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SBK, Pere Riba: “Kawasaki non ha fatto la nuova omologazione perché voleva 500 giri”

L’INTERVISTA -  “La Ducati ha fatto un lavoro fantastico, non ho nulla contro di loro, ma questo Mondiale non è bilanciato e penso sia evidente. Rea in passato fu limitato. La nuova omologazione? Servirà tempo per capire il vero potenziale della moto, ma non siamo indietro come sembra, dopo Bautista ci siamo noi”

SBK: Pere Riba: “Kawasaki non ha fatto la nuova omologazione perché voleva 500 giri”

Johnny Rea e la Kawasaki si presentano al via del Mondiale affamati di rivincita dopo un 2022 dove il Cannibale è rimasto a bocca asciutta. Per l’occasione la ZX-10RR presenta una nuova omologazione con l’intento di consentire al nordirlandese di poter mettere i bastoni tra le ruote alla Ducati di Alvaro Bautista.

Alla vigilia del via del Mondiale ci ha pensato Pere Riba a fare il punto della situazione in casa Kawasaki, tracciando un bilancio di quanto fatto.

“Siamo pronti e carichi per l’inizio di questo Mondiale – ha detto il capotecnico di Johnny – il Campionato parte qua da Phillip Island, una pista non certo semplice per noi, però cercheremo di fare del nostro meglio. Nei test abbiamo lavorato bene, ma siamo consapevoli di quella che è la forza di Bautista e della Ducati”.

Kawasaki si presenta con una nuova omologazione. Qual è il reale potenziale di questa moto?  
“Io penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro, ma servirà del tempo per capire quello che sarà il nostro vero potenziale. Lo abbiamo visto anche con le altre moto, come ad esempio la Ducati, dato che non ha vinto subito. Durante l’inverno ci siamo focalizzati su vari aspetti come il motore, le sospensioni e l’elettronica con l’intento di avere delle prestazioni più performanti. Al momento però è difficile dire quanto siamo migliorati, dovremo infatti aspettare per avere la situazione più chiara”.

Rea, al termine dei test, non è però sembrato così tanto entusiasta. Forse si aspettava di più.
“Posso assicurarvi che Johnny è felice, ma come detto serve tempo. È ovvio che qua a Phillip Island Bautista parta con tutti i favori, ma il Mondiale non si decide qua in Australia, dato che ci sono altre 36 gare. Dobbiamo quindi essere intelligenti e lavorare passo dopo passo, cercando di capire e sviluppare il nostro pacchetto. La chiave sarà la gestione, in alcuni momento dovremo difenderci, in altri attaccare”.

In molti pensavo che la Kawasaki potesse avere 500 giri in più.
"Kawasaki non ha fatto la nuova omologazione perché l'obiettivo era quello di avere 500 giri in più. Tutti noi sapevamo bene cosa sarebbe stato necessario fare per avere più giri/motore, visto che il regolamento parla chiaro. Io sono però convinto che con questa nuova moto possiamo provare a lottare per vincere il Mondiale. Ovvio che ci stiamo scontrando con un pilota come Bautista, che con la Ducati sta facendo  qualcosa di fantastico”.

Quali saranno le carte che Rea potrà giocare contro Alvaro?
“Come ho detto sappiamo bene che in alcune gare non potremo vincere, di conseguenza sarà necessario accontentarsi ed evitare errori. Magari da fuori sembriamo un passo indietro, però posso assicurarvi che la Kawasaki non è così messa male. Dopo Bautista e la Ducati ci siamo noi. Ovvio che poi arriveranno gare come Barcellona, dove Alvaro farà gara a parte, ma questo accade perché il Mondiale non è bilanciato e lo sappiamo tutti”.

Avrebbero dovuto zavorrare la Ducati?
“La Ducati è la squadra che ha lavorato meglio di tutti, Alvaro è stato bravissimo, ma purtroppo questo Mondiale non è bilanciato e penso sia evidenti a tutti. Sia ben chiaro che io non ho nulla contro la Ducati e Bautista, ma nel Campionato non c’è quel bilanciamento di cui spesso si parla per uguagliare i valori in campo”.

Cosa avrebbero dovuto fare FIM e Dorna?
“Trovare un punto di equilibrio.  In passato, se ben ricordate, Rea fu limitato quando vinceva, mentre adesso non è stato fatto nulla. Purtroppo noi non possiamo fare nulla se non che lavorare con quanto abbiamo. Poi magari capisco che da fuori qualcuno può dire che dobbiamo fare una nuova moto, ma dobbiamo anche conto del momento economico attuale che stiamo vivendo, dove magari certi sforzi economici non possono essere sostenuti. Se il target del campionato è il bilanciamento, serve bilanciare" 

 

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