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MotoGP, Al via i test in Qatar: tutti alla caccia della Ducati, la volpe del deserto

Domani e martedì (dalle 12 alle 19) i piloti saranno a Losail per le ultime prove invernali. Aprilia e KTM dovranno fare l'ultimo passo, Honda e Yamaha continuare a costruire il proprio futuro

MotoGP: Al via i test in Qatar: tutti alla caccia della Ducati, la volpe del deserto

La MotoGP ha lasciato la Malesia per arrivare in Qatar. Sulla pista di Losail tutto è pronto per gli ultimi due giorni di test invernali che scatteranno domani alle 12 (ora italiana) per terminare alle 19. Sarà per tutti l’ultima occasione per provare le ultime novità e prepararsi al primo Gran Premio, in programma sullo stesso tracciato fra 3 settimane. A Sepang tutte le Case avevano mostrato le loro carte, concentrandosi soprattutto sulla parte aerodinamica. Il motivo è semplice, per la prima gara bisogna omologare la prima versione e ormai le carene sono dei puzzle da comporre a piacimento con alette e spoiler che si possono mettere e togliere. Trovare la giusta combinazione è fondamentale e in Qatar tutti cercheranno le conferme che servono prima di prendere la decisione finale.

Il tempo per gli esperimenti, però, sta per finire e bisogna iniziare a lavorare anche sulle prestazioni. Quindi tutti sfrutteranno i test per arrivare i più pronti possibile alla gara. Da questo punto di vista, la lepre sembra ancora la Ducati. Sia che si parli di GP24 che di GP23, il riferimento è ancora lei. A Sepang i primi 3 posti della classifica erano stati presi dalla moto nuova (che ha convinto i piloti fin dalla primissima uscita a Valencia), ma la vecchia ha ancora molto da dire, soprattutto sulla distanza (Di Giannantonio era stato imprendibile nella simulazione di sprint race). 

Se quindi Bagnaia, Bastianini e Martin (Morbidelli dovrà saltare anche questi test a causa dell’incidente patito a Portimao) dovranno ancora affinare la Desmosedici 2024 e trovare ulteriori conferme su una pista diversa, per gli altri ducatisti l’unico pensiero sarà l’inizio del campionato. Con qualche differenza, perché se il già citato Di Giannantonio sembra già essere perfettamente a suo agio sulla GP23, lo stesso non si può dire per il suo compagno di squadra Bezzecchi, che deve ancora capire la moto dello scorso anno. A metà strada fra i due piloti della VR46 sembra essere Alex Marquez, mentre Marc continuerà la ‘gavetta’ sulla Rossa. L’8 volte campione del mondo è già veloce, ma non al livello dei migliori. Gli automatismi di più di 10 anni sulla Honda non scompaiono in un giorno e lo spagnolo deve capire ancora tutti i segreti della Desmosedici (soprattutto come sfruttarla al massimo nel giro secco).

Aprilia e KTM vogliono invece agguantare la Ducati. Da Noale erano arrivate tantissime novità a Sepang, soprattutto per quanto riguardava l’aerodinamica. Espargarò, Vinales, Oliveira e Savadori hanno avuto il loro bel da fare per provare tutto e ora devono capire cosa scegliere. Il direttore tecnico Romano Albesiano ha spiegato che ci sono più di 20 configurazioni possibili sulla RS-GP e questo fa ben capire come il lavoro dei piloti sia tutt’altro che banale.

Anche in Austria non sono rimasti con le mani in mano nell’inverno e Dani Pedrosa e Pol Espargarò (nella nuova veste di collaudatore) hanno dato il loro contributo. Binder ha lavorato con calma e concretezza, mostrandosi veloce nel finale, mentre Miller è sembrato più in difficoltà. La nuova RC16 sembra però essere competitiva e lo ha dimostrato anche Pedro Acosta, con prestazioni per nulla scontate per un debuttante. Le brutte notizie, invece, sono arrivate da Augusto Fernandez, che deve assolutamente ritrovare la strada in Qatar.

Ultime (nella lista e nelle prestazioni) Honda e Yamaha. Le giapponesi devono colmare il gap dalle europee e le concessioni potranno dare loro una grossa mano. La strada, però, è ancora lunga. Fra le due, la Casa di Iwata sembra essere in vantaggio. I tecnici italiani (da Marmorini a Bartolini) stanno portando aria nuova e i nipponici stanno dando loro libertà. La M1 non è ancora al livello delle migliori concorrenti, ma la strada è quella giusta e i primi risultati potrebbero non tardare troppo.

A Tokyo, invece, hanno completamente rivoluzionato la nuova moto. Basta un’occhiata distratta alla RC2123V per capire come sia molto diversa dalla moto che l’ha preceduta. Il cambiamento è stato apprezzato dai piloti (compresi i nuovi arrivati Marini e Zarco), ma logicamente servirà tempo per mettere a punto il nuovo progetto.

I due giorni di test in Qatar stanno per iniziare e daranno a tutti le prime risposte.

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