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SBK, Sfida nella notte: tutti a caccia di Bautista e della Ducati a Phillip Island

In Australia scatta il Mondiale: Toprak e Rea mettono nel mirino una Ducati che sembra non avere rivali. Bassani, Gardner e Petrucci i possibili outsider, mentre Honda e BMW cercano ancora la retta via

SBK: Sfida nella notte: tutti a caccia di Bautista e della Ducati a Phillip Island

Sono passati 95 giorni dal Round in Australia che ha chiuso il sipario sul 2022 del Mondiale SBK, con una doppia vittoria firmata da Alvaro Bautista. Ed è proprio dalla pista di Phillip Island che la Superbike si prepara a ripartire, per un 2023 che sembra destinato a seguire un copione simile a quello di tre mesi fa (QUI gli orari del weekend).

Imprendibile nelle simulazioni gara compiute dei test invernali, il Campione del Mondo si presenta ai nastri di partenza del campionato con tutti i galloni dell’uomo da battere, supportato dall’ultima evoluzione della Panigale V4R, che ne esalta ulteriormente l’abilità di guida. Con l’ultima omologazione, la Casa di Borgo Panigale è andata infatti a correggere alcuni dei problemi riscontrati negli scorsi anni, “addomesticando” la sua belva grazie a un’erogazione migliorata e a un motore più dolce e lineare in uscita di curva, che permette al pilota di disporre della potenza del V4 appena apre il gas.

Razgatlioglu e Rea sulle tracce di Bautista

Se Bautista si è dimostrato il re del passo gara nell’ultima due giorni di test, chi ha giocato a carte coperte è stato Toprak Razgatlioglu. Primo degli inseguitori, il turco della Yamaha non ha svolto una vera e propria simulazione gara nello stato di Victoria, preferendo concentrarsi sulla messa a punto della R1 e sul collaudo di nuove parti. Tutti elementi fondamentali per cercare di infastidire la Ducati con una moto aggiornata, ma che non ha subìto alcuna sostanziale evoluzione. La fame di rivincita del 26enne è tanta, così come la voglia di ripartire con un inizio più spumeggiante di quello dello scorso anno, ma bisognerà vedere quali carte ha davvero in mano El Turco e a che punto è la sua Yamaha.

Un discorso simile, ma non analogo, è quello che si applica a Jonathan Rea, che già nella scorsa stagione ha dimostrato la sua voglia di rivincita, cercando di sopperire alla carenze della Ninja con il suo animo da combattente. La fame non basta a contrastare gli avversari, per questo la Kawasaki ha lavorato tutto inverno sul telaio e l’elettronica della ZX-10RR, presentandosi a Phillip Island con una nuova omologazione. Vedremo se basterà questo per provare a mettere i bastoni tra le ruote alla Ducati, nonostante la potenza continui a essere uno dei punti deboli della “verdona”.  

I piloti da tenere d’occhio

Parlando della lotta per il podio, non bisogna però sottovalutare Michael Ruben Rinaldi, che nei test invernali ha dimostrato di arrivare al via del campionato nel suo miglior stato di forma, con l’obiettivo dichiarato di trasformare i fantastici tre del Mondiale nei fantastici quattro. Missione complicata ma possibile per l’italo-venezuelano, che ha lavorato molto sulla sua preparazione e sull’approccio al weekend di gara. Chi punta a riscattare un 2021 sottotono è poi Andrea Locatelli, che sembra aver ritrovato il feeling in sella alla sua R1.

Tra i piloti da tenere d’occhio non si può non citare Axel Bassani, che già nella passata stagione si è dimostrato un assiduo frequentatore della Top 5, salendo tre volte sul gradino più basso del podio. Sebbene la prima presa di contato tra il veneto e la nuova Panigale sia stata un po’ complicata, già nella seconda uscita in Australia sono arrivati segnali incoraggianti dal 23enne, che ha iniziato a trovare un buon feeling con la nuova moto. Una quadra che spera di trovare al più presto anche Danilo Petrucci, alle prese con la transizione dalla V4R con cui ha corso nel MotoAmerica alla Panigale gommata Pirelli del team Barni Racing, con cui disputerà la sua prima stagione nel Mondiale SBK. 

Guardando ai rookie del campionato c’è grande curiosità anche intorno ai due piloti del team GRT, Dominique Aegerter e Remy Gardner, seri candidati per un posto in Top 10. Ancora tutto da scoprire è invece il potenziale del vice-campione della SSP, Lorenzo Baldassarri, al debutto con la Yamaha di GMT94. Così come quello di Eric Granado e del team MIE, che ha annunciato mercoledì il title sponsor Petronas. Pur non essendo un debuttante, una menzione d’onore la merita anche Tom Sykes, al ritorno in SBK con la Kawasaki del team Puccetti.

Honda e BMW, le incognite del campionato

I grossi punti interrogativi, in questo inizio di campionato, sono però rappresentati dalle compagini Honda e BMW. A secco di successi dal suo ritorno nel 2019, la Casa dell’Ala ha un obiettivo ben preciso in mente: tornare a vincere. Nonostante le superconcessioni e le novità introdotte sulla CRB1000RR-R, la Fireblade però sembra ancora essere un passo indietro rispetto alle avversarie. Tanto che Iker Lecuona e Xavi Vierge hanno chiuso i test all’ottavo e 17° posto della classifica combinata.

Proprio in mezzo ai due alfieri di Casa Honda si è inserito compatto il quartetto di piloti BMW, formato da Michael van der Mark, Garrett Gerloff, Scott Redding e Loris Baz, in ordine di apparizione. C’erano tante aspettative intorno alla M 1000 RR, ma la nuova versione della moto tedesca ha tradito le attese. E con una concorrenza così agguerrita rischia di mancare anche la Top 10.

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