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SBK, SSP: a Phillip Island è polemica per l’aggiornamento della centralina MecTronik

Potrebbero esserci gli estremi per un caso di concorrenza sleale, dopo la scoperta che alcuni team hanno ricevuto prima degli altri l’ultimo firmware per l’elettronica. Vediamo cosa è successo e cosa ha deciso di fare la FIM

SBK: SSP: a Phillip Island è polemica per l’aggiornamento della centralina MecTronik

A meno di un giorno dal via degli ultimi test pre-stagionali, a Phillip Island il Mondiale Superbike ha già cominciato a far parlare di sé. Non tanto per i giri concessi alla Kawasaki (QUI la situazione per il 2023), quanto più per il fermento che si è vissuto nel paddock australiano nella giornata di domenica, quando si è scoperto che alcune squadre del Mondiale Supersport hanno ricevuto da MecTronik gli aggiornamenti per l'elettronica della centralina prima delle altre.

La ricostruzione dell’accaduto

Stando a quanto appreso dai colleghi di Speedweek, infatti, il team Aruba.it Racing Ducati, così come Ten Kate ed Evan Bros avevano ricevuto già da settimane l’aggiornamento al software per la centralina unica obbligatoria dal 2019, prerequisito per l'introduzione del norme di bilanciamento del 2022, atte a livellare le prestazioni tra le varie moto di diversa cilindrata. Un fatto che ha permesso alle tre squadre di provare l’aggiornamento diversi giorni prima degli altri team, la maggior parte dei quali hanno ricevuto il software la scorsa settimana o proprio durante questo weekend in Australia. Ma come è potuto succedere?

A differenza del 2021 e 2022, in cui l’azienda con sede in provincia di Verona ha reso disponibili gli aggiornamenti sul proprio sito internet prima dell’inizio della stagione, per il 2023 non è stata data alle squadre la possibilità di scaricare il firmware online. Ciò ha fatto sì che alcuni team abbiano chiesto e ottenuto da MecTronik i nuovi aggiornamenti, senza che la FIM verificasse che il firmware fosse a disposizione di tutte le squadre. Non è ancora chiaro se si sia trattato di un’inadempienza da parte del nuovo direttore tecnico della SBK, Ludovic Reignier, dovuta a un tacito accordo a una mancanza di conoscenza di ciò che stava avvenendo, fatto sta che il francese si è ritrovato sotto assedio, nel suo primo giorno in pista. 

La decisione della FIM

Dopo diverse discussioni, in cui è stata avanzata la richiesta di utilizzare il vecchio firmare fino ad Assen, la FIM ha deciso di permettere ai team di utilizzare l’aggiornamento dell’elettronica già a Phillip Island, rendendolo obbligatorio a partire dal Round olandese, prima tappa europea del campionato.

Una scelta che ha lasciato l’amaro in bocca alle squadre che hanno ricevuto per ultime l’aggiornamento, che hanno ora due sole possibilità di azione. La prima è quella di utilizzare i due giorni di test in Australia per adottare il nuovo firmware e farlo funzionare correttamente. Mentre la seconda è quella di rinunciare deliberatamente ai possibili vantaggi dell’aggiornamento, dando origine a un caso di concorrenza sleale. Una vicenda che, comunque vada a finire, lascerà diverse ombre su questo avvio di campionato.

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