da torcere al leader Simone Corsi in entrambe le manche. Sotto i riflettori del sabato sera soltanto un errore l’ha privato di un grande risultato. Domenica si è rifatto con gli interessi, regalandosi la gioia del podio con una più che meritata seconda posizione.

Il racconto del week-end

“Non mi aspettavo di essere così competitivo fin da subito, è stato incredibile. Malgrado per me fosse tutto nuovo, appena sono salito sulla moto mi sentito a mio agio - ha ammesso Mantovani - abbiamo migliorato i tempi sul giro turno dopo turno fino a quando non ci siamo resi conto che avevamo il passo per poterci giocare se non la vittoria, quantomeno il podio. Resta un pizzico di rammarico per l’esito di Gara 1, purtroppo ho preso un’imbarcata a due curve dalla fine quando mi stavo giocando la vittoria. Sono dispiaciuto anche per il successivo contatto con Ottaviani, gli ho tagliato un po’ la strada, se me ne fossi accorto l’avrei evitato. In Gara 2 ho cercato di mettere pressione a Corsi, in fondo però ne avevo di meno tanto che in qualche curva ho rischiato di finire a terra, a quel punto ho deciso di amministrare e conservare questo bellissimo risultato. Per me importante perché ho tenuto testa ad un pilota che qui lo scorso giugno ha lottato per la top-5 nel Mondiale Supersport”.

Un podio dal sapore di rivincita

“È stata un’emozione incredibile. Devo soltanto ringraziare la squadra per questa bellissima occasione, in particolar modo il team manager Alessio Velini con cui anni or sono ho condiviso il box. Ho voluto metterci anima e cuore, come sempre mi succede quando scendo in pista. Una soddisfazione personale pazzesca... ho dimostrato che alla fine posso andare forte anche in Supersport!”.

La forza di saper reagire

“Finora non ho mai dubitato delle mie capacità, per diverse ragioni. In primis perché mi stavo togliendo delle soddisfazioni nel Mondiale MotoE. Secondo perché ho la fortuna di avere al mio fianco una compagna e degli amici che credono in me e mi supportano in ogni momento, specie in quelli di difficoltà. Mi hanno aiutato a venire fuori da questa spiacevole situazione. Per andare forte in moto basta mantenere la testa a posto, altrimenti è un attimo andare fuori strada come poteva capire a me per i mancati risultati con Evan Bros. Non ho mai mollato, restavo consapevole dei miei mezzi pure quando arrivavo a stento in top-15 al Mondiale Supersport”.

Le differenze tra Yamaha R6 e Ducati Panigale V2 955

“Per quanto entrambe vincenti, hanno due telai completamente differenti. Molto dipende dalle caratteristiche del pilota - ha spiegato - ce ne sono alcuni, come Corsi, che si adattano in fretta alla Yamaha. A me invece serviva più tempo e con la Ducati ho trovato subito diverse analogie con una 1000cc, avvertivo qualcosa di familiare. Forse perché in passato con Vince64 ho usato più volte il suo V2 1299. Certo, potenze completamente diverse, ma si tratta pur sempre di un bicilindrico”.

Nessun rimorso per la prematura separazione da Evan Bros

“Bisogna guardare sempre il bicchiere mezzo pieno, fanno parte delle esperienze della vita. Nella carriera di un pilota ci sono attimi di felicità, ma anche parecchie delusioni. Sono necessari gli attributi al fine di mostrare il tuo reale potenziale. A te stesso più che altro, non tanto agli altri. Con Evan Bros abbiamo deciso di separare le nostre strade di comune accordo. Loro avevano bisogno di risultati di rilievo e per questo motivo hanno preso un pilota di calibro internazionale come Dalla Porta. Io avevo bisogno di tempo per maturare e capire la categoria. Mi serviva tuttavia mettermi di nuovo alla prova in Supersport per vedere di che cosa ero veramente capace. I risultati mi hanno dato ragione e ne sono davvero felice”.

Verso la seconda parte di stagione nel Mondiale MotoE

“Questa ritrovata fiducia mi dà la carica motivazionale giusta per andare tra pochi giorni a Silverstone in MotoE. Proverò a dare il massimo in un tracciato a me sconosciuto. Chiaramente l’obiettivo resta la vittoria, vedremo quale sarà l’andamento del week-end. Con il team RNF Racing ho trovato una dimensione ideale che mi sta permettendo di esprimermi al meglio. Ultima presenza stagionale al CIV? Al Mugello tornerà con Mesaroli Racing Davide Stirpe, loro pilota di punta. Mi è dispiaciuto molto per il suo infortunio, anche se così si è creata una chance per me. Chissà che questo risultato non abbia fatto alzare le orecchie a qualcuno del Mondiale Supersport... vedremo. Una cosa è certa: in questa categoria mi piace e voglio la Rossa!”.

Articoli che potrebbero interessarti